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Progetto Bangui: Humanitas University contribuisce alla formazione dei medici della Repubblica Centrafricana

Bangui è la capitale della Repubblica Centrafricana, un Paese dell’Africa centrale caratterizzato da una forte instabilità politica per la presenza di bande che vengono spesso armate da gruppi esterni per la contesa delle enormi ricchezze del Paese, come diamanti, oro, ferro e uranio.

Nonostante la potenziale ricchezza, la Repubblica Centrafricana si trova al penultimo posto per indice di sviluppo umano (PIL, speranza di vita, alfabetizzazione); più della metà della popolazione necessita di assistenza umanitaria per sopravvivere. Si stima che quasi due milioni di persone non abbiano cibo a sufficienza e che circa il 38% dei bambini sotto i 5 anni soffra di malnutrizione cronica. I due terzi circa della popolazione, inoltre, non ha accesso all’assistenza sanitaria.

Proprio a Bangui, presso l’Ospedale Pediatrico e l’Università, è attivo un progetto dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma: un progetto in cui si è inserita anche Humanitas University, che contribuisce alla formazione dei giovani medici, come ci spiega la dottoressa Mariagrazia Bordoni, Responsabile di Chirurgia Vascolare II in Humanitas e coordinatrice del progetto per Humanitas University.

La nascita del Progetto Bangui

“Il Progetto Bangui nasce nel 2015, in seguito alla visita di Papa Francesco all’Ospedale pediatrico di Bangui in occasione del suo viaggio apostolico in Africa. Il Pontefice rimase profondamente colpito dalle condizioni dei bambini e della struttura e una volta rientrato chiese all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di far rinascere l’attività sanitaria e formativa presso l’Ospedale e la Facoltà di Medicina di Bangui. Il Progetto ha portato alla ristrutturazione dell’Ospedale Pediatrico di Bangui e alla costruzione di una nuova area dedicata ai bambini malnutriti e sta inoltre collaborando a rimettere ordine nell’attività universitaria rallentata dai conflitti e dalla situazione politica instabile.

Nel 2018 nel Progetto entra anche Humanitas University, che si mette a servizio del Bambino Gesù di Roma, per contribuire alla formazione dei giovani medici sia mettendo a disposizione le proprie competenze per la didattica, sia ospitando medici della Repubblica Centrafricana per specifici percorsi formativi”, racconta la dottoressa Bordoni.

Il corso di Immunologia del professor Mantovani

“Nell’aprile del 2019 siamo partiti per Bangui dove il professor Alberto Mantovani ha tenuto un corso intensivo dedicato all’Immunologia per i medici specializzandi della Scuola di Pediatria. Il corso è stato molto seguito, gli studenti si sono rivelati appassionati, motivati e preparati, desiderosi di riportare la teoria nella pratica clinica. È stato un momento intenso di scambio: vedere giovani medici così preparati nonostante le difficoltà ad avere libri di testo e accesso a Internet, è stato per noi motivo di ammirazione ed emozione”, continua la dottoressa Bordoni.

I corsi in streaming

“Essere presenti a Bangui in questo modo però non è facile, i soggiorni sono in genere brevi perché muoversi per il Paese è difficile e siamo sottoposti a norme di sicurezza molto restrittive. C’è inoltre un impatto forte con una realtà poverissima ed è comprensibile che queste condizioni possano influire sulla disponibilità personale a partire. Molti colleghi però desiderano offrire un po’ del proprio tempo e le proprie conoscenze. Grazie alla connessione Internet rapida installata dall’Ospedale Bambino Gesù in un’aula dell’Università di Bangui, siamo così riusciti lo scorso luglio a organizzare un ciclo di lezioni di Farmacologia in streaming tenuto dal professor Riccardo Fesce, docente di Fisiologia in Humanitas University.

Per il nuovo anno accademico ci proponiamo di caricare sulla piattaforma comune messa a disposizione dall’Ospedale Bambino Gesù tutte le lezioni, così che gli studenti possano utilizzarle per lo studio; si tratta di un passo importante vista la difficoltà a reperire libri di testo nel Paese”, sottolinea la dottoressa.

La seconda trasferta: “Tecniche chirurgiche” e “Lavoro in team”

“A settembre abbiamo organizzato una seconda trasferta a Bangui, dove i professionisti di Humanitas hanno tenuto un corso per gli studenti di Medicina (quarto e quinto anno) dedicato alle tecniche chirurgiche di base e al lavoro in team. Vi hanno preso parte un centinaio di studenti, il corso è stato interattivo anche grazie alle esercitazioni effettuate su temi come l’igiene delle mani e la checklist in sala operatoria”.

La formazione in Humanitas sulla diagnostica ecografica e sulla TAC

“Nei prossimi mesi (tra febbraio e maggio) Humanitas ospiterà due medici di Bangui per un corso di formazione sull’utilizzo dell’ecografia e della TAC. In tutta la Repubblica Centrafricana la diagnostica per immagini è tutt’oggi basata solo su radiografie standard, non ci sono apparecchi per effettuare TAC o Risonanze magnetiche. È dunque in programma sia l’acquisizione di una TAC sia appunto la formazione dei medici, che una volta tornati a Bangui dovranno non solo utilizzare lo strumento, ma anche formare altri colleghi”, continua la dottoressa Bordoni.

Uno sguardo al futuro, ma non solo

“Per il nuovo anno accademico ci è stata confermata la richiesta a contribuire per la Scuola di Specializzazione in Pediatria ai corsi di Embriologia, Farmacologia, Immunoematologia ed Endocrinologia, mentre per il Corso di Laurea in Medicina riproporremo il Corso di Tecniche Chirurgiche (ampliando alcuni temi) e ci dedicheremo ancora alla formazione sul lavoro di gruppo e la leadership.

L’esperienza a Bangui è stata per me preziosa in ogni viaggio. È bello vedere l’entusiasmo, la voglia e il desiderio di imparare degli studenti Centrafricani, soprattutto considerando la dura realtà che si trovano poi ad affrontare nei loro ospedali: una realtà completamente diversa dalla nostra con la quale anche noi dobbiamo imparare a confrontarci per provare a essere veramente utili.

Credo che dobbiamo considerarci molto fortunati, senza alcun merito, a poter vivere e lavorare in questa parte del mondo, e proprio per questo abbiamo il dovere di guardarci indietro e dare una mano a chi fa più fatica.

Trovo bello che Humanitas University sia capace di guardare sempre al futuro (per esempio con il nuovo corso di Laurea MEDTEC insieme al Politecnico di Milano) e contemporaneamente di mettere a disposizione tempo e competenze per contribuire alla formazione di studenti e colleghi che operano nei Paesi più poveri del mondo”, ha concluso la dottoressa Bordoni.

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici