COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
02 8224 6280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Rita, la nonna-volontaria dei bimbi di Ariel

La responsabile dei volontari della Fondazione Ariel racconta la sua esperienza di “nonna” e “amica” nelle giornate trascorse in reparto per regalare un sorriso ai bambini e alle famiglie.

arielLa Fondazione Ariel si occupa di assistere le famiglie con bambini affetti da Paralisi Cerebrali e disabilità neuromotorie. I bambini di Ariel a volte vengono ricoverati presso l’Istituto Clinico Humanitas per interventi chirurgici di tipo ortopedico.
Rita Molé, 75 anni, è la responsabile dei volontari della Fondazione Ariel. Conosciuta come “nonna Rita”, dedica alcune ore alla settimana per donare un sorriso a questi bambini e alle loro famiglie. In quest’intervista Rita racconta la sua esperienza di volontaria fatta di sacrifici, ma soprattutto di piccole-grandi vittorie.

Come ha avuto inizio la tua esperienza in Ariel?
“Ero già volontaria della Fondazione Humanitas. Quando nel 2003 è nata Ariel ho dato una svolta al mio volontariato perché mi sono sentita più vicina ai tanti problemi che circondano la vita dei nostri “piccoli angeli” e delle loro famiglie”.

Descrivi il tuo ruolo di responsabile dei volontari.
“Il mio ruolo è identico a quello degli altri volontari. L’unica differenza è nel numero di ore che dedico ad Ariel. Forse ciò è dovuto, oltre alla passione che ci metto, anche al fatto di essere vedova e di avere molto tempo da dedicare agli altri”.

Come si svolge una giornata tipo da volontaria in reparto?
“Non si può parlare di “giornata tipo”: i bambini che arrivano accompagnati dalle loro famiglie hanno particolari esigenze e per noi ogni giorno è una scoperta. La maggior parte dei bimbi ricoverati in corsia ha subito un intervento chirurgico serio che comporta di conseguenza un periodo di riabilitazione, terapia e riposo. Noi volontari entriamo in punta di piedi nelle loro camere e, quando la situazione ce lo permette, interagiamo con loro, improvvisando caso per caso. La nostra speranza è che si sentano bambini come tutti gli altri, anche all’interno del contesto ospedaliero”.

Come ti relazioni con i genitori? E con i bambini?
“Con il sorriso e con la massima disponibilità, anche solo chiedendo alle mamme in particolare, di prendersi “5 minuti d’aria” per interrompere la loro solitudine. Molto spesso infatti, nella fase di terapia, riabilitazione e riposo post-operatori dei piccoli pazienti, il nostro aiuto è soprattutto rivolto ai loro genitori. Per quanto riguarda i bambini, ho 75 anni e quindi mi presento loro come “nonna Rita”. Questo li porta ad accettarmi con il sorriso”.

Racconta brevemente le tue sensazioni dopo una giornata in reparto.
“Ogni volta mi porto a casa i sorrisi di questi bambini, i loro occhioni spalancati, a volte spaventati e sofferenti, ma sempre (o quasi) pieni di speranza e di fiducia”.

Hai un aneddoto da raccontare?
“Mi ricordo di un bambino di circa 9 anni. Non riuscivo a entrare in sintonia con lui: non si muoveva e non parlava… Poi mi sono accorta che aveva ai piedini delle calze a strisce di colore rosso e nero, così ho nominato il “Milan”, la squadra di calcio. Un enorme sorriso mi ha conquistata e da quel momento i suoi occhi cercavano spesso me”.

Quali le problematiche incontrate? Quale invece la cosa più gratificante?
“Sembra incredibile, ma l’ostacolo maggiore incontrato è la diffidenza delle mamme: sono “gelose” dei loro tesori. Conoscendoci poi si aprono a “un’amica” e si raccontano. Ciò che ci gratifica di più è il sorriso dei bambini e il rapporto che ci lega a loro”.

Cosa hai imparato e cosa ti ha lasciato fino a ora questa esperienza?
“Quello che ogni volta mi riempie il cuore di gioia è vedere, anche nel dolore ( e qui c’è tanto dolore e tanta sofferenza), un bimbo che sorride alla sua mamma, che a sua volta gli risponde con un sorriso aperto, sincero e affettuoso”.

Rivolgiti alla Fondazione Ariel per un incontro conoscitivo!
Se hai compiuto 18 anni e sei interessato a tener compagnia ai piccoli pazienti, con attività ludico-educative, sia durante la visita in ambulatorio, sia nei giorni di degenza post-operatoria, puoi dedicare qualche ora alla settimana a questo scopo. Potrai mettere a frutto la tua creatività e le tue competenze per vivacizzare la vita in ospedale di questi bambini e aiutare i genitori con attività di ascolto, orientamento e supporto pratico.
Puoi venire a trovarci presso la nostra sede operativa in via Sardegna 7 – Fizzonasco di Pieve Emanuele MI, oppure puoi contattarci all’indirizzo e-mail fondazione.ariel@humanitas.it o al numero verde gratuito 800.133.431.

A cura della Redazione

 

 

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici