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Donne e tumori, da ONDa un volume sui progressi della Medicina in rosa

Il dottor Carlos Garcia-Etienne, senologo della Breast Unit di Humanitas, è tra gli autori del libro “Donne e tumori” insieme ad Alberto Costa (membro dell’Advisory Board di Humanitas Cancer Center): un volume per medici e operatori dedicato ai progressi della Medicina per la Donna.

 

 

O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) è una associazione nata nel 2005 allo scopo di promuovere nel nostro Paese una cultura positiva legata alla cosiddetta “medicina di genere” e promuovere complessivamente una maggiore attenzione da parte delle istituzioni nei confronti della salute femminile.

In quest’ottica si inquadra il libro “Donne e tumori. Aspetti clinici, psicopatologici e terapeutico-assistenziali”: rivolto a medici e operatori del settore sanitario, si avvale della letteratura più aggiornata in ambito medico, con lo scopo di mettere in evidenza i progressi che sono stati compiuti negli ultimi anni ma, soprattutto, la necessità di moltiplicare gli sforzi per rendere efficaci tali progressi e perseguirne di nuovi.

 

Il capitolo scritto dal dottor Carlos Garcia-Etienne, senologo di Humanitas, in collaborazione con il dottor Alberto Costa, membro dell’Advisory Board di Humanitas Cancer Center, parla di tutti gli aspetti più importanti del tumore della mammella, di gran lunga la neoplasia più frequente nelle donne europee. Ne abbiamo parlato proprio con il dottor Garcia-Etienne.

 

Sebbene si tratti di un libro rivolto principalmente ai medici, ci sono elementi che possono essere utili a tutti e, specialmente, alle dirette interessate?

Assolutamente. Per quanto riguarda il mio capitolo, la parte che riguarda la prevenzione e screening è spiegata in termini abbastanza semplici e merita qualche riflessione. In particolar modo, chiarisce bene la differenza fra la diagnosi precoce, anche detta prevenzione secondaria, e la prevenzione vera e propria (prevenzione primaria).

Infatti, prevenzione secondaria è un termine che a mio parere dovremmo abolire e sostituire con “diagnosi precoce“, poiché crea più confusione che chiarezza fra le nostre pazienti. La diagnosi precoce infatti non ha lo scopo di evitare che la malattia insorga ma quello, non meno importante, di permettere che sia diagnosticata tempestivamente quando si presenta per migliorarne l’esito; al contrario, la prevenzione primaria consiste nelle azioni che si possono intraprendere per modificare i fattori di rischio e diminuire la possibilità che il tumore si manifesti.

 

Per quello che riguarda il tumore del seno, i comportamenti che certamente influenzano questa possibilità purtroppo sono pochi: controllare il proprio peso e mantenere un’alimentazione basata su cibi sani, allattare per almeno 6 mesi (se possibile) in caso di gravidanza, limitare il consumo di alcoolici in eccesso ed evitare, se non in casi eccezionali, le terapie ormonali per i sintomi della menopausa. Purtroppo, tali azioni non consentono assolutamente di eludere con certezza il manifestarsi del tumore del seno ma solo di diminuire discretamente questo rischio. Attualmente, non esiste evidenza del fatto che singoli elementi nella dieta o nello stile di vita riducano “magicamente” il rischio.

 

Il suo capitolo contiene anche indicazioni interessanti per i colleghi medici?

Riassume in maniera sintetica i progressi degli ultimi anni in ambito senologico, aggiornati in merito a tante delle ultime discussioni che attraversano la letteratura scientifica. Certamente non dovrebbe aggiungere nulla alla preparazione di un senologo; può però essere di grande utilità a tutti quei colleghi, specialisti e non, che sono in qualche modo interessati alla senologia. Infatti, essendo Humanitas all’avanguardia in ambito nazionale rispetto al tumore del seno, cito ad esempio le ricerche della dottoressa Marta Scorsetti, il cui gruppo è stato pioniere in Italia della radioterapia ipofrazionata per il tumore del seno.

Lo consiglierei quindi a chiunque sia interessato, naturalmente a condizione che disponga di una certa conoscenza di base dell’argomento. Vorrei concludere ricordando che il libro è stato dedicato alla memoria di due persone che sono scomparse nel corso della lavorazione e che hanno collaborato per molti anni con O.N.Da. oltre che alla nascita del libro stesso: Mario Sideri ed Ada Burrone.

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