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Nurse on social

Nurse on social è la rubrica web e social che raccoglie in forma di videopillole i principali consigli di salute e gesti di cura raccontati da infermieri e infermiere di tutti gli ospedali Humanitas e della rete di centri medici Humanitas Medical Care. 

Sai come si misura correttamente la glicemia? In che modo gestire una stomia a domicilio? Sai cosa fare in caso di crisi d’asma? Scopri tutti i consigli per l’igiene e la tua salute.

Consigli per l’igiene delle mani

Consigli per la salute

Come lavare le mani con acqua e sapone

Una mano pulita può salvare una vita. Questa semplice ma all’apparenza clamorosa frase non deve apparire esagerata, è proprio così. È importante sensibilizzare l’attenzione pubblica sull’utilità di lavare le proprie mani in maniera corretta, così che non diventino veicolo di virus e malattie infettive.  La pratica del lavaggio delle mani è semplice, ma prevede alcuni passaggi fondamentali attraverso cui è possibile coinvolgere l’intera superficie delle mani, anche le parti più nascoste e difficili da raggiungere con il sapone o il disinfettante.

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Quando è importante lavarsi le mani?

Una buona abitudine, sulla quale anche l’epidemia da SARS-CoV-2 ha posto l’attenzione, è il lavarsi le mani anche quando possono apparire pulite. Non solo, è importante ricordare anche la buona pratica di tossire e starnutire nella piega del gomito, per evitare di contaminare le mani.

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Igiene delle mani e utilizzo di dispositivi elettronici

Tastiere, smartphone e telefoni possono essere veicolo di trasmissione di germi: perciò è fondamentale lavorare in sicurezza e prendere precauzioni quando si viene a contatto con un device, igienizzandosi le mani con soluzione idroalcolica o con acqua e sapone.

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Igienizzare le mani fuori casa

Mantenere le mani pulite è essenziale per la nostra salute, specialmente quando siamo fuori casa o in luoghi pubblici. Spesso, però, non è possibile utilizzare acqua e sapone per lavarsi le mani. 

In questi casi, una soluzione idroalcolica può essere la risposta per proteggersi da germi come batteri e virus.

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5 momenti fondamentali dell’igiene delle mani

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha individuato 5 momenti fondamentale dell’igiene mani che tutto il personale sanitario deve seguire per un maggiore controllo e prevenzione delle infezioni nelle strutture sanitarie. Sai quali sono?

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L’igiene delle mani nel contatto fra neonato e mamma

Proteggere mamme e neonato dalla gravidanza al parto e nel rientro a casa è fondamentale per ridurre il rischio di infezioni, tra cui quelle causate da virus e batteri. Una regola importante, per genitori, operatori sanitari e parenti, è lavare sempre con estrema attenzione le mani per almeno 40-60 secondi con acqua e detergente oppure per 20-30 secondi con gel idroalcolico. 

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Lavaggio chirurgico in sala operatoria

Il lavaggio chirurgico va effettuato tra un intervento ed il successivo e in caso di rottura di guanti.

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Igiene del fonendoscopio

Il fonendoscopio costituisce a tutti gli effetti l’estensione dell’orecchio del personale sanitario: si tratta dello strumento fondamentale per valutare i “suoni” provenienti dall’interno del corpo ed è importante per diagnosticare malattie del sistema respiratorio o semplicemente il malfunzionamento di organi interni. Questo strumento può diventare però mezzo di trasmissione di germi e quindi di possibili infezioni. Sai perché?

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Prelievo del sangue e la fobia degli aghi: i consigli pratici

Si chiama belonefobia la paura degli aghi che può manifestarsi con sintomi fisici e psicologici. Secondo alcune ipotesi, la fobia degli aghi, e di ogni altro oggetto appuntito come gli spilli, potrebbe avere una causa biologica evolutiva, ma più probabilmente potrebbe avere origine da un’ipersensibilità al dolore oppure da cattiva gestione delle procedure che richiedono aghi, come prelievi del sangue o iniezioni. Tutt’altro che rara, si stima che circa il 10% delle persone soffra di sintomi causati dalla fobia degli aghi. Ma quali sono i sintomi della paura degli aghi?

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Come gestire il PICC a casa

Il PICC è un catetere venoso centrale, un tubicino in poliuretano lungo 40-60 cm, inserito dalla vena del braccio per arrivare fino a una vena di grosso calibro che si trova nel torace, la vena cava superiore. Il PICC viene posizionato per rimanere in sede fino a fine terapia, al fine di evitare punture per la somministrazione continua o discontinua di farmaci che, se iniettati in una vena periferica, potrebbero causare danni tessutali. Questo sistema venoso infatti permette di salvaguardare il patrimonio venoso, ovvero l’integrità delle vene, del paziente. In genere, il PICC è ben tollerato dai pazienti perché permette libertà di movimento ed è possibile gestirlo anche a casa con un breve addestramento.

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Sai come misurare la pressione arteriosa?

La pressione arteriosa, o pressione del sangue, è determinata dalla pressione sistolica (la massima) e dalla pressione diastolica (la minima), che esprimono la forza esercitata sulla parete dei vasi sanguigni dal cuore per pompare il sangue in tutto il corpo. La misurazione della pressione arteriosa permette di valutare la presenza di un rischio cardiovascolare come l’ipertensione, o pressione alta. L’ipertensione, infatti, determina un sovraccarico di lavoro da parte del cuore che può portare a malattie cardiovascolari anche gravi. La pressione arteriosa può essere misurata da un operatore sanitario oppure, grazie a moderni dispositivi elettronici semplici da usare, anche a domicilio. Ma come si misura la pressione arteriosa?

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Sai come gestire la ferita chirurgica?

Nella medicazione di una ferita chirurgica, l’infermiere segue alcune procedure che hanno l’obiettivo di azzerare il rischio di infezioni batteriche dall’esterno e ridurre al minimo il disagio per il paziente. La medicazione della ferita chirurgica dopo un intervento è anche il momento per valutare lo stato della ferita – pulita, contaminata, sporca. È importante prestare attenzione a questi passaggi soprattutto nei pazienti che presentano fattori di rischio per le infezioni, come ad esempio, fumatori, obesi, diabetici, persone con comorbidità, malnutrizione, immunodeficienza. 

Dal momento che le linee guida più moderne raccomandano la dimissione precoce del paziente in assenza di complicanze post-chirurgiche, è fondamentale che l’infermiere educhi il paziente stesso o un caregiver alla gestione della ferita chirurgica, e a riconoscere i segni di infiammazione (flogosi). Vediamo come prepararsi alla medicazione della ferita chirurgica:

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Prelievo del sangue: cosa fare in caso di svenimento

Può capitare a tutti di svenire durante un prelievo di sangue, e poi riprendersi, nella stragrande maggioranza dei casi, spontaneamente nel giro di pochi minuti. Svenire durante o immediatamente dopo il prelievo di sangue è in genere dovuto a una reazione vasovagale causata da una diminuzione improvvisa della pressione arteriosa e da un rallentamento della frequenza cardiaca che provocano ipovolemia, cioè una riduzione della quantità di sangue circolante (sincope vasovagale). Diverse evidenze suggeriscono che lo svenimento da sincope vasovagale sia determinato da una caratteristica dell’individuo e non dalla presenza di una malattia.

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Cosa non fare in caso di ustione

Fuoco, vapore e liquidi bollenti, sostanze chimiche possono provocare ustioni sulla pelle e, nei casi più gravi, anche nei tessuti sottocutanei. La maggior parte delle ustioni e scottature avviene in ambienti domestici e spesso si tratta di ustioni lievi, ad esempio con il forno di casa oppure a causa di pentole roventi. Vediamo cosa evitare in caso di ustioni e come gestirle:

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Sai come fare la manovra di Heimlich?

La manovra di Heimlich è utilizzata in quelle persone che vanno incontro a soffocamento a causa di inalazione di parti di cibo o di altri tipi di corpi estranei. Tutt’altro che rara, l’inalazione di un corpo estraneo si verifica quando un oggetto o un boccone di cibo messo in bocca, anziché seguire la via del tratto superiore digestivo (l’esofago) per arrivare allo stomaco, viene indirizzato nelle vie respiratorie. Quando accade, il “boccone” si ferma nel punto più stretto delle vie respiratorie ostruendo il passaggio di aria completamente o parzialmente; questo può creare difficoltà anche gravi di respirazione, fino al soffocamento. Come agire tempestivamente?

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Sai come effettuare le iniezioni sottocutanee?

Le iniezioni sottocutanee sono una tecnica piuttosto comune per alcuni tipi di farmaci non assorbibili a livello dello stomaco e che richiedono piccole quantità di farmaco da somministrare, come ad esempio insulina o eparina. La formazione al paziente o al caregiver alla somministrazione del farmaco con le iniezioni sottocutanee è a cura dell’infermiere. La corretta esecuzione della tecnica permette di evitare/ridurre alcuni degli effetti avversi e complicanze dell’iniezione, come ecchimosi, ematomi, dolore, lipodistrofie. In genere, i farmaci per via sottocutanea sono già preparati in speciali siringhe monouso che rendono più facile l’esecuzione dell’iniezione.

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Sai cosa fare in caso di soffocamento del neonato sotto i 12 mesi?

L’ostruzione delle vie aeree nel neonato è la principale causa di soffocamento che può essere evitata avendo l’accortezza di non lasciare piccoli oggetti, giochi o cibi a portata di mano del bimbo. Nel caso capitasse, però, per la famiglia è fondamentale sapere quando e come intervenire, applicando le manovre di disostruzione nel neonato. Va sottolineato che, nel neonato, le manovre di disostruzione in caso di inalazione di cibo o piccoli oggetti, sono diverse da quelle praticate nei bambini più grandi e nell’adulto. Vediamo cosa fare:

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Colore delle urine: come cambia e quando preoccuparsi?

In condizioni di salute, l’urina è un liquido in genere limpido, che può assumere diverse tonalità di giallo più o meno marcato, composto da circa il 95% di acqua ed è quasi inodore. Numerose condizioni, alimenti, farmaci e altre sostanze possono alterare colore e odore delle urine: in alcuni casi, le alterazioni sono normali, come quelle che avvengono quando mangiamo gli asparagi o beviamo poca acqua, in altri casi è bene non sottovalutare questo sintomo e rivolgersi al proprio medico. Vediamo a quali alterazioni delle urine fare attenzione:

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Gestione e somministrazione pasti a pazienti con disfagia

Le persone con problemi di deglutizione (disfagia) richiedono un’attenta gestione e supervisione durante la somministrazione dei pasti al fine di evitare le complicanze da aspirazione di cibo o liquidi nelle vie aeree. La polmonite ab ingestis, infatti, è l’infezione polmonare che rappresenta la principale complicanza nei pazienti disfagici. Come gestire la somministrazione dei pasti?

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Come misurare il dolore in ospedale

Il dolore dopo un intervento chirurgico è una condizione prevista, durante il ricovero in ospedale. Intensità e durata del dolore post operatorio però, variano sulla base di diversi fattori, tra cui il tipo di chirurgia, la soglia individuale del dolore, l’esperienza del dolore prima dell’intervento. Si tratta di fattori spesso non misurabili oggettivamente, perché dipendono da variabili individuali, diverse da persona a persona. In tutti i casi, il dolore è un’esperienza che non deve essere sottovalutata e neppure sopportata, ma va gestita e trattata adeguatamente. Vediamo come si misura il dolore.

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Come tenere sotto controllo lo scompenso cardiaco

Lo scompenso cardiaco è un evento causato dall’incapacità del cuore di contrarsi normalmente per svolgere la sua funzione di pompa e di far arrivare il sangue necessario a tutti gli organi. Sebbene nello stadio precoce, lo scompenso cardiaco possa essere asintomatico, ci sono alcuni segnali che potrebbero indicare l’insorgenza della malattia. Si tratta di una patologia piuttosto diffusa, soprattutto nella popolazione femminile, spesso associata all’invecchiamento della popolazione. Ma come riconoscere lo scompenso cardiaco?

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Catetere vescicale: come gestirlo a casa?

Il catetere vescicale è un tubicino in genere morbido che, introdotto in vescica, permette all’urina di uscire attraverso l’uretra ed essere raccolta in un dispositivo (sacca) collegato al catetere. Diversi sono i motivi per cui il medico ritiene necessario che la persona porti il catetere vescicale a casa; in ogni caso è necessario prendersene cura con attenzione per prevenire ilrischio di infezione delle vie urinarie. Vediamo come gestire correttamente il catetere vescicale a domicilio:

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Come misurarsi da soli la glicemia

Una volta diagnosticato il diabete, l’autocontrollo della glicemia capillare è il test che la persona diabetica dovrà fare ogni giorno, spesso più volte al giorno. L’autotest della glicemia è fondamentale per il controllo domiciliare e quotidiano dei valori glicemici, in diversi momenti della giornata (ad esempio la mattina a digiuno, glicemia preprandiale, post prandiale, eccetera), e per monitorare l’efficacia della terapia antidiabetica prescritta dal proprio diabetologo. I valori glicemici rilevati andranno riportati sull’apposito libretto da portare ad ogni controllo con il diabetologo. 

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Sai come prepararti per un prelievo di sangue?

Il prelievo di sangue venoso è uno degli esami più comuni per controllare il proprio stato di salute, per ottenere informazioni e per monitorare i livelli di svariate sostanze biochimiche presenti nel sangue, come ad esempio marcatori di malattia o infiammazione, enzimi, ormoni, eccetera. In genere, il prelievo di sangue prevede l’utilizzo in un ago a farfalla a cui è applicato una specie di piccolo contenitore di plastica (sistema a pressione negativa) nel quale l’infermiere introduce, con una piccola pressione, la provetta da riempire. Il sistema di prelievo garantisce che, durante il prelievo, verrà prelevata solo la quantità di sangue venoso necessaria al laboratorio per effettuare le analisi prescritte.

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Come eseguire il massaggio cardiaco negli adulti

L’arresto cardiaco è un evento cardiovascolare causato da una perdita della funzione di pompa del cuore che, di conseguenza, non fornisce più ossigeno alle altre parti del corpo. In questa situazione gli organi più vulnerabili sono il cuore e il cervello.

La persona in arresto cardiaco:

  • è priva di coscienza
  • non si sveglia o reagisce se chiamata o scossa
  • non respira normalmente o non respira affatto
  • non si muove in alcun modo

In questi casi è necessario sapere cosa fare per prestare un soccorso tempestivo ed efficace. Il massaggio cardiaco è una manovra che rientra nel protocollo della rianimazione cardio polmonare (RCP) utilizzata per soccorrere una persona in arresto: in attesa dei soccorsi, questa pratica può raddoppiare o triplicare la possibilità di sopravvivenza contribuendo a salvare una vita.

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Cosa fare quando si rompono le acque?

Ogni donna ha un’esperienza diversa del momento in cui si avvicina il momento del parto. Ma qualunque sia l’esperienza, il corpo della donna si prepara al parto attraverso le fasi del travaglio che iniziano con la fase prodromica, di cui la perdita vaginale di liquido è un momento che potrebbe non necessariamente essere il segnale di parto imminente.

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Cosa fare in caso di attacco d’asma

L’asma è una malattia infiammatoria cronica dell’apparato respiratorio, in cui i bronchi – sottoposti a vari stimoli, che possono essere allergenici e non – si infiammano. Tra i vari stimoli, l’attacco d’asma può essere scatenato da agenti immunologici, fisici o allergenici, come acari della polvere, pollini, pelo di cane o gatto, fumo di sigaretta, aria fredda o aria secca, riniti, contatto con sostanze, fumi o vapori in alcuni luoghi di lavoro.

Durante l’attacco d’asma, i muscoli delle vie respiratorie si contraggono, i bronchioli, cioè piccoli tubicini nei bronchi, che portano l’ossigeno ai polmoni, si restringono fino a rendere difficile o impossibile il passaggio dell’aria. Tutto questo avviene all’improvviso e nell’arco di brevissimo tempo.

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Gestione delle stomie

Le stomie sono aperture sulla parete addominale che vengono eseguite (“confezionate”) durante un intervento allo scopo di mettere in comunicazione un organo interno con l’esterno. Esistono diversi tipi di stomia, come ad esempio le stomie intestinali (colostomia, ileostomia) e stomie urinarie (urostomia, ureterostomia), in alcuni casi temporanee, in altri definitive.

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Sai come eseguire l’autopalpazione al seno?

L’autopalpazione del seno è un controllo che si fa in modo autonomo, ma che non si sostituisce né alla valutazione senologica né agli esami di screening. Si tratta però di una autovalutazione fondamentale per conoscere e prendere confidenza con il proprio seno, e rilevare alterazioni che al nostro tatto possono sembrare sospette. Se si sente qualcosa “di diverso” dal solito, prima di farsi prendere dal panico è bene contattare il proprio medico: infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, quello che al nostro tatto può sembrare un nodulo, in realtà potrebbe essere una cisti o un nodulo benigno. In ogni caso, per riportare la serenità, è importante parlarne il prima possibile con il proprio medico.

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