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Varicella: i sintomi e il legame con l’Herpes Zoster

La varicella è una malattia infettiva causata dal virus Varicella Zoster, che si trasmette facilmente da persona a persona. La malattia colpisce principalmente i bambini in età scolare e si manifesta con sintomi facilmente riconoscibili, tra cui febbre, malessere generale e le caratteristiche eruzioni cutanee con croste

Nella maggior parte dei casi, la varicella nei bambini si risolve spontaneamente senza complicanze. Tuttavia, quando contratta in età adulta, può portare a complicazioni gravi come encefalite e polmonite. In gravidanza, la varicella può rappresentare un rischio significativo per il feto, provocando possibili malformazioni congenite.

Ne parliamo con il dottor Filippo Medioli, infettivologo presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Varicella: cos’è e come si riconosce

La varicella è una malattia virale molto comune nella prima infanzia, caratterizzata da un’eruzione cutanea esantematosa. Il sintomo principale è il classico rash, costituito da macchie rosse ed eritematose che successivamente si trasformano in vescicole e, infine, in croste, accompagnate da intenso prurito. Il rash si presenta a ondate, note anche come “poussée”, con un andamento centrifugo: partono dal capo e dal tronco arrivando fino agli arti.

Oltre all’esantema, i sintomi della varicella più frequenti sono febbre lieve, mal di testa e generale senso di malessere. L’incubazione della malattia dura circa 2-3 settimane, mentre la fase acuta si protrae generalmente dai 7 ai 10 giorni, dopo i quali la condizione tende a risolversi spontaneamente. Per alleviare il prurito si ricorre spesso a farmaci antistaminici, mentre la febbre può essere controllata con paracetamolo. È importante monitorare attentamente la malattia e adottare le cautele necessarie per evitare complicazioni, specialmente nelle persone immunodepresse o in età avanzata.

Si può prendere la varicella da adulti?

L’infezione da varicella può verificarsi anche in età adulta, soprattutto in coloro che non hanno mai contratto la malattia in passato o non hanno completato il ciclo vaccinale. Contrarre la varicella da adulti può essere particolarmente rischioso, poiché aumenta la probabilità di sviluppare complicanze importanti. La più comune è la polmonite, ma possono insorgere anche encefalite, epatite, glomerulonefrite, infezioni da streptococco di gruppo A e trombocitopenia. 

In particolare, sono a maggior rischio di complicanze le persone immunodepresse, come coloro con condizioni che indeboliscono il sistema immunitario (ad esempio, HIV), o che stanno seguendo terapie specifiche, come la chemioterapia. Inoltre, il decorso della varicella può risultare più severo anche negli adolescenti.

Che cos’è l’Herpes Zoster?

L’Herpes Zoster è causato dallo stesso virus che provoca la varicella, ovvero il Virus Varicella Zoster. Si manifesta con un’eruzione cutanea molto dolorosa, tipicamente sotto forma di una placca infiammatoria con vescicole allungate, che di solito si sviluppa su un lato del corpo. Dopo aver contratto la varicella, il virus rimane in stato latente nei tessuti nervosi e può riattivarsi anni dopo, causando appunto l’Herpes Zoster. Secondo le stime, circa il 10-20% delle persone che hanno avuto la varicella sviluppano in seguito un episodio di Herpes Zoster.

Oltre alla caratteristica eruzione eritematosa e al dolore bruciante, i sintomi dell’Herpes Zoster possono includere brividi, febbre, mal di stomaco, mal di testa e spossatezza. Come la varicella, anche l’Herpes Zoster tende a risolversi spontaneamente nel tempo; tuttavia, vista la natura dolorosa della condizione, possono essere adottate terapie per alleviare i sintomi, come antidolorifici, farmaci antinfiammatori e applicazioni di gel topici. Inoltre, l’assunzione di antivirali può essere utile per ridurre la moltiplicazione del virus e accelerare la guarigione. 

Il vaccino per la varicella e l’Herpes Zoster

Per prevenire l’insorgenza di varicella ed Herpes Zoster o ridurne la gravità e la durata, in Italia è disponibile un vaccino efficace. Per tutti i neonati, la vaccinazione è obbligatoria e deve essere effettuata tra i 12 e i 24 mesi di età. Il vaccino anti-varicella è prodotto con virus vivi attenuati, che stimolano le difese immunitarie senza provocare la malattia. Può essere somministrato come vaccino monovalente o come parte di un vaccino combinato che include anche morbillo, parotite e rosolia (vaccino MPRV). È previsto un richiamo tra i 5 e i 6 anni di età. 

Negli adulti, la vaccinazione è raccomandata se non si è mai contratto la malattia in passato e se il ciclo vaccinale non è stato completato durante l’infanzia. È importante vaccinarsi perché, contratta in età adulta, la varicella può portare a complicazioni gravi come polmonite o encefalite. La vaccinazione è particolarmente consigliata a persone immunodepresse e a coloro che hanno contatti con soggetti immunodepressi. 

In età superiore agli 11 anni, è possibile effettuare la vaccinazione contro la varicella con due dosi, distanziate di almeno 28 giorni. La seconda dose di richiamo è fondamentale, poiché la protezione del vaccino si ottiene solo con entrambe le dosi completate.

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