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Il dolore passa con l’acqua calda?

Nell’antichità era consuetudine fare il bagno nell’acqua calda per alleviare i dolori e le nostre nonne, da sempre, consigliano la borsa dell’acqua calda da mettere sulla pancia (con un panno per non ustionarsi) per curare mal di stomaco, indigestione, dolori mestruali o altri dolori all’addome. Era un rimedio quasi in disuso perché lo si credeva un palliativo, ma ora gli inglesi lo hanno rispolverato scoprendo, grazie ad accurate ricerche, che l’acqua calda funziona in modo del tutto simile a un antidolorifico. Per capire meglio come funziona questo principio, abbiamo parlato con gli specialisti di Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas.

Come funziona l’azione antidolorifica del calore?

L’azione esercitata dal calore è quella della vasodilatazione. Il calore genera un afflusso di sangue nel punto prescelto che induce una riduzione della contrazione dell’organo agendo, quindi, in modo antalgico. Il meccanismo d’azione noto da tempo in pratica, è che il calore fa distendere la muscolatura. La ricerca dello University College di Londra, sotto la guida del ricercatore dott. Brian King e presentata durante il congresso annuale della Physiological Society voleva, inoltre, verificare se la borsa dell’acqua calda, agendo su alcune molecole, poteva funzionare nello stesso modo di un medicinale antidolorifico. Con l’utilizzo di nuove tecniche, gli inglesi dimostrato che il calore (min. 40 °C) agisce a livello delle molecole (esattamente come un farmaco) disattivando i messaggi di dolore inviati dall’organismo al cervello. In pratica, le proteine del recettore del calore in una cellula bloccano quelle del recettore del dolore. Una dimostrazione in più, insomma, dell’efficacia già conosciuta del calore contro i dolori.

La borsa dell’acqua calda può sostituire un farmaco?

È esagerato affermare, ai giorni nostri, che la borsa dell’acqua calda possa sostituire i farmaci antidolorifici, anche quelli più blandi, ma senz’altro possiamo affermare che si tratta di un aiuto da non sottovalutare e in grado di potenziare l’effetto di analgesici e antispastici. Attenzione, però, a non esagerare… il rischio è quello di ustionarsi. Meglio mettere un panno (per es. la maglietta o un asciugamano) tra la pelle e la borsa dell’acqua calda.

Il calore può alleviare qualsiasi dolore?

Assolutamente no. Il dolore ha diverse genesi ed è un meccanismo articolato che interessa il sistema nervoso periferico, che attiva, attraverso i recettori, il sistema nervoso centrale. Se il dolore è provocato da un trauma, per esempio, la borsa dell’acqua calda è dannosa. In questi casi, infatti, si consiglia di utilizzare il ghiaccio per cercare di bloccare il formarsi dell’ematoma. Un altro esempio è quello del mal di testa: con il caldo, il dolore aumenta. La borsa dell’acqua calda, invece, è utile per alleviare i dolori causati da contratture, per esempio il mal di schiena, in cui il muscolo ha bisogno di decontrarsi, oppure i crampi, i dolori mestruali, il dolore addominale e le coliche renali. Il principio alla base di questo meccanismo è quello del contrasto tra le temperature. In pratica, se la temperatura è alta, quindi c’è calore, per far passare il dolore, come in caso di ematoma, sarà utile raffreddare la parte. Se, invece, non c’è riscaldamento, allora si consiglia una terapia con il calore. È proprio il contrasto tra le due temperature ad agire da antidolorifico.

È utile anche per le coliche dei bambini?

Il calore non deve assolutamente essere utilizzato per le coliche dei neonati poiché sono coliche di tipo gassoso. Ciò significa che avvicinando del calore, il gas si espande e la colica peggiora notevolmente. Inoltre, sempre in merito a questo argomento, è bene sottolineare che è preferibile evitare di utilizzare la borsa dell’acqua calda per alleviare i dolori dei bambini, poiché nei loro corpi non scalda solo la parte interessata dal dolore, ma l’intero organismo.

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