Che cos’è il mal di montagna?
Il mal di montagna (mal d’altitudine o acute mountain sickness, AMS) è un insieme di disturbi dovuti al mancato adattamento dell’organismo alla ridotta pressione parziale dell’ossigeno alle quote elevate; compare più frequentemente sopra circa 2.000–2.500 metri e la velocità di salita è un fattore determinante.
Mal di montagna: i sintomi
I sintomi principali del mal di montagna sono:
- Mal di montagna lieve: cefalea pulsante, nausea, vertigini, affaticamento, insonnia, irritabilità; spesso compare dopo alcune ore o al risveglio la prima notte in quota.
- Mal di montagna severo: peggioramento della cefalea, vomito persistente, confusione, difficoltà a camminare (atassia), respiro affannoso a riposo; può evolvere in edema polmonare o cerebrale dovuti all’altitudine, condizioni potenzialmente mortali.
In genere, i sintomi del mal di montagna acuto si manifestano in circa 24 ore dal raggiungimento dell’altitudine che li scatena. Il mal di montagna con edema polmonare o cerebrale, invece, tende a insorgere più lentamente, in 2-5 giorni.
Come prevenire il mal di montagna?
Per prevenire il mal di montagna è bene:
- Salire gradualmente; sopra i 2.500 metri limitare l’aumento della quota a non più di circa 300–600 metri al giorno se si dorme ogni notte a quote crescenti; se si sale più velocemente prevedere giorni di acclimatamento.
- Evitare sforzi fisici intensi nelle prime ore in quota, mantenere buona idratazione, ridurre il consumo di alcol e sedativi; chi ha già avuto mal di montagna in passato è a maggior rischio.
Mal di montagna: cosa fare
Il primo soccorso in caso di mal di montagna prevede:
- Valutazione: riconoscere i sintomi e fermare la salita; non ignorare una cefalea che non migliora con analgesici comuni o che è associata a vomito e confusione.
- Misure immediate (lieve–moderato): riposo, ossigeno se disponibile, analgesici per la cefalea (es. paracetamolo/ibuprofene), idratazione orale e monitoraggio; osservare miglioramento nelle successive 6–12 ore.
- Misure per casi più gravi: somministrare ossigeno ad alto flusso se possibile e preparare la discesa immediata di almeno 500–1.000 m; la discesa è il trattamento più efficace e urgente per mal di montagna grave, edema polmonare o cerebrale da altitudine.
Mal di montagna: cosa non fare
In caso di mal di montagna non bisogna continuare a salire con sintomi in peggioramento e non bisogna sottovalutare confusione, atassia, senso di costrizione toracica o cianosi, che richiedono evacuazione urgente.
Mal di montagna: quando chiamare i soccorsi ed evacuare
- Evacuazione immediata e contatto con i soccorsi se compaiono segni di compromissione neurologica (confusione, perdita di coscienza, atassia) o segni respiratori gravi (dispnea a riposo, cianosi); la discesa rapida e l’ossigenoterapia sono vitali.
- Fornire alla centrale di soccorso (112/118) posizione precisa, quota e descrizione dei sintomi per facilitare l’intervento.
Ultimo aggiornamento: Novembre 2025
Data online: Luglio 2016


