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Estrogeni

Che cosa sono gli estrogeni? 

Gli estrogeni sono ormoni steroidei prodotti principalmente dalle ovaie femminili, in misura minore dalle ghiandole surrenali e, soprattutto dopo la menopausa, dal tessuto adiposo attraverso la conversione di altri ormoni androgeni (come l’androstenedione). Anche nel maschio sono presenti, seppur in concentrazioni inferiori, e derivano soprattutto dalla conversione periferica del testosterone tramite l’enzima aromatasi. 

Tra gli estrogeni, hanno un ruolo particolarmente rilevante per la salute dell’organismo: l’estradiolo, escreto dalle ovaie a partire dal testosterone durante l’età fertile; l’estriolo, secreto dalla placenta in gravidanza; l’estrone, prodotto dalla trasformazione dell’ormone androstenedione a livello del tessuto adiposo, specialmente durante la menopausa; gli ormoni steroidi, sintetizzati soprattutto dal colesterolo assimilato con l’alimentazione. 

A che cosa servono gli estrogeni? 

Gli estrogeni partecipano a numerosi processi fisiologici nell’organismo femminile: 

  • Accrescimento e pubertà: regolano la chiusura delle cartilagini di accrescimento delle ossa lunghe (arresto della crescita staturale) e favoriscono lo sviluppo della ghiandola mammaria.
  • Caratteri sessuali secondari femminili: contribuiscono allo sviluppo del seno, alla distribuzione del grasso corporeo, alla crescita dei peli, alla modulazione della voce e alla conformazione scheletrica.
  • Sistema riproduttivo: regolano lo sviluppo e il mantenimento dell’apparato genitale femminile e l’andamento del ciclo mestruale; sono fondamentali per ovulazione, fecondazione e gravidanza.
  • Metabolismo: modulano la distribuzione del tessuto adiposo (addome, fianchi, cosce, glutei) e influenzano la lipolisi, migliorando l’utilizzo degli acidi grassi come fonte energetica.
  • Sistema nervoso: hanno un ruolo nella regolazione di funzioni cognitive, come memoria e attenzione.
  • Fegato e metabolismo lipidico: stimolano la sintesi di proteine e enzimi, aumentano il colesterolo HDL e riducono il rischio cardiovascolare nelle donne in età fertile.
  • Ossa: proteggono dalla perdita di massa ossea, riducendo il rischio di osteoporosi

Anche nell’organismo maschile gli estrogeni hanno funzioni importanti, soprattutto nel mantenimento della fertilità e della salute ossea. Tuttavia, condizioni come obesità, sedentarietà e invecchiamento possono favorire un eccesso relativo di estrogeni rispetto al testosterone, con conseguenti alterazioni quali calo della libido, infertilità, disfunzione erettile e ginecomastia

Estrogeni alti: cosa significa? 

Una concentrazione di estrogeni eccessivamente elevata può comportare ritenzione idrica e aumento del tessuto adiposo.

Inoltre, valori di estrogeni più alti della norma si associano a un aumentato rischio di sviluppare vari disturbi e patologie, tra cui:

Estrogeni bassi: cosa significa? 

Una riduzione dei livelli di estrogeni può avere diverse cause e conseguenze, variabili in base all’età e al sesso. 

Nella popolazione femminile gli estrogeni bassi sono fisiologici in menopausa (con l’esaurimento della funzione ovarica i livelli di estradiolo si riducono drasticamente); nella fase post-partum e durante l’allattamento. 

Possono invece essere patologici se compaiono in età fertile, a causa di:

  • disturbi dell’ovulazione o amenorrea
  • sindrome dell’ovaio policistico (in alcune forme associate a ipoestrogenismo)
  • ipogonadismo primario o secondario
  • perdita eccessiva di peso, dieta restrittiva o disturbi alimentari
  • attività fisica intensa (amenorrea da sport)
  • patologie croniche o stress prolungato. 

Nella popolazione maschile un livello troppo basso può essere causato da deficit di testosterone (ipoandrogenismo), da farmaci o da malattie croniche.

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