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Relazione medico-paziente: seminari in Humanitas su comunicazione non verbale ed empatia

Un seminario in Humanitas sul tema della relazione terapeutica tra paziente e medico, dimostrata non solo da fattori psicologici ed etici ma anche attraverso basi scientifiche: è “La comunicazione non verbale nella relazione terapeutica. Basi neuroscientifiche di empatia placebo e nocebo” e si è tenuto il 16 gennaio in Humanitas.

Tra i relatori anche alcuni esperti di altri centri di ricerca e universitari come il prof. Giacomo Rizzolatti dell’ Università di Parma, il prof. Fabrizio Benedetti dell’ Università di Torino e ancora il prof. Riccardo Fesce e il Prof. Roberto Gatti, Responsabile del Servizio di Fisioterapia in Humanitas.

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L’importanza della comunicazione non verbale durante la terapia

“Di fronte alla malattia monta nei pazienti il disagio e l’angoscia per l’ignoto e l’imprevedibile. Questa insicurezza genera il bisogno di qualcuno che abbia le risposte, che sappia che cosa fare: non abbiamo solo bisogno di essere curati, ma che qualcuno si “prenda cura””, hanno spiegato gli organizzatori.

“Assolvere questo compito è parte essenziale dell’impegno di medici, infermieri, fisioterapisti e studenti specializzandi. Queste osservazioni di stampo psicologico, forse scontate, sembrano guidate da una prospettiva etica, bioetica, deontologica, più che dall’evidenza scientifica. Obiettivo di questi seminari è invece presentare dati sperimentali sulla comunicazione non verbale e la sua relazione con la fisiopatologia e la risposta alla malattia”.

Durante il seminario, il padre scientifico dei “neuroni specchio”, il prof. Giacomo Rizzolatti ha illustrato delle basi neuronali dell’empatia mentre il professor Fabrizio Benedetti ha trattato il tema delle modificazioni biologiche indotte dall’effetto placebo, che da mera variabile di disturbo negli studi clinici può assumere una valenza terapeutica, di supporto alle terapie standard.

Prossimo appuntamento a febbraio, nell’incontro in cui verranno trattati il contatto fisico, strumento potente per risvegliare capacità di reazione e resilienza dell’organismo e la compliance e aderenza alla terapia da parte del paziente.

 

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