La cuffia dei rotatori è un insieme di quattro muscoli (con i rispettivi tendini: sottoscapolare, sovraspinato, sottospinato e piccolo rotondo) che concorre al movimento dell’articolazione della spalla e tiene stabile l’articolazione fra la scapola e l’omero. I tendini avvolgono la testa dell’omero proprio come una cuffia e permettono il movimento del braccio.
La cuffia dei rotatori può andare incontro a rottura, un infortunio frequente negli sportivi che per esempio praticano sport di lancio, come tennis e pallavolo, ma anche in alcune categorie professionali, e più in generale, in tutti quei casi in cui il braccio è costretto a compiere determinati movimenti.
Ne ha parlato il professor Alessandro Castagna, Responsabile di Ortopedia della spalla e del gomito in Humanitas, in un’intervista a Tg2 Medicina 33.
La rottura tendinea
“Questi tendini hanno la cattiva abitudine di consumarsi e di rompersi, purtroppo questo avviene molto frequentemente sia per motivi traumatici sia per usura. I tendini possono andare incontro a lesione parziale, che spesso evolve in una rottura totale; può essere coinvolto un singolo tendine, ma queste lesione monotendinea può espandersi fino a diventare bi-tendinea o complessa”, spiega lo specialista.
Quando occorre la chirurgia?
Si considera utile intervenire chirurgicamente in età più giovane, come “Nel soggetto cinquantenne, con una lesione piccola e sintomatica, dato che quella lesione quasi certamente evolverà in una lesione non più trattabile; invece, in un paziente più avanti con gli anni, con un’attività fisica ridotta, la fisioterapia e il trattamento fisico possono essere una buona opzione”, conclude il prof. Castagna.
Per scoprire quali sono le opzioni chirurgiche disponibili, guarda il servizio completo di Tg2 Medicina 33 del 18 aprile, a partire dal minuto 00.55: