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Al Besta un nuovo studio sulla Sla

L’Istituto Neurologico “Carlo Besta” ha destinato la gran parte dei fondi raccolti nel 2008 con il 5×1000 alla ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Saranno verificati i risultati di uno studio pilota sull’efficacia dell’eritropoietina, farmaco usato per curare l’anemia e noto alla cronaca per l’uso improprio come doping nei ciclisti.

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ ha deciso di destinare, quasi interamente, i fondi ricevuti grazie al 5 x 1000, derivanti dalle dichiarazioni dei redditi del 2007, allo sviluppo della ricerca contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sede dell’Istituto a Milano, assieme a Ferdinando Cornelio, Direttore Scientifico, e Giuseppe Lauria, dell’Unità Operativa Malattie Neuromuscolari e Neuroimmunologia, il Presidente della Fondazione, Carlo Borsani, ha conseguentemente annunciato: “lo stanziamento di 500mila euro per avviare una ricerca clinica a livello nazionale che verifichi quanto emerso in un precedente studio pilota, finanziato interamente dalla nostra Fondazione”.

La SLA è una gravissima malattia neurodegenerativa che conduce invariabilmente alla morte nell’arco di pochi anni. Ogni anno la malattia colpisce circa 3 persone ogni 100.000 ed affligge attualmente in Italia oltre 4.000 malati. Purtroppo non esistono ancora trattamenti efficaci della malattia ed i malati possono fare unicamente ricorso ad un farmaco, il riluzolo, che ne rallenta il decorso.
Il precedente studio pilota svolto in Istituto coinvolgendo un numero limitato di pazienti, ha fornito incoraggianti indicazioni, dimostrando che l’eritropoietina, farmaco utilizzato nella pratica clinica per curare l’anemia e nota alla cronaca per l’uso improprio come doping nei ciclisti professionisti, oltre ad essere ben tollerata dai pazienti, aveva anche una possibile efficacia neuro protettiva sui pazienti con SLA.
“Si è trattato – ha sostenuto il Direttore Scientifico, Ferdinando Cornelio – di un primo risultato indicativo di una possibile efficacia neuroprotettiva dell’eritropoietina, che dovrà essere confermata dallo studio clinico di adeguate dimensioni che ora potremo avviare, grazie alla decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Besta”.

Lo studio clinico che partirà nei prossimi pochi mesi vedrà la partecipazione di 25 centri sull’intero territorio nazionale. L’obiettivo è includere 160 pazienti, che seguiranno il trattamento con eritropoietina o placebo, in associazione al riluzolo, per 18 mesi. Al termine potremo valutare se, come ci auguriamo, l’eritropoietina è in grado di modificare il decorso della malattia. “Il nostro stanziamento – ha concluso Carlo Borsani – copre solo in parte i costi previsti e per questo ci auguriamo di trovare sostegno sia da parte delle Istituzioni preposte al finanziamento della ricerca, sia da parte di aziende e cittadini privati. Intanto noi, come Fondazione, incominciamo ad anticipare ciò che i contribuenti ci hanno donato con le loro dichiarazioni dei redditi del 2007, ma che il Ministero del Tesoro non ha ancora erogato”.

A cura della Redazione

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