Responsabile: dott.ssa Annamaria Baggiani
Per prevenire l’infertilità di pazienti oncologici in età riproduttiva, il Fertility Center di Humanitas mette a disposizione due importanti servizi: la crioconservazione delle cellule uovo per le pazienti e la crioconservazione preventiva del seme per l’uomo.
Crioconservazione delle cellule uovo
È un’importante opportunità per le pazienti oncologiche (prevalentemente per casi di leucemia o linfomi, che hanno più frequentemente una buona prognosi). Consente infatti di disporre di una riserva di ovociti non utilizzati su cui ripetere un tentativo di ricerca della gravidanza con un successivo ciclo di fecondazione assistita, senza necessità di una nuova stimolazione ovarica.
Il congelamento degli ovociti di pazienti oncologiche non è ancora una prassi consolidata, soprattutto per mancanza d’informazione, ma anche perché è una tecnica relativamente nuova: è infatti stato introdotto nella pratica clinica soltanto dal 2000.
Crioconservazione preventiva del seme
Il cancro del testicolo ed i linfomi Hodgkin e non-Hodgkin rappresentano le forme tumorali più frequenti nei giovani maschi in età riproduttiva (20-35 anni). La prognosi di queste forme tumorali è molto migliorata negli ultimi anni, ma le terapie oncologiche possono deteriorare la produzione degli spermatozoi (a volte irreversibilmente, altre solo transitoriamente).
Tra il 40% e l’80% dei pazienti curati per tumore del testicolo conserva la fertilità naturale, sebbene il tempo necessario per indurre un concepimento risulti più lungo (5 anni). Tuttavia non è possibile prevedere con assoluta certezza quale sarà la fertilità del singolo paziente dopo le terapie. Pertanto da alcuni decenni si ricorre alla crioconservazione preventiva del seme in azoto liquido. Anche per i casi più complessi, quando non vi siano spermatozoi al momento della raccolta cautelativa del seme, è possibile ricorrere ad un prelievo diretto dai tubuli seminiferi dei testicoli tramite un piccolo intervento in anestesia locale.