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Polmonite: quali sono i sintomi 

La polmonite è un’infezione del parenchima polmonare, cioè del tessuto del polmone. È causata soprattutto da batteri e virus, mentre più raramente può essere associata a funghi o presentarsi in forme non infettive, come in alcune reazioni infiammatorie. In corso di polmonite, gli alveoli polmonari – le piccole sacche che consentono lo scambio di ossigeno – si infiammano e possono riempirsi di liquido e cellule infiammatorie, compromettendo l’apporto di ossigeno al sangue.

Ne parliamo con il professor Stefano Aliberti, Responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia I presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio di Humanitas University

I sintomi della polmonite 

Nelle persone immunocompetenti, cioè con un sistema immunitario in grado di rispondere adeguatamente alle infezioni, i sintomi possono essere sia respiratori sia generali.

I principali sintomi respiratori sono:

I principali sintomi sistemici sono:

Le persone immunodepresse o molto anziane possono presentare sintomi meno specifici e più sfumati, perché la risposta infiammatoria può essere ridotta.

Tra i sintomi più comuni in questi casi troviamo:

  • Febbricola o assenza di febbre
  • Riduzione dell’appetito
  • Stato confusionale o disorientamento
  • Riduzione della vigilanza
  • Marcata debolezza.

Come si diagnostica la polmonite

La diagnosi di polmonite si basa su anamnesi accurata, esame obiettivo ed esami di supporto tra cui esami radiologici come la radiografia o la TC del torace. Gli esami del sangue aiutano a valutare l’infiammazione e, in alcuni casi, a stimare la gravità. L’esame dell’espettorato, broncoscopie o tamponi specifici possono contribuire all’identificazione del patogeno.

Quando possibile, identificare il microrganismo responsabile permette di personalizzare la terapia, ma il trattamento non deve essere ritardato se ci sono segni clinici compatibili con polmonite batterica. 

Polmonite: come si cura?

La terapia antibiotica viene prescritta quando si sospetta un’origine batterica o quando la gravità clinica richiede un trattamento immediato. La scelta della terapia tiene conto dei fattori di rischio individuali, dell’età, dello stato immunitario e dell’eventuale esposizione a particolari patogeni. La durata della terapia antibiotica è in genere di 5-7 giorni, ma può variare in base alla gravità della malattia, alla risposta clinica e al tipo di agente identificato. È importante associare alla terapia riposo adeguato e una buona idratazione. La maggior parte dei sintomi tende a migliorare entro 3-4 giorni dall’inizio della terapia adeguata, mentre la tosse può persistere più a lungo.

La prevenzione passa attraverso alcune semplici misure: coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce, lavare spesso le mani e smaltire correttamente i fazzoletti usati. Le persone più a rischio dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale, antipneumococcica e anti-SARS-CoV-2. È inoltre fondamentale evitare fumo di sigaretta.

Malattie Dell'Apparato Respiratorio

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