
Qual è lo scopo di Word Computer Exchange?
Lo scopo di WCE è raccogliere computer usati che altrimenti verrebbero buttati via e farli avere a scuole e università nei paesi più poveri. Il nostro obiettivo è dare una possibilità alla gioventù nei paesi in via di sviluppo. Da un lato perché imparino a usare i computer dall’altro lato perché si mettano in contatto via Internet con scuole in Europa e America. Così, dopo le lezioni, le classi vengono usate come Internet Café, e in questo mezzo di comunicazione viene messo a disposizione di tutta la popolazione. Il nostro scopo è quindi di dare il nostro contributo per diminuire il divario digitale fra paesi ricchi e poveri.
Concretamente come si muove l’associazione?
Il WCE è nato nel 1999 in America ed è incorporato in Germania, Svezia e America come no-profit. Fino ad adesso ha spedito più di 7200 computer in 18 paesi. Il ramo tedesco ha una ventina di soci e circa 80 volontari da tutta la Germania, abbiamo ricevuto donazioni da privati e da ditte piccole e grandi (Siemens, DHL, LBBW, Stihl, Mann& Hummel, Agilent sono i nomi più noti). Noi raccogliamo e stocchiamo queste donazioni fino a che non raggiungiamo il numero di 220 computer completi. Poi li spediamo con dei container. Lavoriamo con associazioni già stabilite nei paesi in via di sviluppo. A loro spetta il compito di scegliere le scuole e occuparsi della preparazione dei particolari pratici. Fino ad adesso abbiamo spedito un container in Viet Nam e il prossimo partirà probabilmente già in Novembre per il Bangladesh.
Che cosa ti ha fatto prendere la decisione di entrare nella WCE?
Per me tutto è iniziato dopo che ho passato un mese in Tanzania come volontaria, e mi sono innamorata del paese e delle persone. Ho conosciuto giovani senza praticamente prospettive con un ottimismo imbattibile e una energia ammirabile hanno deciso di aiutarsi a vicenda e cercare di cambiare le cose per se e per il loro paese. In quel mese ho notato come quello che non ha valore per noi lo ha immensamente altrove. Allora lavoravo nel reparto informatico di una ditta internazionale e sapevo quanti computer venivano buttati via (pagando ovviamente anche per lo smaltimento).
Di che cosa ti occupi?
A livello di WCE sono Tanzania Programm Officer e East African Regional Manager. Da quando sono stata eletta il WCE ha spedito un container da Boston per il Kenya (agosto), uno per la Tanzania viene impacchettato adesso a Seattle e il prossimo è già pronto a metà. Tanzania, Burundi, Kenya e Malawi fanno parte della African University Initiative, un progetto che abbiamo in collaborazione con UNICEF e le Nazioni Unite. Difficoltà? Molte: i volontari e i fondi sono le limitazioni principali.
E in Italia?
In Italia abbiamo diverse idee per stabilire il WCE, per adesso siamo ancora alle preparazioni preliminari: un volontario, Marco Lombardi, ha appena trovato un magazzino e sta organizzando il tutto a Genova. Ma ho sentito anche altri potenziali volontari a Parma e a Siena.
Altre informazioni sono nella pagina web tedesca: www.worldcomputereexchange.de/english/index.asp
E quella americana: www.worldcomputerexchange.org
A cura di Marco Renato Menga
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