COME TI POSSIAMO AIUTARE?
Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri
IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Oculistico
02 8224 2555

Tumore delle vie biliari – Colangiocarcinoma


I tumori delle vie biliari sono un gruppo di tumori rari altamente maligni che comprende il colangiocarcinoma intraepatico, peri-ilare e distale e i tumori della colecisti. Secondo i dati AIOM, nel 2024 in Italia, sono state stimate circa 4.971 nuove diagnosi (uomini = 2.451; donne = 2.520), con una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi che si ferma al 17% negli uomini e al 15% nelle donne. Si tratta di tumori in continuo aumento, diagnosticati tardivamente a causa della presenza di sintomi generici e dell’assenza di criteri specifici di diagnosi.

Il colangiocarcinoma è il secondo più comune tumore primitivo del fegato e si sviluppa nelle cellule dei dotti biliari (i colangiociti) tra il fegato e l’intestino. 

Quali sono i fattori di rischio per il tumore delle vie biliari – colangiocarcinoma?

Le cause responsabili di questo tipo di tumore sono ancora incerte. Tuttavia, si riconoscono tra i fattori di rischio principali:

Quali sono i sintomi del tumore delle vie biliari – colangiocarcinoma?

Negli stadi iniziali, i tumori delle vie biliari sono spesso asintomatici. Nel caso del colangiocarcinoma intraepatico, negli stadi avanzati del tumore possono essere presenti sintomi generici quali:

Per questo motivo la diagnosi è accidentale nel 20-25% dei casi.

Negli stadi avanzati del colangiocarcinoma extraepatico, la maggioranza dei pazienti presenta ittero (la colorazione gialla di pelle e sclere segno di elevati valori di bilirubinemia) senza dolore; solo nel 10% dei casi compaiono sintomi riferibili a colangite, come dolore e febbre.

Come si diagnostica il tumore delle vie biliari – colangiocarcinoma?

La difficoltà a riconoscere il colangiocarcinoma, che può essere confuso con altre malattie, altri tumori del fegato o con metastasi epatiche da altri tumori, porta spesso a una diagnosi in fase avanzata quando la prognosi è sfavorevole. Pertanto, nel sospetto clinico di tumore delle vie biliari, la diagnosi e la stadiazione della malattia devono essere tempestive a partire dalla valutazione clinica, l’effettuazione degli esami di valutazione della funzionalità epatica, la biopsia per accertamento istologico e profilazione molecolare e ulteriori indagini per escludere o confermare la presenza di metastasi.

  • Visita medica: prevede la raccolta da parte del medico di dati e informazioni sulla storia clinica del paziente (anamnesi), la visita per valutare la presenza di anomalie che richiedano ulteriori accertamenti diagnostici.
  • Ecografia: è la prima indagine di imaging addominale, non invasiva, in grado di indicare la presenza e l’entità della dilatazione delle vie biliari, in molti casi anche sede dell’ostruzione. Inoltre, l’ecografia può essere utilizzata come guida nelle biopsie per la diagnosi istologica, oppure durante l’intervento chirurgico.
  • TAC torace-addome: è l’esame che si effettua con mezzo di contrasto, che permette di studiare l’anatomia dell’albero biliare e la sede del tumore, l’eventuale diffusione a strutture e tessuti sia vicini che distanti (come ad esempio, il torace). La TAC multistrato con apparecchiature di ultima generazione presenti in Humanitas permette l’acquisizione di scansioni e immagini estremamente dettagliate assiali, coronali, sagittali e 3D di tutti gli organi e strutture addominali, comprese quelle vascolari, ed eseguire biopsie mirate sulla massa tumorale.
  • Risonanza Magnetica (RM) e Colangio-Risonanza: è l’esame che nel paziente con ittero permette di studiare approfonditamente le vie biliari, grazie a sequenze mirate (Colangiopancreatografia-RM o in inglese MRCP) in associazione a valutazione multiparametrica di base, di definire la sede e la causa dell’ostruzione, spesso la natura della stessa e di effettuare la stadiazione locale della malattia. L’esame si effettua con mezzo di contrasto.
  • Colangiografia percutanea transepatica o PTC: in presenza di dilatazione delle vie biliari dovuta a un tumore, può essere necessario effettuare la PTC, una tecnica di Radiologia Interventistica che opacizzando le vie biliari attraverso un ago molto sottile inserito nel fegato, consente eventualmente di eseguire un “brushing” (spazzolamento) o una biopsia per ottenere cellule o minuscoli frammenti di tessuto da analizzare.
  • Colangio-pancreatografia endoscopica retrograda o ERCP: è una tecnica endoscopica che, in presenza di dilatazione delle vie biliari causata da un tumore, permette di ottenere immagini delle vie biliari ed eseguire biopsie allo scopo di esaminare eventuali cellule o campioni di tessuto tumorale, sfruttando l’iniezione del mezzo di contrasto nelle vie biliari attraverso un endoscopio (gastro-duodenoscopio). 
  • Tomografia ad emissione di positroni (PET): è una metodica di medicina nucleare che, in casi selezionati, può essere effettuata per la valutazione della diffusione della malattia ai linfonodi e per l’individuazione di metastasi a distanza. L’indagine utilizza un radiofarmaco che si accumula nelle lesioni tumorali caratterizzate da elevato metabolismo degli zuccheri. 
  • Biopsia epatica: durante le procedure diagnostiche, possono essere prelevati campioni di tessuto per ottenere la diagnosi istologica e per procedere alla profilazione molecolare.
  • Profilazione molecolare: è l’analisi che consente di valutare sul tessuto tumorale prelevato con la biopsia o durante l’intervento chirurgico se nel tumore sono presenti delle alterazioni molecolari (mutazioni, traslocazioni, iperspressione), che possono essere il bersaglio di farmaci mirati (terapia target). E’ oggi un elemento fondamentale nell’inquadramento della malattia.

Quali sono i trattamenti per il tumore delle vie biliari – colangiocarcinoma?

Circa il 70% dei pazienti presenta alla diagnosi un tumore in fase avanzata, che richiede un trattamento di tipo medico sistemico, nonostante il trattamento principale sia rappresentato dalla chirurgia. 

  • Chirurgia: a oggi solo 1 paziente su 4 con diagnosi di colangiocarcinoma presenta alla diagnosi una malattia operabile; tuttavia, se l’intervento viene effettuato quando il tumore è agli stadi iniziali, la chirurgia può avere esito risolutivo. 
  • Chemioterapia: dopo l’intervento chirurgico, per migliorare i risultati e gli effetti della chirurgia, è molto spesso indicata una chemioterapia precauzionale. Nei casi di malattia avanzata il trattamento chemioterapico associato a immunoterapia è il trattamento di scelta in prima linea; viene anche utilizzata nelle linee successive di trattamento quando non vi sono alterazioni molecolari che possono essere bersaglo di farmaci mirati (terapia target)
  • Immunoterapia: in combinazione con la chemioterapia rappresenta il trattamento di scelta di prima linea per la malattia in fase avanzata
  • Terapia target (target therapy): rappresenta il trattamento di scelta di seconda linea, dopo la chemio-immunoterapia, quando il tumore presenta alterazioni molecolari possibile bersaglio di farmaci mirati
  • Radioterapia: in pazienti in cui l’intervento chirurgico è controindicato, viene valutata come opzione la radioterapia, in particolare la radioterapia stereotassica corporea, che è in grado di erogare, in poche sedute, un’alta dose di radiazioni al tumore e ridurre gli effetti collaterali. La radioterapia stereotassica ha mostrato di ottenere un ottimo controllo locale della malattia. Tuttavia, trattandosi di un trattamento locoregionale, diventa cruciale il coordinamento con la terapia sistemica.

Referente per la terapia di oncologia medica è la professoressa Lorenza Rimassa.

Gruppo multidisciplinare

Case Manager Humanitas Cancer Center

Con elevati livelli di eccellenza, il gruppo multidisciplinare di Humanitas si occupa da anni di neoplasie epatobiliari: ogni settimana si riunisce per la discussione di ogni singolo caso di tumore delle vie biliari, prevedendo la collaborazione di diversi specialisti in epatologia, chirurgia, oncologia, radiologia e radiologia interventistica, radioterapia e medicina nucleare, anatomia patologica, e di infermieri specializzati, affiancati da un case manager per il supporto al paziente durante tutte le fasi, dalla diagnosi alla terapia. Grazie all’approccio multidisciplinare, il paziente può essere seguito in maniera organica e completa, con la possibilità di essere inserito, su base volontaria, anche in protocolli di Ricerca clinica.

Ricerca Clinica: consulta la pagina dedicata agli studi di Ricerca attivi, clicca qui.

Associazione pazienti

In Italia è attiva APIC – Associazione Pazienti Italiani Colangiocarcinoma – totalmente dedicata al colangiocarcinoma/tumori delle vie biliari. L’associazione è nata e opera per aiutare i pazienti ad avere accesso a informazioni di difficile reperibilità, condividendo con loro e le loro famiglie notizie su questa malattia, possibilità di cura e centri di riferimento. APIC collabora inoltre con altre associazioni pazienti dedicate al colangiocarcinoma/tumori delle vie biliari a livello internazionale.

Torna su