L’allergia è una risposta anomala e abnorme del sistema immunitario, che si attiva verso sostanze che, normalmente, sono innocue. Le forme allergiche possono essere verso sostanze inalanti, come pollini, epitelio di animali, acari della polvere o muffe, oppure verso alimenti, farmaci o imenotteri (gli insetti pungitori). La componente allergica può avere base ereditaria, ma è l’esposizione verso l’ambiente che favorisce lo sviluppo della sintomatologia nel singolo paziente.
Quali sono i sintomi dell’allergia e come si cura? Ne parliamo con il dottor Giovanni Paoletti del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Allergie: quali sono i sintomi?
In base al tipo di allergia, le manifestazioni sintomatiche possono essere a carico di diversi organi e tessuti dell’organismo. La reazione immunitaria che si scatena in seguito al contatto con l’allergene infatti, comporta il rilascio di istamina e altri mediatori chimici, con lo sviluppo della sintomatologia caratteristica a carico di occhi, mucose del naso e/o della bocca, pelle, vie respiratorie.
I sintomi possono essere simili a quelli di un raffreddore (come congiuntivite e rinite), interessare la cute, per esempio con arrossamento, prurito, eruzioni cutanee, o desquamazione, ma possono avere luogo anche manifestazioni più gravi. Queste possono essere a carico della bocca e del viso, con gonfiore di labbra, lingua, gola e viso, delle vie aeree, con respiro affannato o asma, fino ad arrivare a forme severe di anafilassi, come lo shock anafilattico, una reazione molto grave e pericolosa per la vita del paziente.
Come si diagnosticano le allergie?
Le allergie vengono diagnosticate dallo specialista allergologo, con una visita allergologica e delle prove allergometriche. Tra queste, l’esame di primo livello è rappresentato dal prick test, un esame semplice in cui si posizionano sull’avambraccio degli estratti di allergeni e dunque si esegue in corrispondenza una piccola puntura. Se la persona è sensibile a uno degli allergeni si verifica una reazione cutanea simile alla puntura di zanzara.
In altri casi vengono eseguiti degli esami del sangue specifici, che consentono la ricerca di anticorpi di classe IgE.
Come si curano le allergie?
Il trattamento delle allergie varia a seconda del disturbo, quindi dopo aver stabilito se si tratta di allergia verso gli inalanti, verso gli alimenti o altre forme di allergie. Il trattamento, sia ambientale sia farmacologico, è sempre personalizzato sulle esigenze cliniche del singolo paziente.
In generale, è comune la prescrizione di antistaminici in compressa, spesso associati, in presenza di allergie inalatorie, a spray nasali a base di antistaminico e/o cortisone topico, che hanno un effetto antinfiammatorio. In caso di sintomi associati alla congiuntivite possono essere utili anche colliri specifici.
Per alcune allergie, inoltre, può essere indicata l’immunoterapia specifica, il cosiddetto “vaccino contro le allergie”, che comporta la somministrazione controllata dell’allergene fino all’attenuazione o alla perdita completa della sensibilizzazione all’allergene. Si tratta di una terapia continuativa, che va proseguita per almeno tre 3 anni.
Cosa fare in caso di shock anafilattico?
In caso, invece, l’allergia comporti l’anafilassi, l’adrenalina è l’unico farmaco in grado di interrompere lo shock anafilattico e salvare la persona che ne è interessata. L’adrenalina viene prescritta alle persone con allergie gravi diagnosticate e viene fornita in forma auto-iniettabile. L’erogatore è infatti simile a una penna, con un cappuccio di sicurezza a un’estremità e, all’altra estremità, un ago che premuto contro la coscia inietta una singola dose di adrenalina. Successivamente alla somministrazione, la persona deve accedere al Pronto Soccorso per avere assistenza sanitaria e permettere che i sintomi siano controllati fino alla loro completa risoluzione.
Se la persona ha uno shock anafilattico deve chiamare immediatamente il 112.
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