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Ivabradina

L'ivabradina è utilizzata in alcuni casi di scompenso cardiaco per ridurre la probabilità che un peggioramento della situazione clinica del paziente renda necessario un ricovero ospedaliero.

Che cos'è l'ivabradina?

L'ivabradina agisce influenzando la frequenza cardiaca, aiutando così a renderla più regolare.

Come si assume l'ivabradina?

L'ivabradina si assume per via orale, sotto forma di compresse.

Effetti collaterali dell'ivabradina

È importante contattare subito un medico se l'assunzione di ivabradina è associata a:

Controindicazioni e avvertenze

L'ivabradina è controindicata in caso di pressione bassa, gravi problemi epatici, battito cardiaco rallentato e se lo scompenso cardiaco è grave o peggiora. Potrebbe inoltre essere controindicata in presenza di alcuni tipi di irregolarità del battito cardiaco che non sono controllare da un pacemaker e se quest'ultimo è sufficiente a controllare il battito del cuore.
Il farmaco non dovrebbe essere assunto insieme ad antifungini azolici, barbiturici, diltiazem, macrolidi, nefazodone, fenitoina, inibitori della proteasi, rifampicina, iperico, telitromicina o verapamil. Inoltre durante il trattamento è bene non mangiare pompelmo o berne il succo.

Prima di assumere ivabradina è importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco, ad alimenti o ad altre sostanze
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare amiodarone, betabloccanti, digossina, diltiazem, verapamil, anifungini azolici, macrolidi, nefazodone, inibitori della proteasi, barbiturici, fenitoina, rifampicina o iperico
  • se si soffre (o si ha sofferto) di problemi cardiaci
  • se si è portatori di un defibrillatore o di un pacemaker
  • in caso di gravidanza o allattamento

Durante il trattamento le donne in età fertile devono utilizzare opportuni metodi contraccettivi.

È importante informare medici, chirurghi e dentisti dell'assunzione di ivabradina.

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