COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
02 8224 6280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Liver Cancer Awareness Month: torna il mese per la prevenzione dei tumori del fegato

Torna ottobre, torna il Liver Cancer Awareness Month: un intero mese che istituti di ricerca, società scientifiche e associazioni di pazienti dedicano all’informazione e alla sensibilizzazione sui tumori del fegato. L’epatocarcinoma, il più frequente tumore primitivo del fegato, è la seconda causa di morte per neoplasia del mondo e si sviluppa in particolar modo in pazienti già interessati da cirrosi o da epatite B e C. Quando parliamo di colangiocarcinoma, ossia di tumore delle vie biliari, facciamo invece riferimento a una patologia rara che viene spesso individuata quando si trova in uno stadio avanzato. Per questo motivo l’accesso alle informazioni sui tumori del fegato è di cruciale importanza e il Liver Cancer Awareness Month, con la sua attività di divulgazione, consente a specialisti e associazioni di raggiungere ampie fasce di popolazione.

Ne parliamo con la Professoressa Lorenza Rimassa, Professore Associato di Oncologia Medica di Humanitas University e Referente per le neoplasie epato-bilio-pancreatiche in Humanitas.

Epatocarcinoma: il più frequente tumore del fegato

L’epatocarcinoma è il sesto tumore per incidenza a livello mondiale e si sviluppa a causa dello sviluppo abnorme delle cellule dei tessuti del fegato. Labuso di alcol, con conseguente sviluppo di cirrosi, l’epatite B e l’epatite C e la sindrome metabolica sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di questo tumore. I pazienti già interessati da queste patologie vengono infatti invitati a effettuare con regolarità controlli epatologici, con l’obiettivo di diagnosticare l’eventuale presenza di epatocarcinoma in fase precoce.

I sintomi dell’epatocarcinoma, come perdita di peso, affaticamento, dolore addominale e ittero, si manifestano spesso quando il tumore è in stadio avanzato, con conseguente diagnosi tardiva. L’epatocarcinoma, invece, è una patologia che richiede un intervento immediato: negli stadi iniziali il fegato riesce ancora a svolgere regolarmente le sue funzioni e il tumore può essere trattato efficacemente tramite chirurgia, con buone possibilità di guarigione per il paziente. 

Colangiocarcinoma: un tumore raro

Il colangiocarcinoma, invece, pur avendo un’incidenza sensibilmente inferiore a quella dell’epatocarcinoma, è il secondo tumore primitivo più frequente del fegato. Si tratta di un tumore raro che interessa l’1,2% della totalità dei tumori nel genere maschile e l’1,7% in quello femminile. Si origina da uno sviluppo incontrollato delle cellule dei dotti biliari tra fegato e intestino e può interessare l’interno del fegato (in questo caso parleremo di colangiocarcinoma intraepatico) oppure l’esterno del fegato (colangiocarcinoma extraepatico e della colecisti).

La prognosi del colangiocarcinoma è infausta con una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di circa il 15%, a rendere la situazione ancora più severa sono i dati di incidenza in continuo aumento e l’alto tasso di diagnosi tardive. Diagnosticare il colangiocarcinoma, infatti, è particolarmente complesso, sia a causa di una mancanza di criteri specifici di diagnosi, sia perché i pazienti non presentano sintomi immediatamente riconducibili alla patologia. Nelle prime fasi, infatti, il tumore resta silente e i sintomi che si manifestano con il progredire del disturbo sono piuttosto generici e comprendono dolore addominale, nausea, perdita di peso e sensazione di malessere. Solo nei casi più avanzati di colangiocarcinoma extraepatico la maggior parte dei pazienti manifesta ittero, ma non è generalmente accompagnata da sintomi dolorosi. 

A differenza dell’epatocarcinoma, le cause alla base del colangiocarcinoma sono ancora oggetto di studio. Anche in questo caso, però, tra i fattori di rischio, oltre a fumo, età ed esposizione ad agenti esterni (diossine, asbesto, radon) si riconoscono colangite sclerosante primitiva, calcoli biliari, cirrosi, epatite B e C, o patologie croniche dell’intestino. Da questo punto di vista risulta cruciale il monitoraggio di pazienti interessati da patologie inserite tra i fattori di rischio del colangiocarcinoma e che devono sottoporsi a controlli periodici presso il proprio centro di riferimento.

Centri di riferimento: fondamentali per prevenzione e trattamento

I Centri di riferimento per i tumori del fegato giocano un ruolo molto importante nel controllo della malattia perché garantiscono al paziente un approccio multidisciplinare grazie a team di medici afferenti a specialità diverse. Inoltre per il colangiocarcinoma è importante la profilazione molecolare che consente di identificare eventuali alterazioni che possono essere bersaglio di nuovi farmaci biologici. I tumori del fegato, infatti, vanno diagnosticati e trattati tenendo conto dei diversi aspetti della patologia e coinvolgono epatologi, chirurghi, oncologi, radioterapisti e radiologi interventisti. 

Le forme di tumore al fegato sono differenti tra loro e il paziente va preso in carico in maniera completa da un team multidisciplinare di specialisti in grado di gestire i diversi aspetti della patologia. Humanitas offre elevati standard di eccellenza grazie a un’equipe dedicata alle neoplasie epatobiliari che, in base alle condizioni cliniche del paziente e alle specificità della sua patologia, può valutare con lui l’eventuale inserimento su base volontaria in protocolli di Ricerca clinica

Specialista in Oncologia Medica

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici