COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
02 8224 6280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Pulizia della pelle, ecco perché non esagerare

L’igiene è importante, è bene però che non sia eccessiva, sia per quanto riguarda la pulizia personale, sia per quella che concerne gli ambienti in cui viviamo. Di pulizia della pelle, ha parlato il professor Antonio Costanzo, Responsabile di Dermatologia in Humanitas, in un’intervista.

“Un’attenzione eccessiva per la pulizia può nuocere alla nostra pelle, perché è un tessuto che, per sua natura, ha imparato a difendersi da molti tipi di infezione. Proprio in questi ultimi tempi sono state scoperte delle proteine antimicrobiche, dette peptidi antimicrobici, che servono a regolare la proliferazione dei batteri sulla pelle. Sulla nostra epidermide, quindi, vive tutta una flora batterica formata da tantissimi microrganismi, tenuta in perfetto equilibrio da questi peptidi”, spiega il prof. Costanzo.

Si distinguono due tipologie di flora batterica: quella residente in genere è innocua e migliora le capacità barriera della pelle; un suo perfetto equilibrio è in grado di ostacolare la crescita di microbi patogeni. La flora batterica transitoria invece è potenzialmente più pericolosa e colonizza il nostro corpo per contatto con oggetti o persone, che potrebbero anche passare germi nocivi.

I rischi di una pulizia eccessiva

Nel tentativo di liberarsi della flora batterica transitoria però, si corre il rischio di eliminare anche la flora batterica residente, peptidi compresi, responsabili di questo delicato e prezioso equilibrio.  È quello che accade se ci si lava troppo spesso le mani con il sapone, soprattutto se non è necessario, oppure se si utilizzano costantemente i disinfettanti portatili, dannosi anche sui più piccoli.

Più ci si lava infatti, più si altera la natura strutturale della pelle e se ne distruggono i microrganismi buoni, con il rischio di essere ancora di più esposti a infezioni, dermatiti e allergie. Lo stesso vale per l’ambiente domestico, se si tenta di vivere in un ambiente quasi sterile, il nostro sistema di difesa naturale non sa più come comportarsi e spesso per sopravvivere attacca falsi nemici, favorendo così l’insorgenza di allergie e malattie autoimmuni.

La pulizia della pelle

Via libera alla doccia giornaliera, ma senza dilungarsi troppo sotto l’acqua (massimo cinque minuti) per non far seccare la pelle. L’acqua non deve essere troppo calda, altrimenti estrae troppi grassi dall’epidermide e ne impoverisce la struttura idrolipidica, un’altra barriera importante contro i microbi.

“La pelle grassa può essere detersa un po’ più spesso, proprio perché queste ghiandole producono parecchio grasso, che rimpiazza quello perduto nei lavaggi”.

La pelle secca, più povera di sebo protettivo, dev’essere trattata con minore aggressività. “Da prediligere sono i detergenti senza risciacquo e da evitare i tonici alcolici, oltre che proteggersi con creme idratanti e riparative. Gli oli, per esempio, sono assai più consigliati dei semplici saponi”, commenta il professore.

Pulizia sì, ma senza essere maniacali

“Per principio, dovremmo cercare di favorire questi equilibri dell’epidermide senza danneggiare la flora antimicrobica. Anche perché a questo discorso si aggiunge quello dello stimolo continuo dell’immunità, che sarebbe in grado di prevenire le allergie. Vari studi hanno dimostrato che i bambini meno lavati sono anche quelli più resistenti alle allergie in generale: secondo questa teoria, la flora antimicrobica avrebbe addestrato le difese naturali del corpo a reagire correttamente agli stimoli esterni”.

Per preservare la flora sana dunque, occorre pulire casa, ma senza essere maniacali, utilizzare in maniera attenta gli antibiotici (soprattutto nei più piccoli) e incoraggiare che i bambini giochino all’aria aperta, a contatto con la terra e gli animali.

“Anche in questo caso, cerchiamo di farci guidare dal buon senso. Un conto è vedere proprio figlio avvicinarsi a una volpe appena uscita dal bosco, un altro vederlo giocare con il cane dei vicini, che probabilmente è sano e vaccinato. Un normale animale domestico, ben tenuto, è un compagno di giochi del tutto innocuo e, anzi, importante. I genitori dovrebbero permettere ai propri figli di giocare con gli animali, proprio per rafforzare le loro difese naturali, senza troppo timori. Poi, prima di mettersi a tavola, tutti si lavano le mani come al solito”, conclude il prof. Costanzo.

 

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici