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Chirurgia endoscopica dei seni paranasali (FESS)


Che cos’è la chirurgia endoscopica dei seni paranasali (FESS)?

La chirurgia endoscopica rinosinusale (FESS – acronimo anglosassone di functional endoscopic sinus surgery) è un approccio minimamente invasivo ai seni paranasali tramite l’utilizzo di endoscopi all’interno del naso.

I seni paranasali sono un gruppo di quattro cavità aerate per lato, che circondano ciascuna fossa nasale e sono in comunicazione con essa. Prendono il nome dall’osso del massiccio-facciale e del cranio in cui sono collocate. Si distinguono:

  • seni frontali: collocati vicino al centro della fronte, sopra ciascun occhio, all’interno delle ossa frontali; 
  • seni mascellari: al di sotto della regione anteriore della guancia, all’interno dell’osso mascellare; sono i seni paranasali più voluminosi;
  • seni sfenoidali: all’interno dell’osso sfenoide, vicino al nervo ottico e all’ipofisi, in prossimità della base cranica;
  • seni etmoidali: formati da un insieme di 6-12 cellette che si aprono in maniera indipendente nella cavità nasale, suddivise in anteriori e posteriori.

Come le fosse nasali, anche i seni paranasali sono ricoperti da mucosa. Le secrezioni mucose prodotte dai seni paranasali vengono continuamente trasportate nel naso da cellule mucose ciliate.

I seni paranasali sono suscettibili a infiammazioni, infezioni, degenerazioni polipoidi e processi neoplastici.

I sintomi a carico dei seni paranasali possono includere mal di testa, senso di peso frontale, ostruzione respiratoria nasale, rinorrea anteriore e posteriore, alterazione dell’olfatto e febbre.

Con la FESS si procede a ripristinare chirurgicamente una corretta via di drenaggio mucoso tra i seni paranasali e la cavità nasale, in special modo quando un’architettura complicata del massiccio-facciale impedisce il drenaggio delle secrezioni nasali, che qualora infette possono configurare un quadro di rinosinusite cronica.

Quali pazienti possono effettuare la chirurgia endoscopica dei seni paranasali (FESS)?

Il percorso diagnostico per la corretta indicazione chirurgica prevede:

  • la visita specialistica otorinolaringoiatrica con la raccolta dell’anamnesi, la valutazione della conformazione del setto nasale e l’endoscopia con ottiche rigide delle fosse nasali. In particolare, l’esplorazione endoscopica delle fosse nasali valuta in modo accurato sia l’asse mediano (setto nasale) che la parete laterale nasale. La parete laterale nasale, oltre che essere occupata dai turbinati, rappresenta la via di passaggio di aria dal naso ai seni paranasali e di muco dai seni paranasali al naso, quindi alla colonna aerea della faringe;
  • la tomografia computerizzata (TC) del massiccio facciale senza mezzo di contrasto.

Ove necessario, l’inquadramento potrà essere completato con:

Come si svolge la chirurgia endoscopica dei seni paranasali (FESS)?

La FESS si esegue di solito in anestesia generale. In alcuni casi selezionati, la programmazione può essere in regime di Day Surgery, ovvero senza ricovero di una notte. La procedura viene eseguita interamente dall’interno del naso, senza la necessità di accessi esterni, e si avvale di fibre ottiche rigide e di strumentazioni dedicate.

L’obiettivo della chirurgia è quello di ristabilire il corretto drenaggio mucoso fra naso e seni paranasali allargando gli spazi di transizione fra questi due ambienti. Al termine della procedura si posiziona una medicazione nasale che limita il gocciolamento di sangue. Laddove necessario, grazie all’adeguato inquadramento del paziente, l’intervento sui seni paranasali può essere anche associato nell’ambito di unico tempo operatorio a procedure volte a correggere altre anomalie nasali, quali la correzione delle deviazioni del setto nasale (settoplastica) e la riduzione dei turbinati inferiori (turbinoplastica). In tutti i casi, l’intervento si svolge per via interamente endonasale, senza lasciare cicatrici di alcun tipo sul volto.

Follow up

Il programma post-operatorio è legato all’eventuale posizionamento di presidi al termine dell’intervento; nel caso di utilizzo di tamponi nasali questi vengono rimossi in genere il mattino successivo alla procedura. In ogni caso è previsto un controllo dopo una o due settimane dalla procedura chirurgica per verificare il buon esito della stessa. Per il miglior beneficio dalla chirurgia, il paziente non può prescindere dalla sinergia terapeutica con gli specialisti – allergologo, immunologo, otorinolaringoiatra, pneumologo, che devono necessariamente partecipare al percorso diagnostico terapeutico per ottimizzare il risultato chirurgico ed il controllo dei sintomi locali e sistemici, allontanando le ricadute cliniche. In caso di tali ricadute, comunque, si tratta di una procedura che può essere ripetuta.

Sono previste norme di preparazione?

Non sono necessarie metodiche specifiche di preparazione all’intervento. Quando si è concordato l’intervento con il paziente, si programma l’usuale routine pre-ricovero in maniera non dissimile da quella di un qualunque intervento chirurgico (esami ematici di routine, visita anestesiologica con gli accertamenti ritenuti necessari dall’anestesista).

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