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Spalla congelata: i sintomi e come curarla

La spalla congelata, nota anche come capsulite adesiva della spalla, è una patologia infiammatoria a carico della spalla. I sintomi possono variare a seconda della fase di malattia. La diagnosi di spalla congelata non sempre avviene in modo tempestivo, anche per via dei sintomi non specifici; il ritardo diagnostico si traduce spesso in un tardivo trattamento corretto e conseguente allungamento dei tempi di guarigione.

Come riconoscere e come curare la spalla congelata? Ne parliamo con il dottor Mario Borroni, ortopedico della spalla presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.

Spalla congelata, quali sono i sintomi?

La spalla congelata può essere suddivisa in tre fasi distintive:

  • Congelamento: la fase iniziale, che solitamente dura da 6 a 12 settimane, è la più dolorosa. Nel corso del tempo, il dolore aumenta progressivamente, limitando sempre di più l’utilizzo della spalla. L’articolazione conserva ancora buona parte della sua mobilità, che però pian piano andrà perdendosi.
  • Congelata: questa fase può durare per 4-6 mesi ed è caratterizzata da una diminuzione del dolore accompagnata da un aumento della rigidità articolare.
  • Scongelamento: questa fase, che può protrarsi per più di un anno, segna un graduale miglioramento della condizione del paziente. Durante questo periodo, si assiste a un recupero progressivo della mobilità e del comfort articolare.

Quali sono le cause della spalla congelata?

La capsulite tende a presentarsi specialmente nella spalla dominante (quella in cui si ha una maggior forza) e solo nel 10% dei casi compare in entrambe le spalle. 

I principali fattori di rischio per la capsulite sono: 

  • età (insorge generalmente tra i 40 e i 60 anni)
  • sesso femminile
  • diabete
  • disfunzioni tiroidee
  • artrite
  • malattia di Parkinson
  • malattie cardiovascolari
  • precedente lesione alla spalla
  • effetti collaterali di alcuni farmaci
  • ipercolesterolemia
  • menopausa

Spalla congelata: la visita ortopedica e gli esami per la diagnosi

La diagnosi della capsulite può essere effettuata attraverso una visita specialistica e alcuni test specifici. Potrebbero essere necessari approfondimenti diagnostici, come radiografie per verificare la presenza di lesioni ossee locali o segni di artrosi. Inoltre, la risonanza magnetica senza contrasto può essere utilizzata per valutare altre patologie, come lesioni della cuffia dei rotatori, calcificazioni o corpi mobili articolari.

Ulteriori esami, come quelli ematici, possono essere eseguiti per valutare la presenza di malattie predisponenti come l’ipercolesterolemia, il diabete e le disfunzioni tiroidee.

Come curare la spalla congelata?

Il trattamento tempestivo è fondamentale per ridurre il dolore e accelerare il processo di guarigione con il recupero del movimento. 

Inizialmente può essere indicata una terapia farmacologica a base di cortisonici o antidolorifici ed è importante muovere il braccio nel rispetto del dolore, senza sforzare l’articolazione.

Nei casi più seri possono essere indicate infiltrazioni con acido ialuronico e anestetico per alleviare il forte dolore iniziale. 

Al paziente sarà poi data indicazione in merito a un percorso di riabilitazione per il recupero funzionale dell’articolazione e dunque della mobilità.

Tale percorso è generalmente efficace nel 90% dei casi. Quando il trattamento conservativo non è risolutivo, occorre valutare l’intervento chirurgico in artroscopia. Tale procedura è eseguibile in anestesia loco regionale, in Day Hospital. Resta tuttavia fondamentale una terapia farmacologica post-operatoria e la prescrizione di esercizi riabilitativi da eseguire periodicamente sotto la guida del fisioterapista.

Specialista in ortopedia e traumatologia

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