Si chiama reflusso gastroesofageo ed è una delle malattie croniche in maggiore crescita. Probabilmente a causa dei ritmi frenetici della vita quotidiana che impongono pasti veloci, un regime alimentare decisamente pasticciato e poche ore di sonno, per di più mal distribuite. “Il reflusso gastroesofageo – spiega il dott. Uberto Fumagalli, chirurgo generale di Humanitas – è una malattia cronica il cui sintomo principale è la pirosi ovvero il bruciore retrosternale. Si calcola che il 20-40% della popolazione adulta vada incontro a tale sintomo e che il 7% circa di questi soggetti avvertano tale sintomo quotidianamente. Nella maggior parte dei soggetti, il disturbo è causato dal reflusso di materiale acido dallo stomaco nell’esofago”.
I sintomi della malattia hanno un impatto negativo sulla qualità di vita del paziente. Attualmente vi sono due alternative terapeutiche:
a) La terapia medica, che si basa fondamentalmente sui farmaci che riducono la secrezione acida gastrica e normalizzando il reflusso acido nell’esofago
b) La terapia chirurgica che si propone di ristabilire una situazione di competenza della valvola esofago-cardiale, impedendo il reflusso acido. L’intervento che viene generalmente eseguito a tale scopo è rappresentato dalla fundoplicatio che oggigiorno viene realizzata in laparoscopia, significativamente meno traumatica per il paziente rispetto all’intervento chirurgico tradizionale.
Quale tra queste metodiche sia quella più efficace a breve e lungo termine e quali siano i risultati che esse hanno in termini di complicanze e qualità di vita non è ancora chiarito in modo inequivocabile.
All’interno di Humanitas, il paziente affetto da malattia da reflusso gastro-esofageo viene indirizzato in percorsi diagnostico-terapeutici che seguono un protocollo condiviso dalle due Unità Operative che si occupano di questa patologia, quella di Gastroenterologia e quella di Chirurgia Generale Mininvasiva; le due modalità di trattamento hanno delle specifiche indicazioni che si basano da una parte sull’evidenza clinico-scientifica ad oggi disponibile sulla malattia, dall’altra sulla significativa esperienza maturata dai due gruppi.
Parallelamente alla conduzione dell’attività clinica, relativa a tale patologia, sono in corso alcune sperimentazioni cliniche che si propongono di chiarire aspetti controversi nel trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo.
Tra questi merita di essere segnalato che Humanitas è stato inserito tra i Centri Italiani in cui condurre una importante sperimentazione multicentrica Europea che si propone di confrontare l’efficacia del trattamento farmacologico a lungo termine con la terapia chirurgica antireflusso in laparoscopia nel controllo della malattia da reflusso gastro-esofageo. Questa sperimentazione, condotta nei Centri Europei di riferimento per questa patologia, darà delle risposte importanti per definire il migliore atteggiamento terapeutico nei confronti del reflusso.
La sperimentazione in Humanitas è coordinata e condotta dal dott. Uberto Fumagalli dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Mininvasiva insieme alla dott.ssa Roberta Barbera dell’Unità Operativa di Gastroenterologia, la quale collabora alla selezione dei pazienti e si occupa dell’esecuzione degli studio morfo-funzionali, e l’Ufficio Sperimentazioni Cliniche.
A cura di Walter Bruno
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