Il tumore al polmone rappresenta una delle forme oncologiche più diffuse, in particolare tra la popolazione maschile, dove occupa il secondo posto tra le diagnosi più frequenti, mentre tra le femmine è al terzo posto.
In Italia, secondo i dati più recenti (dati AIRTUM – Associazione Italiana Registri Tumori), solo nel 2023 sono stati rilevati circa 44.000 nuovi casi. Di questi, la maggior parte ha riguardato persone di sesso maschile, con un’incidenza quasi doppia rispetto al sesso femminile.
chiIl fumo è il principale fattore di rischio per questa neoplasia. Approfondiamo l’argomento con il professor Giuseppe Marulli, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia toracica presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Che cos’è e come si sviluppa il tumore al polmone?
Il tumore del polmone ha origine da una proliferazione incontrollata delle cellule che rivestono gli alveoli, le strutture responsabili dello scambio tra ossigeno e anidride carbonica nei polmoni. Quando queste cellule subiscono alterazioni, perdono la loro funzione e iniziano a crescere in maniera disorganizzata, danneggiando il tessuto circostante. Se nelle prime fasi l’organismo tenta di riparare i danni provocati dalle sostanze tossiche, nel tempo le continue aggressioni rendono inefficaci questi meccanismi di difesa, facilitando la formazione della massa tumorale. Questa può compromettere il passaggio dell’aria nei bronchi, causare sanguinamenti e ostacolare le normali funzioni respiratorie.
Quali sono i sintomi del tumore del polmone?
Una delle difficoltà principali nel contrastare il tumore polmonare è l’assenza di sintomi nelle fasi iniziali. La malattia tende a manifestarsi in maniera silenziosa, e spesso viene identificata solo quando ha già raggiunto uno stadio avanzato. Per questo è fondamentale prestare attenzione ad alcuni segnali che, sebbene possano sembrare comuni, devono essere indagati soprattutto in presenza di fattori di rischio.
Tra questi:
- tosse persistente
- difficoltà a respirare
- dolore al torace
- perdita di peso non intenzionale
- presenza di sangue nel catarro
- episodi di tosse ematica.
Tumore del polmone: fondamentale la diagnosi
Nonostante la sua aggressività, il tumore al polmone può essere affrontato con migliori probabilità di successo grazie agli attuali strumenti diagnostici e terapeutici. La diagnosi precoce gioca un ruolo cruciale, permettendo di intervenire quando la malattia è ancora in fase localizzata. In questo contesto, gli screening rappresentano una risorsa fondamentale, soprattutto per i soggetti a rischio. Tecniche moderne come la tomografia computerizzata a bassa dose (TAC spirale) consentono di individuare alterazioni polmonari anche di piccole dimensioni, riducendo l’esposizione alle radiazioni e aumentando l’efficacia del controllo.
Il legame tra fumo e tumore del polmone
Quando si parla del fumo come principale fattore di rischio del tumore al polmone, è fondamentale sgomberare il campo da un equivoco diffuso: fumare è una vera e propria dipendenza, attivata dalla nicotina, una sostanza in grado di creare assuefazione sia a livello fisico che psicologico.
Il corpo sviluppa una tolleranza che rende difficile smettere, innescando sintomi da astinenza come irritabilità, ansia e agitazione. A livello cerebrale, la nicotina agisce legandosi a specifici recettori che stimolano il rilascio di ormoni associati al benessere, creando un ciclo di gratificazione che rafforza l’abitudine al fumo.
Oltre alla nicotina, le sigarette contengono un mix estremamente pericoloso di sostanze: il catrame, che racchiude migliaia di agenti tossici e cancerogeni, e il monossido di carbonio, che riduce la quantità di ossigeno trasportata dal sangue, costringendo l’organismo a produrre più globuli rossi e aumentando così la densità ematica, con il conseguente rischio di infarti e ictus. Ma i danni non si limitano all’apparato cardiovascolare: le sostanze cancerogene della sigaretta agiscono su tutto l’organismo e sono correlate allo sviluppo di diversi tipi di tumore, non solo ai polmoni ma anche a pancreas, rene, vescica e area testa-collo.
È importante sottolineare che il rischio non dipende solo dal numero di sigarette fumate ogni giorno, ma soprattutto dagli anni di esposizione: più a lungo si fuma, più aumenta il pericolo di sviluppare gravi patologie. Anche le sigarette elettroniche non rappresentano una soluzione sicura: pur evitando la combustione, contengono comunque nicotina e altre sostanze potenzialmente dannose.
In Humanitas un protocollo per la cura del tumore al polmone
Presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano è disponibile un protocollo innovativo di dimissione precoce associata a telemedicina (NEW ERAS), validato nell’ambito di uno studio clinico dell’Unità di Chirurgia Toracica, che consente la dimissione a 48 dall’intervento chirurgico e il monitoraggio al domicilio del paziente. La chirurgia mininvasiva con cui si effettuano gli interventi tumore al polmone, infatti, consente un recupero post-operatorio più veloce rispetto alla chirurgia tradizionale, che, con la telemedicina e il supporto da remoto degli specialisti Humanitas, può svolgersi in tutta la comodità dal domicilio del paziente. Per accedere a questo programma è necessaria la presenza di un caregiver, che verrà informato insieme alla persona che deve effettuare l’intervento sulla strumentazione per la telemedicina da utilizzare post-intervento e che viene fornita direttamente da Humanitas.
Al momento della dimissione, che avviene in questo caso generalmente a 48 ore dalla chirurgia e con ancora il drenaggio, il paziente torna presso il domicilio con la possibilità di mantenersi in contatto diretto con infermieri, anestesisti e medici grazie al device di telemedicina. Sia la misurazione dei parametri (come temperatura corporea, saturazione, frequenza cardiaca, pressione arteriosa), sia la gestione del drenaggio, vengono effettuati da paziente e caregiver seguendo le istruzioni in televisita e dopo 3-4 giorni il paziente può tornare in ospedale per la rimozione del drenaggio e l’avvio al normale follow-up in base all’esito istologico. A disposizione di paziente e caregiver, inoltre, ci sono numeri telefonici dedicati per poter gestire eventuali urgenze e dirimere eventuali dubbi.
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