Il colesterolo è un grasso (lipide) presente nel sangue e nei tessuti. È parte integrante della membrana cellulare, per cui è fondamentale per la crescita di cellule sane. Tuttavia, se il colesterolo è presente in eccesso rispetto alle quantità fisiologiche necessarie alla costruzione delle cellule, rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache. Il colesterolo in eccesso (ipercolesterolemia), infatti, si associa alla formazione di depositi di grasso sulle pareti dei vasi sanguigni (placche aterosclerotiche), che ostruiscono il regolare passaggio del sangue.
Cosa comporta l’ipercolesterolemia? Ne parliamo con la dottoressa Cristina Panico, dell’Unità di Cardiologia Clinica, Interventistica e Ucc presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Colesterolo HDL e colesterolo LDL: quali sono le differenze?
L’ipercolesterolemia è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e comporta un aumento dei grassi che circolano nel sangue.
I grassi che si possono misurare attraverso gli esami del sangue sono suddivisi in:
- trigliceridi: i grassi alimentari che si assumono col cibo;
- colesterolo hdl: il “colesterolo buono”, utilizzato dai muscoli come fonte di energia o portato al fegato, dove viene smaltito;
- colesterolo ldl: il “colesterolo cattivo”, si può depositare all’interno delle arterie e formare le placche aterosclerotiche, che rappresentano una delle principali cause di ictus o di infarto del miocardio.
Che cos’è il rischio cardiovascolare?
Quando si parla di riduzione del colesterolo e del suo controllo ci si riferisce principalmente al colesterolo ldl, responsabile della formazione di placche aterosclerotiche. La valutazione varia da persona a persona, in base al rischio cardiovascolare individuale, per ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari o di sviluppare nuovi eventi cardiovascolari se il paziente è già interessato da una malattia nota.
Il medico di base e/o lo specialista cardiologo valutano quindi il rischio individuale, valutando la presenza o l’assenza dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, tra cui per esempio diabete, ipertensione e fumo di sigaretta. I dati, aggregati, consentono di decidere di quanto vada abbassata la concentrazione di colesterolo ldl nel sangue.
Ipercolesterolemia: cosa fare?
Quando si riscontrano alti livelli di colesterolo nel sangue tramite esami del sangue, bisogna fare riferimento al medico di base e/o allo specialista cardiologo, che, come abbiamo detto, valutano il rischio cardiovascolare e inquadrano nel contesto clinico della persona l’ipercolesterolemia. Sono infatti possibili anche cause secondarie dell’ipercolesterolemia (come la malattia della tiroide) che vanno escluse o confermate per essere adeguatamente trattate.
Escluse le cause secondarie di ipercolesterolemia, è necessario valutare anche l’eventuale presenza di forme di ipercolesterolemia familiare. Le forme più gravi sono caratterizzate da elevati valori di colesterolo fin dalla giovane età. Il primo approccio terapeutico, in questo caso, può non essere farmacologico e comportare un’alimentazione priva di colesterolo e lo svolgimento regolare di attività fisica di tipo aerobico.
L’alimentazione per ridurre il colesterolo
Per ridurre il colesterolo nel sangue bisogna evitare gli alimenti che ne sono ricchi. I cibi che presentano una maggior concentrazione di colesterolo sono in particolare i formaggi, le uova (soprattutto il tuorlo), gli insaccati e i crostacei.
L’alimentazione più adatta per il controllo del colesterolo è la dieta mediterranea, che è ricca di vegetali, legumi e cereali. I vegetali sono ricchi di fibre, che diminuiscono l’assorbimento del colesterolo assunto con il cibo da parte dell’intestino. In particolare si consiglia di consumare 2-3 porzioni di verdure al giorno e 2 porzioni di frutta.
Anche i cereali integrali sono ricchi di fibre, per cui è consigliato preferirli a quelli lavorati. Sarebbero quindi da integrare nell’alimentazione riso, pasta e pane integrali, il farro, l’orzo e l’avena.
I legumi sono una fonte proteica e non contengono colesterolo. Per questo, le persone con colesterolo alto dovrebbero consumarli circa 2-4 volte a settimana.
Le altre fonti di proteine a bassa concentrazione di colesterolo sono il pesce e le carni bianche.
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