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Tumore benigno

Che cosa sono i tumori benigni?

Quando si parla di tumore benigno non si parla di cancro. I tumori benigni sono caratterizzati dalla crescita di alcune cellule che si sviluppano maggiormente rispetto alla norma, dando vita a masse che possono assumere anche grandezze importanti: a differenza delle cellule cancerose, queste masse rimangono ben delimitate e talvolta sono circoscritte da una “capsula”, conservano le caratteristiche del tessuto originario e non tendono né a estendersi agli organi circostanti, né a produrre metastasi (meccanismo attraverso cui le cellule cancerose si diffondono in altre parti del corpo attraverso i vasi sanguigni o linfatici, “colonizzando” altri organi e tessuti).

Le masse possono però nascondere la presenza di cellule cancerose oppure, nel corso del tempo, andare incontro ad alterazioni ed evolvere in cancro. La massa benigna, inoltre, può comportare l’insorgenza di disturbi, per esempio quando coinvolge delle ghiandole.

Tra i tumori benigni più comuni si trovano:

  • fibromi uterini o leiomiomi (originano dal tessuto muscolare dell’utero, in alcuni casi anche dal tubo digerente): sono più comuni con l’avanzare dell’età e sono presenti in gran parte della popolazione femminile. In genere asintomatici, i fibromi uterini possono rendere difficoltoso il concepimento e favorire l’insorgenza di emorragie;
  • cisti ovariche (a carico delle ovaie): le cisti che interessano le ovaie sono benigne ma, aumentando di dimensioni, possono comportare l’insorgenza di dolore all’addome, mal di schiena e dolore durante i rapporti sessuali, oltre ad alterazioni del ciclo mestruale;
  • lipomi (dal tessuto adiposo): interessano soprattutto collo, braccia e schiena ma possono svilupparsi anche in altre aree del corpo. Sono molto comuni e tendenzialmente non comportano una sintomatologia evidente, ma se si trovano in determinate aree o comprimono nervi possono provocare fastidio o dolore;
  • angiomi (tumori dei vasi sanguigni): quando interessano la cute possono essere fonte di disturbi estetici, soprattutto in aree come il volto, mentre se interessano gli organi interni possono comportare emorragie, ma sono eventi piuttosto rari. Gli angiomi a carico di organi interni vengono normalmente rilevati per caso, durante altre indagini mediche;
  • meningiomi (si formano dalle meningi le membrane poste a rivestimento di cervello e midollo spinale): in base a dimensioni e area di sviluppo possono comportare una compressione degli organi adiacenti e, in questi casi, devono essere rimossi;
  • neurinomi del nervo acustico: sono spesso associati a patologie ereditarie e interessano tendenzialmente il canale uditivo interno. Possono provocare disturbi dell’equilibrio e dell’udito;
  • adenomi dell’ipofisi (a carico della ghiandola pituitaria): l’ipofisi è situata alla base del cranio e produce ormoni coinvolti nella funzionalità di tiroide, riproduzione, crescita e surrene. Gli adenomi dell’ipofisi comportano un aumento della produzione ormonale con sviluppo di sintomatologia associata, oppure compressione di nervi, come quelli della vista;
  • craniofaringiomi (si formano sulla sella turcica): sono comuni nei bambini perché derivano da formazioni embrionali. I sintomi che provocano derivano dalla compressione dell’ipofisi, che poggia sulla sella turcica, e degli organi adiacenti;
  • mixomi (si formano nel cuore): sono tumori benigni rari, in genere a carico dell’atrio sinistro. Se non individuati e trattati, i mixomi possono ostruire il passaggio del sangue o portare alla formazione di emboli. Tra i sintomi che provocano è possibile sviluppare malessere generale e febbre;
  • noduli tiroidei e i noduli delle corde vocali: in entrambi i casi si tratta, spesso, di casi di natura non tumorale, ma possono anche essere tumori benigni. Se sono causati da una moltiplicazione cellulare eccessiva possono provocare un adenoma, con conseguente sviluppo di ipertiroidismo;
  • insulinomi (a carico del pancreas): interessano le cellule beta del pancreas, coinvolte nella sintesi dell’insulina, provocando un aumento della produzione di insulina con il conseguente sviluppo di disturbi, tra i quali il più severo è la crisi ipoglicemica;
  • polipi nasali: sono causati da stati infiammatori e originano da una proliferazione abnorme della mucosa di rivestimento. In alcuni casi possono creare problemi alla respirazione;
  • noduli delle corde vocali: spesso di natura non tumorale e provocati da un uso eccessivo della voce (interessano spesso persone che parlano per professione, come gli insegnanti, oppure i cantanti), i noduli delle corde vocali possono portare allo sviluppo di polipi benigni e possono alterare il tono della voce.

Quali sono le cause dei tumori benigni?

Le cause alla base della nascita dei tumori non sono del tutto conosciute. È ormai però noto che alcuni fattori ne favoriscono lo sviluppo: tra questi, la presenza nel proprio corredo genetico di determinati geni e/o di alcune mutazioni di specifici geni che regolano la proliferazione e la sopravvivenza delle cellule (queste mutazioni possono essere causate da stimoli esterni, per esempio dall’esposizione a determinate sostanze di origine chimica, fisica o virale).

Quali sono i sintomi dei tumori benigni?

I tumori benigni potrebbero provocare l’insorgenza di sintomi. Può accadere quando il tumore coinvolge una ghiandola, comportando un aumento della produzione di ormoni e altre sostanze. Dolore e disturbi di altro tipo sono provocati inoltre dalla compressione dei vasi sanguigni o degli organi adiacenti alla massa benigna. Per esempio i lipomi, che interessano il tessuto adiposo, possono essere dolorosi o fastidiosi nel caso vadano a comprimere dei nervi; i neurinomi del nervo acustico possono causare problemi di udito o di equilibrio e i tumori benigni del cervello, contenuti dalla scatola cranica, possono comportare lo sviluppo di cefalea, problemi di udito, equilibrio, vista e olfatto, problemi di concentrazione, linguaggio e memoria, nausea, vomito e convulsioni.

Tumori benigni: come si fa la diagnosi?

La diagnosi di tumore benigno varia da tumore a tumore e può essere effettuata solo attraverso specifica consultazione medica. In alcuni casi può essere necessario sottoporre a un esame istologico il tessuto tumorale prelevato per escludere la presenza di cellule maligne e confermare la natura benigna del tumore.

Come trattare i tumori benigni?

Molti tumori benigni non richiedono trattamento: vanno infatti curati solo se c’è il rischio che degenerino o se provocano disturbi interferendo con la normale funzionalità dell’organismo, come avviene spesso nel caso dei tumori benigni del cervello: in questi casi l’asportazione chirurgica basta di solito a guarire definitivamente.
In generale, il trattamento viene valutato caso per caso, con particolare attenzione a quelle formazioni che potrebbero evolvere in cancro.

Visita specialistica oncologica

La visita oncologica viene richiesta, generalmente, quando gli esami clinici (esami del sangue, delle urine) o strumentali (radiografie, Tac, RM, endoscopie) pongono un sospetto o hanno rivelato alterazioni tali da richiedere la valutazione di un oncologo, medico specializzato nella diagnosi e nella cura di un tumore.

Ultimo aggiornamento: Maggio 2025
Data online: Settembre 2015

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