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La frutta con i semini causa diverticolite?

I diverticoli sono estroflessioni della mucosa e della sottomucosa, simili a piccole tasche, che più comunemente si formano sulle pareti intestinali a livello del colon.

La loro presenza può essere asintomatica e in questo caso si parla di diverticolosi. Alcune persone con diverticolosi presentano sintomi (come per esempio gonfiore, dolore addominale, irregolarità intestinale), in questo caso si parla di malattia diverticolare sintomatica non complicata. In presenza di infezione o infiammazione dei diverticoli abbiamo malattia diverticolare con diverticolite acuta. Infine una piccola parte di persone con diverticolosi può avere colite segmentaria associata a diverticolosi, un processo infiammatorio localizzato nella mucosa del colon tra i diverticoli.

Alcuni alimenti, per esempio la frutta con i semini, possono favorire un’infiammazione dei diverticoli?

Ne parliamo con il professor Alessandro Armuzzi, Responsabile dell’Unità Operativa di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.

La frutta con semini è sconsigliata in caso di diverticolite?

Da sempre i semi di piccole dimensioni vengono sconsigliati in caso di diverticolosi per il timore che, incastrandosi in queste estroflessioni, determinino un’infiammazione dei diverticoli (diverticolite). In realtà, i dati pubblicati in letteratura non hanno mai dimostrato un nesso causale tra gli alimenti contenenti semi e comparsa di sintomi (dolore, gonfiore). È vero, però, che l’eccessivo consumo di frutta con semini e altri alimenti come fritti, insaccati, castagne, fichi, può causare un’infiammazione dei diverticoli.

Diverticoli: cosa fare e cosa mangiare

In presenza di diverticoli, anche in assenza di una vera e propria sintomatologia, si consiglia di sottoporsi a una visita gastroenterologica di controllo con cadenza annuale.

Dopo una diagnosi di diverticolosi o di malattia diverticolare sintomatica non complicata, il paziente di norma non è tenuto a rispettare una dieta specifica, anche se si raccomanda in genere di aumentare l’assunzione di acqua, cereali, frutta e verdura, nonché di utilizzare sostanze che formano massa fecale morbida (ad esempio psillio o macrogol) per aumentare l’apporto di fibre (almeno 30 grammi al giorno).

Ciò contribuisce a ridurre la pressione interna del colon, a promuovere la motilità intestinale e a contrastare la stitichezza. Trattamenti periodici con antibiotici, antinfiammatori o probiotici possono dare un certo sollievo ai sintomi intestinali, ma non riducono la frequenza della diverticolite.

Come curare la diverticolite?

In caso di diverticolite acuta può rendersi necessario il ricovero in ospedale, ma il problema può essere risolto senza intervento chirurgico, riservato solo ai casi con complicazioni o attacchi ripetuti. In genere il gastroenterologo inizia suggerendo una dieta che riduca lo sforzo dell’intestino, evitando le fibre vegetali e adottando una dieta più liquida o comunque che alla giusta idratazione abbini soprattutto carboidrati e proteine. Questa dieta viene solitamente associata a una terapia antibiotica.

Come prevenire i diverticoli?

L’adozione di uno stile di vita sano può ridurre notevolmente la probabilità di sviluppare i diverticoli.

È essenziale consumare una dieta ricca di fibre e povera di grassi saturi per prevenire la stitichezza e garantire un’adeguata idratazione durante i pasti o successivamente per promuovere la peristalsi intestinale e facilitare i movimenti intestinali.

È infine utile praticare una regolare attività fisica, adeguata alle proprie condizioni di salute, in quanto contribuisce a rafforzare il tono muscolare del colon.

Specialista in Gastroenterologia

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