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Ipertensione, scompenso e post infarto: i consigli per vacanze in sicurezza

Le vacanze sono un momento prezioso perché contribuiscono ad allentare lo stress della vita quotidiana e consentono all’organismo di alternare in modo virtuoso movimento fisico e riposo.

È bene però prestare attenzione alla salute del proprio cuore, soprattutto in coloro che soffrono di ipertensione, scompenso o sono cardiopatici. I consigli per vacanze in sicurezza.

In caso di ipertensione

Chi soffre di ipertensione è bene si rivolga al proprio medico per modulare la terapia ipotensiva in vista delle vacanze, anche in base al tipo di soggiorno previsto. In montagna, infatti, la pressione potrebbe aumentare; mentre al mare l’andamento della pressione arteriosa è meno prevedibile.

In estate però l’esposizione alle alte temperature ambientali causa molto spesso una riduzione della pressione ed è dunque importante rimodulare la terapia, al fine di evitare svenimenti o marcata debolezza.

La terapia ipertensiva se si viaggia in aereo

Chi soffre di ipertensione deve mantenere la propria terapia anche se viaggia in aereo e indipendentemente dalla lunghezza del viaggio.

L’unica precauzione riguarda i pazienti che assumono farmaci diuretici: durante i viaggi aerei infatti si può andare incontro a una discreta disidratazione e dunque per evitare di avere problemi, è bene sospendere il diuretico per tutta la durata del viaggio. Se è strettamente necessario, perché parte di una terapia cardiologica che non prevede il solo controllo dell’ipertensione, è bene bere durante tutto il viaggio.

Cardiopatici: mare o montagna?

I pazienti cardiopatici possono trarre beneficio sia dalle vacanze al mare sia da quelle in montagna.

Laddove si scelga la montagna è però consigliabile non superare i 1000 metri di altitudine per le località di soggiorno e per le mete delle passeggiate; adattarsi in maniera graduale alle passeggiate e ai dislivelli, fermandosi spesso durante le camminate; evitare attività fisiche impegnative, come sport estremi o lunghe escursioni di trekking ed evitare di uscire nelle ore più calde della giornata.

Al mare invece occorre prestare attenzione alla disidratazione, chiedendo consiglio al medico circa la quantità di liquidi raccomandata per evitare scompensi, soprattutto se si assumono diuretici e altre terapie antipertensive. È bene poi evitare l’esposizione prolungata alle alte temperature e non cimentarsi in attività e sport particolarmente impegnativi o estremi.

Scompenso, con il caldo può peggiorare

Sebbene lo scompenso cardiaco possa peggiorare in qualunque momento dell’anno, le alte temperature e il conseguente rischio di disidratazione potrebbero peggiorare le condizioni dei pazienti scompensati, che soffrono spesso di pressione bassa e assumono molti farmaci per regolare il volume dei liquidi circolanti e la dilatazione dei vasi sanguigni, al fine di agevolare il lavoro del cuore.

Nei pazienti con scompenso non è così facile variare la terapia ed è dunque consigliabile adottare alcune accortezze, per non peggiorare la malattia.

È bene dunque: non uscire nelle ore più calde della giornata; evitare di compiere sforzi fisici sotto il sole ed evitare variazioni troppo brusche della quantità di liquidi introdotti (anche in questo caso è bene chiedere consiglio al cardiologo).

Da non sottovalutare infine campanelli d’allarme come gonfiore alle gambe o affaticamento del respiro, soprattutto se si accentua in posizione sdraiata. In loro presenza è bene consultare il medico.

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