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Morbillo: i sintomi e il vaccino

Il morbillo è fra le patologie di natura infettiva più contagiose, che si sviluppa nel soggetto non immune quando l’organismo entra in contatto con gocce di saliva infetta con il morbillivirus. Nonostante per il morbillo vi sia stata fino a ora una copertura vaccinale adeguata (maggiore del 90%), oggi i casi di morbillo sono in aumento in Italia e in Europa, probabilmente sia a causa del calo delle vaccinazioni, che a causa della circolazione di un ceppo di virus mutato, di più difficile identificazione con i test molecolari in commercio. Per quanto questa variante sia tenuta sotto controllo è importante prestare attenzione alle norme di prevenzione e valutare il ricorso alla vaccinazione, qualora non si sia ancora effettuata.

Quali sono i sintomi del morbillo? Ne parliamo con il dottor Davide Fiore Bavaro, infettivologo presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.

Morbillo: quali sono i sintomi

Il morbillo interessa in particolar modo i bambini, ha una durata contenuta (10-20 giorni) e abitualmente non presenta sintomi particolarmente severi. Inoltre, chi ha contratto questa infezione risulta immunizzato per tutta la vita e non deve temere di incorrere in nuovi episodi. In assenza di immunizzazione (dunque di assenza di vaccinazione o anamnesi negativa per infezione), invece, la trasmissibilità è estremamente elevata: il morbillo, infatti, è tra le patologie infettive a più alto tasso di trasmissibilità. Le gocce di saliva infette emesse con la tosse e con gli starnuti possono inoltre restare in sospensione fino a diversi metri di distanza e il virus rimane attivo e contagioso sulle superfici che tocca anche per diverse ore. 

I sintomi del morbillo sono analoghi a quelli influenzali:

  • tosse
  • occhi rossi 
  • naso che cola
  • febbre fino a 40° 
  • eruzioni cutanee rosse (tipica dell’infezione: eritematoso, maculopapulare, di colore rosso vinoso, dapprima sul volto, poi collo quindi su tutta la superficie corporea sino a mani e piedi, ma con zona palmo-plantare esclusa)
  • piccoli puntini bianchi all’interno della bocca (prima della comparsa del rash cutaneo). 

Il morbillo può inoltre comportare complicanze che, per quanto rare, quando si verificano sono particolarmente severe, come l’encefalite e la panencefalite subacuta sclerosante. Inoltre, il morbillo può complicarsi con gravi sovrainfezioni batteriche come l’otite esterna e la polmonite

L’aumento di casi di morbillo in Italia

L’Oms ha registrato un aumento significativo dei casi di morbillo in tutta Europa nel corso del 2023: una situazione che ha coinvolto anche l’Italia, con 43 casi registrati nel 2023 (nel 2022 erano stati solo 15) e con un inizio di 2024 con ben 213 casi nel primo trimestre. In Italia l’aumento di casi ha coinvolto in particolar modo pazienti di età pediatrica di età dai 0 ai 4 anni, mentre la seconda fascia d’età più colpita è quella tra i 15 e i 39 anni. Questo aumento di casi nel nostro Paese è imputabile, secondo gli studi dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’Università degli Studi di Milano, anche allo sviluppo di lievi mutazioni del virus che comportano un’alterazione della sensibilità ai test molecolari abitualmente utilizzati, oltre che al calo della copertura vaccinale

Infatti, bisogna segnalare che circa l’80% dei pazienti che hanno contratto il virus non era coperto da vaccino: anche per questa variante, infatti, sembra essere ugualmente valido il vaccino contro il morbillo. Si tratta infatti di un virus particolarmente stabile e una fisiologica mutazione in un ceppo non coperto dal vaccino è, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, estremamente improbabile. Importante, dunque, a fronte di questo aumento di casi, effettuare il vaccino o vaccinare i bambini della famiglia qualora non si sia ancora fatto.

Il vaccino contro il morbillo

La vaccinazione contro il morbillo viene erogata in forma del complesso vaccinale MPR (trivalente), contro morbillo, parotite e rosolia, o in forma quadrivalente (MPRV: morbillo, parotite, rosolia e varicella), che è la forma a oggi raccomandata dal Sistema Sanitario Nazionale. 

Il vaccino anti MPRV è obbligatorio dal 2017 (decreto-legge 73/2017) per tutti i nuovi nati. La somministrazione è prevista in due dosi: la prima nel secondo anno di vita, la seconda dose di richiamo intorno ai 5-6 anni.

La vaccinazione è raccomandata a tutte le persone a qualunque età che non abbiano effettuato il vaccino e non abbiano contratto una o più di queste patologie. Unico criterio di esclusione dalla vaccinazione sono le malattie caratterizzate da grave immunodepressione: in questi casi, la somministrazione di un vaccino a virus “vivo-attenuto” è sconsigliata. 

Infine, è sempre opportuno ricordare l’importanza di seguire buone norme igieniche

  • lavare spesso le mani, in particolare dopo aver frequentato luoghi pubblici o aver preso mezzi pubblici
  • non toccarsi gli occhi, il naso e la bocca senza essersi lavati le mani 
  • ricordarsi sempre di proteggere la bocca (preferibilmente con un fazzoletto monouso o con il braccio) quando si tossisce o si starnutisce.
Specialista in Malattie Infettive e Tropicali

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