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Miocardite: cos’è e quali sono i sintomi

La miocardite è un’infiammazione del tessuto muscolare del cuore (miocardio). Si tratta di un disturbo con sintomatologia e prognosi molto variabili, che in molti casi va incontro a remissione completa, ma in alcuni casi può compromettere significativamente la funzionalità del cuore, con possibili esiti infausti.

Ne parliamo con il dottor Davide Romagnolo, cardiologo dell’Unità di Cardiologia Clinica e Interventistica e UCC dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Miocardite: quali sono i sintomi

La sintomatologia della miocardite acuta comprende manifestazioni molto diverse tra loro. Sebbene in alcuni casi possa decorrere in maniera quasi del tutto asintomatica, accompagnata solo da sintomatologia aspecifica (stanchezza, malessere generale), nella maggior parte dei casi si presenta con sintomi simili a quelli di un infarto miocardico, ovvero dolore toracico di varia intensità, associato ad alterazioni dell’elettrocardiogramma e degli indici di laboratorio di necrosi cardiaca (troponina, mioglobina e creatina-chinasi).

In altri casi, la prima presentazione può essere aritmica, ovvero manifestarsi con alterazioni del ritmo cardiaco di vario genere e gravità, che possono determinare svenimenti o, più raramente, l’arresto cardiaco e la morte cardiaca improvvisa. In altri casi ancora, il sintomo predominante è la mancanza di fiato (dispnea), causata da una ridotta capacità contrattile del ventricolo sinistro, che determina un accumulo di liquido a livello polmonare e, nei casi più gravi, shock con necessità di ricovero in terapia intensiva con necessità di supporto meccanico e/o farmacologico al circolo.

Nelle settimane o nei giorni che precedono la miocardite acuta, può inoltre insorgere una sintomatologia simil-influenzale, con febbre, mal di gola, disturbi delle vie respiratorie e/o disturbi gastrointestinali.

Le cause della miocardite

La miocardite acuta può essere determinata da svariate cause. Nella maggior parte dei casi, le miocarditi sono dovute a infezioni virali (Coxsackievirus, HIV, Adenovirus, Coronavirus) mentre è relativamente raro il coinvolgimento di agenti infettivi come batteri, funghi o protozoi. In questi casi l’infiammazione del muscolo cardiaco può essere determinata sia dalla citotossicità diretta del germe che comporta la morte cellulare sia da un’eccessiva risposta immunitaria dell’organismo contro le sue stesse cellule infettate dal virus.

In altri casi, la miocardite può associarsi a sindromi allergiche, infiammatorie e autoimmunitarie sistemiche, quali il lupus eritematoso sistemico, la sarcoidosi e l’artrite reumatoide, o insorgere anche a seguito dell’utilizzo di sostanze o farmaci cardiotossici e immunomodulanti, come alcuni chemioterapici.

Infine, anche tipi di cardiomiopatie possono attraversare delle fasi di infiammazione acuta (hot phases) associate spesso a importanti disturbi del ritmo cardiaco.

Come si cura la miocardite?

Il trattamento della miocardite acuta dipende principalmente dalla causa sottostante il disturbo, che va pertanto prontamente riconosciuta e rimossa. In alcuni casi specifici, quando la causa è un’eccessiva risposta immunitaria, si può ricorrere a una terapia immunosoppressiva, che riduce le difese immunitarie dell’organismo, con farmaci come corticosteroidi o inibitori di specifici mediatori proinfiammatori endogeni (citochine).

In ogni caso è generalmente raccomandato il ricovero in ambito ospedaliero, sia per somministrare la terapia, sia per monitorare il decorso della patologia e riconoscere tempestivamente eventuali complicanze. In casi particolarmente gravi potrebbe essere necessario il ricovero in terapia intensiva, per intervenire sulle aritmie o fornire supporto al sistema circolatorio.

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