L’ormone tireostimolante, o TSH, ha la funzione fondamentale di stimolare la tiroide a produrre gli ormoni necessari al corretto funzionamento del metabolismo. Un livello di TSH superiore alla norma può indicare la presenza di ipotiroidismo, una condizione caratterizzata da un rallentamento dei processi metabolici dovuto a una ridotta produzione di ormoni tiroidei.
Ne parliamo con il professor Andrea Lania, Responsabile dell’Unità di Endocrinologia e Diabetologia presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, e con la dottoressa Sofia Ballarini, specializzanda in Endocrinologia.
Che cos’è l’ormone tireostimolante (TSH)?
L’ormone tireostimolante, o TSH (tireotropina), è prodotto dall’ipofisi, una ghiandola situata alla base del cervello, sotto l’ipotalamo. La sua funzione è stimolare la tiroide a produrre e rilasciare gli ormoni T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina), indispensabili per il corretto funzionamento del metabolismo.
T3 e T4 influenzano numerose funzioni dell’organismo, tra le quali la funzionalità cardiaca e digestiva, la salute delle ossa, il tono e la forza muscolare, e lo sviluppo cerebrale durante la vita fetale e i primi anni di vita.
La secrezione di TSH è regolata da un delicato meccanismo di feedback tra ipotalamo, ipofisi e tiroide, nell’ambito del sistema endocrino.
TSH alto: cosa significa?
Valori di TSH più alti rispetto alla norma possono indicare ipotiroidismo, un disturbo legato a una produzione insufficiente di T3 e T4. Quando i livelli di questi ormoni si riducono, l’ipofisi aumenta la secrezione di TSH nel tentativo di stimolare maggiormente la tiroide.
Tra le cause più comuni di ipotiroidismo vi è la tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune. Più raramente, un TSH elevato può dipendere da un problema dell’ipofisi stessa, come un adenoma ipofisario, ma in questo caso i livelli di T3 e T4 sono elevati.
Nelle donne in gravidanza, il monitoraggio dei livelli di TSH è particolarmente importante: la presenza di una ridotta funzione tiroidea testimoniata dall’aumento del TSH può aumentare il rischio di complicanze e di aborto spontaneo.
TSH alto: quali sono i sintomi?
L’aumento del TSH si associa nella maggior parte dei casi a ipotiroidismo. I sintomi più frequenti sono:
- aumento immotivato del peso corporeo
- alterazioni del ciclo mestruale (più abbondante o irregolare)
- calo della libido
- stipsi
- umore depresso
- formicolio alle mani
- ipersensibilità al freddo
- stanchezza generalizzata.
A cosa serve l’esame del TSH?
Il dosaggio del TSH viene eseguito per individuare eventuali disturbi della tiroide, monitorare patologie già diagnosticate, valutare la funzionalità dell’ipofisi (con il contemporaneo dosaggio di FT4 e FT3), effettuare lo screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito, approfondire casi di infertilità femminile.
L’esame consiste in un prelievo di sangue dal braccio (oppure da una puntura sul tallone nei neonati) e non richiede digiuno preventivo, a differenza di altri esami ematici. Chi è in terapia sostitutiva con levotiroxina deve effettuare il prelievo prima dell’assunzione del farmaco.
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