Lo zafirlukast appartiene alla famiglia degli antagonisti dei leucotrieni, molecole che promuovono il rigonfiamento e il restringimento delle vie respiratorie. In particolare, lo zafirkulast impedisce l'interazione tra i leucotrieni e i suoi recettori.
Cos'è zafirlukast?
Lo zafirlukast è utilizzato per prevenire i sintomi dell'asma. Può inoltre essere utilizzato per trattare la rinite allergica e, a volte, per prevenire le difficoltà respiratorie durante l'esercizio fisico con cui può avere a che fare chi soffre di asma.
Come si assume zafirlukast?
Lo zafirlukast viene assunto per via orale sotto forma di compresse. In genere la posologia è di due compresse al giorno, da assumere un'ora prima o 2 ore dopo i pasti.
Effetti collaterali di zafirlukast
Il più comune effetto avverso dello zafirlukast è il mal di testa. A questo si possono aggiungere problemi psicologici che possono portare ad agitazione, comportamenti aggressivi, ansia, irritabilità, sogni bizzarri, allucinazioni visive o sonore, depressione, disturbi del sonno, irrequietezza o tremori.
La sua assunzione può scatenare sintomi anche gravi, da portare immediatamente all'attenzione del proprio medico:
- difficoltà a respirare o difficoltà a deglutire
 - dolore nella parte alta destra dell'addome
 - dolore, bruciore, intorpidimento o pizzicore alle mani o ai piedi
 - gonfiore di occhi, volto, labbra, lingua o gola
 - ittero
 - nausea
 - perdita di appetito
 - perdita di energie
 - prurito
 - rash
 - raucedine
 - sintomi simil-influenzali
 - stanchezza eccessiva
 
Controindicazioni e avvertenze di zafirlukast
Lo zafirlukast non deve essere assunto per contrastare i sintomi di un improvviso attacco d'asma ed è controindicato durante l'allattamento.
Prima di assumere il farmaco è inoltre parlare al medico:
- di eventuali allergie a questo principio attivo o ad altri medicinali
 - degli altri medicinali assunti, soprattutto se si tratta di anticoagulanti, prodotti a base di aspirina, calcio-antagonisti, carbamazepina, cisapride, ciclosporine, eritromicina, fenitoina, teofillina o tolbutamide
 - di eventuali patologie epatiche di cui si soffre o di cui si è sofferto in passato
 - di un'eventuale gravidanza o di un allattamento al seno.
 


