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Infortuni nel calcio, il libro del dott. Volpi

Prevenzione e trattamento degli infortuni nel calcio, è uscita la nuova edizione del libro Football Traumatology (ed. Springer) scritto dal dott. Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas. Il volume è un’antologia dedicata alle più frequenti patologie muscoloscheletriche in questo sport, al trattamento e alla riabilitazione degli atleti colpiti. Ma il vero focus è la prevenzione, decisiva per tutelare la salute dei giocatori, sebbene ancora così trascurata.

Infortuni nel calcio

Perché gli infortuni nel calcio sono in costante aumento?

Il numero degli infortuni è fortemente aumentato negli ultimi anni. La Uefa misura l’impatto degli infortuni sulla salute dei calciatori e le conseguenze sui team, valutandone altresì la gravità. Nella stagione 2013/2014, secondo il Report sugli infortuni dei Club Elite, l’impatto medio degli infortuni nelle partite ufficiali è stato di 509 giorni di assenza ogni 1000 ore di gare. “L’aumento degli infortuni – afferma il dott. Volpi – è imputabile a una serie di motivi: un calcio sempre più intenso e veloce, l’aumento del numero di sessioni di allenamento e di match ufficiali. “Fino agli anni ’80 erano prevalenti gli aspetti tecnico-tattici delle squadre. Oggi non è più così, fondamentale è la fisicità del calciatore. – sottolinea il dottor Volpi – . Da qui l’alto numero di infortuni: chi non è in forma e non ha una struttura fisica in grado di rispondere bene alle sollecitazioni è a più alto rischio. Con lo stress che il fisico subisce e l’alto numero di allenamenti e partite, è anche aumentato il numero di infortuni da sovraccarico”. Per questo Football Traumatology torna con una nuova edizione aggiornata, dopo la prima del 2006, dedicata a ortopedici, traumatologi e medici dello sport.

Come fare prevenzione degli infortuni nel calcio?

“Per il personale sanitario è fondamentale avere quante più informazioni sullo stato di salute dei calciatori: grazie a queste informazioni è possibile fare prevenzione primaria, uguale per tutti, e secondaria, ovvero mirata per ogni singolo calciatore”, è il commento del dott. Volpi. “Alcune regole poi restano poi sempre valide, anche per gli amatori: il riscaldamento prima della gara, un buon allenamento e il rinforzo muscolare per supportare le articolazioni, il recupero corretto dopo la gara e il riposo tra un match e l’altro”, spiega lo specialista.

Trattamento degli infortuni, quali cambiamenti negli ultimi anni?

“La medicina applicata allo sport ha fatto tantissimi progressi, basti pensare che fino a 30 anni fa non si usavano accertamenti diagnostici certificati come ecografie e risonanze magnetiche. Gli accertamenti diagnostici di secondo livello sono diventati sempre più sofisticati. Allo stesso modo – conclude il dottor Volpi – lo sono diventati gli strumenti usati dai medici dei club per valutare il recupero di un calciatore prima del rientro in campo, dai test di isocinetica a quelli per misurare la forza muscolare degli arti inferiori”.

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