La Fondazione Ariel organizza, insieme al Mnogaja Leta Quartet, una serata di beneficenza e di musica martedì 15 maggio alle ore 21, presso la Chiesa San Fedele di Milano (piazza San Fedele 1). L’ingresso è gratuito. Il concerto di Spirituals, patrocinato dal Comune di Milano, per far conoscere le attività della Fondazione, Centro per le disabilità neuromotorie infantili, sarà un’occasione per apprezzare la musica dei Mnogaja Leta: i concerti del quartetto sono antologie dei più famosi Negro-Spirituals tradizionali, che narrano le storie bibliche del Vecchio e del Nuovo Testamento, le pene della schiavitù e la speranza della liberazione, con la semplicità, l’armonia e il ritmo tipico di questi brani che possono essere definiti come la “preistoria del Jazz”.
“Mnogaja Leta” è il titolo di un inno bizantino-slavo che significa “molti anni felici”; la scelta di questo nome documenta l’inclinazione e la passione del Quartetto per un tipo di spiritualità intensa, contraddistinta da un’impronta spontanea e universale. “Gli Spirituals rappresentano, da un punto di vista musicale, la fusione di diverse culture – spiega Alberto Vigevani, basso del Quartetto –. Alla matrice africana si sovrappongono gli influssi europei della musica popolare celtica, irlandese, anglosassone, e del corale protestante, a quei tempi diffuso nell’America del Nord”. Il Mnogaja Leta ha all’attivo numerosi dischi e centinaia di concerti in tutta Italia.
La Fondazione Ariel offre una risposta organica ai disagi e ai bisogni di bambini affetti da disabilità neuromotorie e delle loro famiglie. È impegnata nell’assistenza psico-sociale dei bimbi, nella formazione e sostegno pratico e psicologico delle famiglie; nella formazione delle differenti figure specialistiche del personale sanitario destinato ad operare sul territorio; nella formazione dei volontari che si occupano durante la degenza in Ospedale, sia dei bambini sia dei loro familiari; nel coordinamento delle famiglie e dei bimbi presso Centri (Istituti o Ospedali) specifici per ogni differente necessità del paziente.
A cura della Redazione
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