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Asma: che cos’è il test Feno e a cosa serve

L’asma è una condizione respiratoria cronica dalla quale sono colpite più di 300 milioni di persone in tutto il mondo, con una prevalenza in aumento in Italia (circa il 6% della popolazione). È caratterizzata da un’infiammazione cronica delle vie aeree che porta a sintomi respiratori (dispnea, respiro sibilante, senso di costrizione toracica e tosse) che possono variare nel tempo e nell’intensità. 

La sua diagnosi può essere difficile, poiché l’asma non è una singola malattia ma una condizione complessa con diverse caratteristiche che ne determinano diversi “fenotipi”. I sintomi possono essere sottovalutati dal paziente e alcuni esami, come per esempio la spirometria e il test di broncodilatazione, pur essendo necessari, talvolta non sono completamente esaustivi per arrivare a una diagnosi e caratterizzare al meglio tale patologia. 

L’asma è una patologia con una base di tipo infiammatoria, pertanto una misurazione diretta dell’infiammazione può essere di fondamentale importanza. In questo senso, la misurazione dell’Ossido Nitrico Esalato (FeNO test) è utilizzata come strumento non invasivo e di facile valutazione, talvolta nel processo diagnostico ma soprattutto risulta di particolare importanza per la gestione dell’asma

Come funziona il test? Ne parliamo con il dottor Giovanni Paoletti, specialista del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Il Test del FeNO: che cos’è e come funziona?

Il test è utile per verificare l’infiammazione delle vie aeree tramite la misurazione dell’ossido nitrico esalato, ritenuto un marcatore di infiammazione. L’ossido nitrico è una molecola presente nell’aria espirata, ma quando la sua concentrazione aumenta, suggerisce un’infiammazione delle basse e alte vie aeree.

Questo test è utile per la stratificazione dei pazienti con asma in base al coinvolgimento infiammatorio delle vie aeree e per monitorare l’efficacia dei trattamenti.

L’esame non è invasivo e richiede che la persona inspiri profondamente e poi espiri attraverso un boccaglio collegato a un misuratore per circa 10 secondi.

Se i risultati iniziali mostrano valori superiori ai limiti di norma, al paziente viene in genere suggerita una valutazione dall’allergologo o dallo pneumologo. Nel caso in cui l’aumento dei valori si verifichi durante un esame di controllo, può essere suggestivo di insufficiente gestione della malattia e pertanto potrebbe essere rivalutata la terapia in corso.

I vantaggi del test del FeNO

Il test presenta una serie di vantaggi nella gestione dell’asma, sia negli adulti che nei bambini:

  • Nel processo di diagnosi, valori elevati di FeNO in pazienti con sintomi suggestivi per asma confermano la necessità di eseguire ulteriori esami. Valori bassi di FeNO sono raramente associati a una diagnosi finale di asma e quindi dovrebbero suggerire di investigare altre possibili diagnosi differenziali. Queste evidenze hanno portato il NICE (Istituto Nazionale inglese per la Salute e l’Eccellenza Clinica) a raccomandare l’integrazione del test del FeNO nel percorso diagnostico per tale patologia.
  • Nella valutazione della risposta al trattamento con corticosteroidi inalatori, valori elevati di FeNO sono associati a una probabilità aumentata di ottenere un miglioramento dei sintomi dell’asma dopo aver iniziato (o aumentato) il trattamento con corticosteroidi inalatori.
  • Nella valutazione dell’aderenza al trattamento con corticosteroidi inalatori (ovvero nella verifica di quanto il paziente segue la terapia prescritta), i pazienti non aderenti tendono ad avere livelli più elevati di FeNO nonostante il trattamento somministrato, e il cosiddetto “test di soppressione del FeNO” dovrebbe essere eseguito in tutti i pazienti che non rispondono adeguatamente alla terapia impostata, in particolare negli asmatici difficili da trattare.
  • Nel processo di fenotipizzazione degli asmatici gravi è un utile biomarcatore per scegliere un trattamento con i farmaci biologici: infatti il FeNO è uno dei principali biomarcatori dell’infiammazione di tipo 2; inoltre, i pazienti con alti livelli di FeNO sono quelli che hanno la più alta probabilità di rispondere ai trattamenti con farmaci biologici attualmente disponibili per trattare l’asma severa.

L’uso del test FeNO è adatto e raccomandabile sia negli adulti che nei bambini, e dovrebbe essere implementato e incoraggiato poiché si è dimostrato vantaggioso quando applicato nella gestione dei pazienti con sospetta o certa diagnosi di asma.

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