La lombalgia è un dolore che interessa la parte inferiore della schiena, situata tra la fine delle costole e i glutei, e può essere invalidante, compromettendo il normale svolgimento delle attività quotidiane. Spesso, questa condizione si associa a posture scorrette durante la seduta, le quali esercitano stress sui dischi vertebrali. Tra le cause alla base della lombalgia, è importante considerare anche il sovrappeso: l’aumento di peso corporeo, infatti, contribuisce allo stress sulla colonna vertebrale, favorendone l’insorgenza e la persistenza.
Ne parliamo con il professor Alessio Baricich, Responsabile del Dipartimento di Riabilitazione e Recupero Funzionale presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Quali sono i sintomi della lombalgia
Il dolore associato alla lombalgia può essere acuto, sordo, bruciante o una combinazione di queste caratteristiche. Può manifestarsi in modo episodico o persistente e può essere correlato o meno a specifiche attività, come sedersi, piegarsi o sollevare oggetti pesanti. In particolare si distingue in: dolore acuto, se dura meno di 6 settimane: dolore subacuto, se persiste tra 6 e 12 settimane; e dolore cronico, se si protrae oltre le 12 settimane.
Le cause della lombalgia
Il mal di schiena può essere di origine specifica o non specifica. Nel primo caso, la lombalgia è attribuibile a condizioni mediche sottostanti o a condizioni strutturali della colonna vertebrale.
La lombalgia senza causa specifica è invece spesso associata a fattori come postura scorretta e sovraccarico meccanico. Tra le cause possono aversi:
- Postura: una postura scorretta quando si è seduti può influenzare negativamente le curve lombari e cervicali della colonna vertebrale, sovraccaricando i legamenti e sollecitando i dischi vertebrali. Questo può portare a un disallineamento delle vertebre e contribuire al dolore lombare. Mantenere una buona postura è essenziale per prevenire il mal di schiena.
- Obesità: è un fattore che può contribuire al dolore lombare, poiché aumenta lo stress sulla schiena.
- Ernia del disco: i dischi intervertebrali, che fungono da cuscinetti tra le vertebre, possono subire lacerazioni o rotture che portano alla protrusione del nucleo interno attraverso il cuscino esterno, comprimendo i nervi spinali e causando dolore severo.
- Stiramenti muscolari: gli stiramenti dei muscoli nella parte bassa della schiena si verificano spesso durante movimenti, torsioni e piegamenti e possono provocare dolore acuto e localizzato.
- Malattia degenerativa del disco: comporta il progressivo deterioramento dei dischi vertebrali con l’invecchiamento.
- Sciatica: il dolore alla schiena associato alla sciatica deriva dalla compressione o lesione del nervo sciatico, che si estende dalla parte bassa della schiena lungo le gambe. I sintomi possono includere dolore, debolezza, intorpidimento o formicolio.
- Stenosi spinale: si verifica quando gli spazi all’interno della colonna vertebrale si restringono, esercitando pressione sul midollo spinale e sulle radici nervose. I sintomi possono peggiorare con l’attività e migliorare piegandosi in avanti.
- Spondilolistesi: si verifica quando una vertebra si sposta in avanti rispetto a quella sottostante, comprimendo il midollo spinale o i nervi e causando dolore e debolezza.
Il sovrappeso tra i fattori di rischio del mal di schiena
Il dolore alla schiena nelle persone con sovrappeso può essere causato da diverse alterazioni associate a questa condizione. L’aumento del grasso addominale, infatti, può portare a un’inclinazione in avanti della zona lombare, modificando la naturale curva della colonna vertebrale e sottoponendo i dischi intervertebrali e i nervi a uno stress eccessivo. Questo stress sui dischi, che sono i “cuscinetti” posti tra una vertebra e l’altra, può determinare la loro compressione, degenerazione o protrusione.
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