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Disbiosi intestinale: i sintomi e come si cura

Il microbiota intestinale è quel complesso di microrganismi che si trovano soprattutto all’interno dell’intestino (ma sono presenti anche nel resto dell’organismo) e che contribuiscono a mantenere in salute il sistema immunitario. In presenza di alterazioni dell’equilibrio del microbiota intestinale, ossia di un aumento di batteri “cattivi”, si parla di disbiosi intestinale, una disfunzione che provoca irritazione all’intestino e che può essere causata da vari fattori, come una dieta poco bilanciata, l’abuso di alcol o di alcuni farmaci, lo stress. I batteri del microbiota, infatti, tendono a mantenersi in un equilibrio che possiamo definire dinamico ma stabile: la sua compromissione ha delle conseguenze sulla funzionalità del sistema immunitario e può comportare l’insorgenza di malattie infiammatorie croniche.

Quali sono i sintomi della disbiosi intestinale e come curarla? Ne parliamo con la dottoressa Anita Busacca, gastroenterologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

I sintomi della disbiosi intestinale

La disbiosi, come abbiamo detto, provoca un’infiammazione a cui si associano difficoltà nella digestione e i sintomi a questa correlati, come:

I villi intestinali, inoltre, se infiammati, non sono più in grado di assorbire tutte le sostanze assunte con i pasti e, di conseguenza, si sviluppano delle intolleranze alimentari indirette, che non sono quindi associate a un cibo specifico.

La disbiosi può comportare anche problematiche a carico di altri distretti dell’organismo:

  • Pelle. Con patologie come la psoriasi, l’orticaria e la dermatite atopica;
  • Apparato urinario-genitale. Con l’insorgenza di candidosi e infezioni;
  • Apparato respiratorio. Con lo sviluppo di allergie inalatorie;
  • Bocca. Può presentare sintomi legati alla disbiosi, come afte o mucositi;
  • Tono dell’umore. Quando il microbiota intestinale è soggetto a squilibri, infatti, è ricorrente l’insorgenza di depressione, ansia e insonnia.

Disbiosi: gli esami per la diagnosi e come si cura

In presenza di sintomi gastrointestinali, il medico di medicina generale potrebbe prescrivere come prima cosa gli esami del sangue, con particolare attenzione all’emocromo e alla proteina C reattiva, ma anche il test per la celiachia, l’esame delle feci e gli esami colturali.

Tra gli altri esami per diagnosticare la disbiosi intestinale troviamo:

Per ripristinare la flora intestinale è indicata l’assunzione di probiotici, microrganismi che una volta all’interno della mucosa intestinale prendono parte al microbiota e contrastano l’azione dei succhi gastrici e della bile, contribuendo anche al rinforzo delle difese immunitarie.

La cura dipenderà in ogni caso dalla causa sottostante la disbiosi, per cui è opportuna una valutazione medica.

Disbiosi intestinale: cosa mangiare?

La principale causa della disbiosi intestinale è un’alimentazione poco equilibrata. Il primo passo per curarla, quindi, è seguire una dieta adeguata, sempre con il supporto di uno specialista evitando il “fai da te”. I primi alimenti da eliminare, quando si parla di infiammazione intestinale, sono in genere quelli preconfezionati, ricchi di conservanti, sale, zuccheri, grassi, dolcificanti, addensanti e coloranti. Da limitare considerevolmente anche gli insaccati, le bevande zuccherate, gli alcolici e i cibi grassi e salati.
Andranno invece integrate nell’alimentazione verdura e frutta fresca, legumi, cereali integrali, pesce, carne non processata, riso e formaggio fresco. Importante poi mantenere sempre una corretta idratazione, bevendo molta acqua in modo tale che, in associazione all’aumento dell’assunzione di fibre, possa essere ripristinata la regolarità intestinale. Utili anche alimenti come il riso e le patate cotti e consumati il giorno seguente e gli alimenti fermentati.

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