COME TI POSSIAMO AIUTARE?
Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri
IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Oculistico
02 8224 2555

Cuore: i sintomi da non sottovalutare

Con rischio cardiovascolare si intende la probabilità che una persona incorra in eventi cardiovascolari maggiori, come l’infarto del miocardio o l’ictus cerebrale. Le patologie cardiovascolari, che interessano cuore e vasi sanguigni, rappresentano oggi la prima causa di morte in Italia e nei paesi sviluppati. Si tratta di malattie multifattoriali, determinate da vari fattori di rischio, modificabili o non modificabili. Conoscere il proprio rischio, e correggere i fattori di rischio che lo determinano adottando modifiche dello stile di vita e facendo ricorso a terapie farmacologiche mirate, se indicate, può contribuire a ridurre l’insorgenza di patologie cardiovascolari.

Ne parliamo con il dottor Davide Romagnolo dell’Unità di Cardiologia Clinica e Interventistica e UCC dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare

La valutazione del rischio cardiovascolare è una parte fondamentale della visita cardiologica perché consente allo specialista di individuare le persone maggiormente esposte a possibili eventi cardiovascolari e mettere così in atto strategie preventive adeguate, basate su modifiche dello stile di vita ed, eventualmente, terapie farmacologiche.  

I fattori di rischio cardiovascolare sono suddivisi in fattori di rischio modificabili e fattori di rischio non modificabili.

I fattori di rischio modificabili sono quelli su cui è possibile intervenire attivamente per ridurre il rischio cardiovascolare, e comprendono:

  • alterazioni dell’omeostasi glucidica e lipidica (per esempio in caso di dislipidemia o diabete mellito)
  • fumo di sigaretta
  • pressione arteriosa più alta della norma (ipertensione)
  • sedentarietà
  • sovrappeso e obesità
  • stress.

I fattori di rischio non modificabili sono, invece, quelli su cui non è possibile intervenire e comprendono:

  • età
  • familiarità, ovvero predisposizione ereditaria a sviluppare malattie cardiovascolari
  • sesso maschile.

Cuore: i sintomi cui prestare attenzione

I sintomi che rappresentano un campanello d’allarme per l’insorgenza di patologie cardiovascolari e in presenza dei quali si deve chiedere immediata assistenza medica sono:

  • angina pectoris: un dolore toracico al centro del petto, spesso descritto come un “peso” o una “morsa”, che talvolta si irradia alla gola o all’arto superiore sinistro e che viene tipicamente esacerbato da sforzi
  • dispnea: ovvero mancanza di fiato
  • palpitazioni: percezione di battiti accelerati, rallentati o irregolari
  • sincope: svenimento improvviso con pronta ripresa di coscienza.

Altri sintomi da non sottovalutare sono:

  • affaticamento (astenia)
  • sudorazione fredda
  • mal di stomaco
  • malessere generale
  • vertigini.

Come misurare la frequenza cardiaca

La frequenza cardiaca è espressa dal numero di pulsazioni cardiache (ovvero contrazioni del cuore) al minuto. Il modo più semplice per misurare la frequenza cardiaca è l’auscultazione o la palpazione diretta dei polsi. Tra gli altri strumenti che possono aiutare a identificare la presenza di un battito cardiaco accelerato o rallentato ci sono il pulsossimetro (o saturimetro) e alcuni apparecchi automatizzati per misurare la pressione arteriosa.

Rischio cardiovascolare e stile di vita

Per ridurre il rischio cardiovascolare è fondamentale intervenire sullo stile di vita. Per quanto riguarda l’alimentazione, la dieta mediterranea è un formidabile alleato della salute cardiovascolare. Occorre quindi prediligere il consumo di grassi “buoni”, come quelli contenuti negli oli vegetali nobili, come l’olio extravergine d’oliva, e consumare cibi ricchi di acidi grassi omega 3, come pesce azzurro, salmone, noci e mandorle. Si consiglia inoltre di preferire i cibi a basso indice glicemico, come i cereali integrali ed i legumi, e limitare invece gli zuccheri semplici, come i dolci. È importante poi consumare grandi quantità di verdura e frutta: almeno cinque porzioni al giorno, come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Da limitare il più possibile invece il consumo di grassi animali ed alimenti ricchi di colesterolo, quali carni rosse, latticini, uova e crostacei.

Anche l’attività fisica è importante per il benessere cardiovascolare. In particolare, le linee guida della Società Europea di Cardiologia suggeriscono di svolgere un’attività aerobica (camminata veloce, bicicletta, corsa, nuoto) per almeno 300 minuti a settimana. In questo modo si possono combattere i principali fattori di rischio cardiovascolare: fare attività fisica regolarmente, infatti, contribuisce a ridurre la pressione arteriosa, migliorare la tolleranza allo sforzo, ridurre l’insulino-resistenza, ridurre l’accumulo di colesterolo e grassi e migliorare il benessere psicofisico.

Malattie Dell'Apparato Cardiovascolare

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su