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Inaugurato il nuovo Humanitas Emergency Hospital per le emergenze infettivologiche

Dalla necessità di essere preparati ad affrontare i virus, vecchi e nuovi, che possono rappresentare una minaccia per la salute di tutti, nasce un Emergency Hospital in Humanitas, abbinato a un programma di ricerca scientifica in ambito immunologico contro le malattie infettive.

La realizzazione di Emergency Hospital 19 in sole undici settimane accanto all’attuale Pronto Soccorso, è stata possibile grazie all’importante contributo di Intesa Sanpaolo all’Istituto Clinico Humanitas e di TenarisDalmine e Fondazione Rocca alla Fondazione Humanitas per la Ricerca, cui si deve lo sviluppo scientifico del progetto. L’investimento dal punto di vista strutturale e tecnico è di 12 milioni di Euro.

La pandemia legata a Covid-19 ha fatto emergere con forza la necessità di farsi trovare pronti ad affrontare emergenze infettivologiche. Un impegno che si concretizza in percorsi nettamente separati per garantire la sicurezza di pazienti e operatori sanitari, attrezzandosi per liberare dal virus tutte le aree cliniche ad alta intensità di cura in ospedale, quali Terapia Intensiva e Blocchi Operatori, così da continuare a garantire i consueti servizi clinici e chirurgici.

L’Emergency Hospital 19, dedicato alla diagnosi e alla cura intensiva di patologie infettive e virali e, quindi, anche di Covid-19, è nato nel cuore della pandemia da un team composto da clinici, architetti, ingegneri e progettisti. È una struttura autonoma, replicabile ed esportabile, dotata di Pronto Soccorso, Diagnostica, Terapia Intensiva e sub-intensiva, blocco operatorio e ambienti di degenza sicuri. 

“Abbiamo deciso di investire risorse ed energie in una struttura altamente tecnologica, frutto di un know how ingegneristico e medico tutto italiano, che rappresenta una risposta alle sfide del nostro presente – spiega Gianfelice Rocca, Presidente Humanitas. Un luogo dove clinica, ricerca e formazione – le tre anime di Humanitas – si fondono per dare una risposta efficace ad un’epidemia di proporzioni straordinarie causata da un virus sconosciuto, favorendo l’unione delle competenze tra Medicina Interna, Infettivologia, gestione dell’emergenza in Pronto Soccorso e in Terapia Intensiva. 

Emergency Hospital 19 è un progetto ambizioso, segno di un’Italia che vuole ripartire. È la prima di tre strutture dedicate all’emergenza in via di costruzione a Bergamo, presso Humanitas Gavazzeni, e Castellanza, presso Humanitas Mater Domini, a testimonianza del forte legame di Humanitas con i territori in cui è presente”.

Nell’Emergency Hospital 19 si combinano le competenze cliniche di Humanitas e quelle ingegneristiche di Techint e dell’Architetto Filippo Taidelli cui si deve anche l’armonizzazione degli ambienti sfruttando la luce naturale e le aree verdi attigue alla struttura. Un’attenzione particolare, infine, è data alla relazione tra pazienti e famigliari, così fortemente colpita durante l’emergenza Covid: per tenere sempre allacciati i fili della comunicazione durante l’isolamento in ospedale, i degenti avranno a disposizione dei tablet.

La prevenzione passa anche dalla ricerca: parallelamente all’impegno clinico prende vita un programma di ricerca scientifica contro le malattie infettive, che parte dal campo di massima competenza del Centro di Ricerca Humanitas, l’immunologia.

“Abbiamo vissuto un ‘ritorno al futuro’ delle malattie infettive, di cui Covid-19 è solo l’ultimo esempio, con cui dobbiamo imparare a convivere. – spiega il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas -. Per farlo è indispensabile essere preparati. Ad esempio, con l’Emergency Hospital 19, che significa avere a disposizione il meglio della terapia, un rapporto stretto tra ricerca di laboratorio e clinica, e la possibilità di usare le tecnologie più all’avanguardia, in particolare gli approcci informatici e di I.A. per la cura dei pazienti”. 

L’impegno di Humanitas contro Covid

Dal 21 febbraio a maggio, gli ospedali Humanitas in Lombardia, con i loro medici, infermieri e tutti i suoi professionisti, hanno curato più di 2.300 pazienti affetti da Covid-19, riconvertendo le strutture, mettendo a disposizione oltre 600 posti letto e raddoppiando i posti in Terapia Intensiva (creandone 58 ex novo in aggiunta ai 56 già esistenti), sub-Intensiva e in Pronto Soccorso. 

Tutto il personale è stato coinvolto attivamente nell’emergenza, in prima linea nei reparti Covid o a supporto delle nuove esigenze nate (ad esempio comunicazione con i familiari, checkpoint).

 

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici