
Prof. Torzilli, come funziona questa metodica?
“È un po’ come aver trovato, grazie ad una sorta di navigatore satellitare – l’ecografo – un nuovo sentiero per raggiungere la nostra meta, più breve e più sicuro di quello che tutti hanno sempre conosciuto. L’epatectomia destra infatti si associa ad un rischio di mortalità postoperatoria che varia dal 5 al 10%. Per contenere questo rischio viene effettuata da ormai 15-20 anni l’embolizzazione portale, ossia l’iniezione di apposite sostanze in grado di chiudere i vasi che portano il sangue alla parte destra del fegato (che verrà poi asportata chirurgicamente), in modo da indurre la crescita della parte dell’organo che si intende lasciare. Questo approccio, pur valido, presenta dei limiti. La crescita della parte sinistra del fegato richiede 20-30 giorni e ritarda quindi l’effettuazione dell’intervento chirurgico: ciò, in caso di malattia metastatica, può esporre al rischio di uno sviluppo più rapido anche di eventuali metastasi occulte presenti nel fegato da preservare. Inoltre la crescita in termini di volume può non essere sufficiente, vanificando il progetto terapeutico.
La SERPS prevede invece un approccio del tutto diverso: non far crescere preventivamente la parte di fegato che si intende lasciare, ma risparmiare al massimo la porzione che si asporta. Un intervento più sicuro quindi, che in 3 anni è stato effettuato con successo su 21 pazienti affetti da epatocarcinoma o metastasi, senza mortalità né morbilità maggiore”.
Il tumore del fegato ha un’incidenza elevata?
“L’epatocarcinoma e le metastasi al fegato da cancro del colon-retto sono rispettivamente il tumore primitivo e quello secondario più frequente a livello epatico, e la loro incidenza è particolarmente elevata. Le metastasi al fegato vengono sviluppate dal 20-40% dei pazienti affetti da cancro del colon-retto. L’epatocarcinoma invece, in Italia – il paese europeo con la maggiore incidenza – colpisce 5-20 persone su 10 mila abitanti. Si presenta quasi sempre associato alla cirrosi post-epatitica, di cui è la principale conseguenza, malattia che causa il malfunzionamento del fegato. Fondamentale, dunque, ridurre al minimo l’invasività dell’intervento, che viene effettuato su un organo reso vulnerabile o dalla cirrosi o dai lunghi trattamenti chemioterapici mirati a ridurre le metastasi”.
I vantaggi della SERPS sono molti, vista la tipologia di questa patologia…
“La SERPS risponde bene a queste esigenze in tutti i casi in cui la chirurgia tradizionale porterebbe invece ad effettuare demolizioni maggiori – quali appunto l’epatectomia destra con o senza l’embolizzazione preoperatoria – garantendo la stessa efficacia e radicalità oncologica ed azzerando il rischio di mortalità con una procedura più conservativa ed effettuata in un tempo unico. Tutto questo grazie ad un navigatore satellitare dei chirurghi: l’ecografo”.
A cura della Redazione
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