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Obesità


Che cos’è l’obesità?

L’obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grasso corporeo con conseguenze importanti per lo stato di salute e la qualità di vita. L’obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale: essa infatti riduce l’attesa di vita e ne peggiora molto la qualità. La diagnosi di obesità si pone calcolando l’indice di massa corporea (BMI): quando questo è pari o superiore a 30 parliamo di obesità. 

BMI
18.5 – 24.9normopeso
25 – 29.9sovrappeso
30 – 34.9obesità di I grado
35 – 39.9obesità di II grado
≥ 40obesità di III grado

Perdere peso è un passo decisivo nel trattamento dei problemi di salute legati all’obesità. Per farlo è importante attuare cambiamenti nel proprio stile di vita: seguire un’alimentazione adeguata, condurre una vita attiva e dedicarsi con costanza all’attività fisica. Tutto questo però può essere sufficiente per chi è in sovrappeso, mentre per chi è già affetto da obesità le modifiche dello stile di vita, da sole, non bastano. Gli strumenti che abbiamo oggi per combattere la malattia obesità sono i nuovi farmaci e la chirurgia.

Quali sono le cause dell’obesità?

In generale l’eccessivo deposito di tessuto adiposo avviene quando si crea uno squilibrio tra introito e consumo energetico. Ma perché alcuni mangiano più del necessario? Mangiare più del dovuto è mancanza di volontà? Recenti studi (2023) di neuroscienze hanno spiegato come la reazione al cibo sia diversa nel cervello di una persona normopeso rispetto al cervello di una persona con obesità, e questo ci aiuta a capire meglio la malattia. Il cervello delle persone con obesità alla vista del cibo subisce un’iperattivazione di alcune aree (nello specifico dell’ippocampo) e questo porta le persone affette da obesità a mangiare anche in assenza di fame.

Oggi inoltre sappiamo che l’infusione di zucchero e grassi nello stomaco porta il cervello del soggetto normopeso a una sensazione di sazietà in tempi molto più brevi rispetto a quanto accade nel soggetto obeso. L’alimentazione è quindi un fattore determinante, ma questi studi evidenziano come l’obesità non sia una colpa o una mancanza di volontà: l’obesità è una malattia. Vi sono poi condizioni che portano a un’alimentazione scorretta, come dormire poche ore per notte o assumere alcuni farmaci, necessari alla salute ma causa di un aumento dell’appetito. Alcuni psicofarmaci, così come alcuni antiepilettici, o il cortisone, sono collegati spesso a un aumento di peso. Più raramente l’obesità è dovuta a condizioni genetiche, come nella sindrome di Prader-Willi, o a malattie endocrine, come la sindrome di Cushing.

Quali sono i sintomi dell’obesità?

La presenza dei chili di troppo porta a una cattiva qualità di vita: le persone obese fanno fatica anche per piccoli movimenti, respirano male, possono avere disturbi del sonno e soffrire di dolori da sovraccarico a ginocchia, anche, colonna vertebrale. Soprattutto però l’obesità è causa di molte malattie, essa infatti può accompagnarsi a malattie cardiovascolari (ipertensione arteriosa, infarto, ictus, embolia polmonare), diabete di tipo 2, dislipidemia, apnee notturne, alcuni tipi di tumore, asma, depressione, infertilità femminile, disfunzione erettile, incontinenza urinaria da sforzo.

Come prevenire l’obesità?

La prevenzione dell’obesità non va confusa con la terapia. La malattia obesità una volta instaurata è difficile da curare senza la chirurgia, ma la sua prevenzione, finché si è ancora sovrappeso, è possibile. È fondamentale correggere gli stili di vita scorretti. Il primo punto è una sana alimentazione, e la dieta mediterranea sarebbe perfetta. Bisognerebbe mangiare più volte al giorno verdura e frutta, ridurre al minimo le calorie liquide (alcol e bibite), preferire proteine a basso o nullo contenuto di grassi saturi (pesce, legumi, carni bianche), mangiando invece raramente formaggio e carni rosse. Le carni lavorate (insaccati e simili) non solo si accompagnano a troppo sale e grassi saturi, oggi sappiamo che sono anche causa di alcuni tumori. I carboidrati non vanno criminalizzati perché sono necessari al nostro corpo: certo, vanno assunti con moderazione, tutti i giorni, senza dimenticare che sarebbe meglio fossero integrali. Accanto a una corretta alimentazione è importante adottare un regolare esercizio fisico: una persona adulta dovrebbe dedicare almeno trenta minuti al giorno per cinque volte alla settimana ad attività fisica moderata, come una camminata veloce o il nuoto.

È anche importante tenere sotto controllo il proprio peso: a parte alcuni segnali quotidiani (lo specchio, la cintura) è importante pesarsi un paio di volte al mese (non di più).  

Obesità: come si fa la diagnosi

La diagnosi di obesità si basa sull’indice di massa corporea (BMI), che quando è pari o superiore a 30 indica obesità. L’indice di massa corporea si calcola dividendo il peso espresso in chilogrammi (kg) per il quadrato della statura espressa in metri (m). La formula è BMI = Kg / m2.
L’indice di massa corporea non è l’unico dato utile nella diagnosi di obesità, perché fornisce un’informazione incompleta. Il BMI infatti non misura direttamente il grasso corporeo e non distingue tra massa magra e massa grassa; in casi estremi un atleta può avere un BMI corrispondente all’obesità, ma non per questo esserne affetto. Accanto al BMI è fondamentale un’indagine mirata a cercare le possibili malattie associate. Per un buon inquadramento della malattia obesità è quindi utile almeno misurare:

  • Circonferenza vita (deve essere misurata appena sopra l’ombelico) ed è considerata “desiderabile” se è inferiore a 94 centimetri negli uomini e 80 nelle donne. Se il valore è superiore si è in presenza di distribuzione addominale del tessuto adiposo, condizione predisponente a diabete, ipertensione arteriosa, dislipidemia).
  • Circonferenza del collo (se superiore a cm 41 nella donna o cm 43 nell’uomo, in presenza di altri fattori, è possibile la presenza di apnee notturne).
  • Pressione arteriosa.
  • Saturazione in ossigeno del sangue.
  • Valori nel sangue di glicemia, emoglobina glicata, colesterolo totale e LDL, trigliceridi, uricemia.

Come trattare l’obesità?

L’obesità di grado 1 può essere ancora trattata con modifiche dello stile di vita, meglio se accompagnate dai nuovi farmaci, mentre la terapia dell’obesità di grado 3 o di grado 2 con malattie associate è la chirurgia. In alcuni casi particolari è possibile anche utilizzare procedure endoscopiche.

I nuovi farmaci sono i GLP 1 agonisti: sono nati per la terapia del diabete di tipo 2, ma utilizzandoli si è visto che agiscono anche riducendo il senso di fame e aumentando il senso di sazietà.

Gli interventi più utilizzati nel mondo, in Italia e in Humanitas sono la sleeve gastrectomy e il bypass gastrico. Altre procedure ormai quasi abbandonate per diversi motivi sono il bendaggio gastrico e la diversione biliopancreatica, mentre procedure emergenti sono il bypass gastrico a unica anastomosi (OAGB) e la SAGI.

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