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Poliposi nasale: i consigli degli esperti, mai sottovalutare i primi sintomi

La poliposi nasale  “indica la presenza di un’infiammazione fuori controllo a livello nasale”, ha spiegato il dottor Luca Malvezzi, specialista in Otorinolaringoiatra e Chirurgia Cervico Facciale in Humanitas, durante un’intervista radiofonica.

Una patologia che incide “in modo drammatico sulla qualità della vita di chi ne soffre” e che interessa circa l’8% della popolazione europea. 

Quali sintomi e chi ne soffre

La poliposi nasale è spesso correlata all’asma e alla rinite allergica e in molti casi “colpisce persone già fragili a livello di vie respiratorie”, ha spiegato Malvezzi.

Tra i sintomi principali ci sono difficoltà e ostruzione delle vie respiratorie, muco, perdita dell’olfatto e mal di testa.

Sono sintomi che inizialmente tendono a non preoccupare i pazienti, ma il rischio è vengano sottovalutati: “se si ha, ad esempio, un raffreddore che si prolunga oltre i dieci giorni serve rivolgersi ad un otorino. Non si devono sottovalutare questo tipo di sintomi”, ha spiegato ancora il dottore. “E il mio consiglio è di rivolgersi a grossi centri clinici, perché la visione clinica e multidiscliplinare è fondamentale oggi”, ha suggerito ancora Malvezzi.

Le cure: terapia o chirurgia

“Essere visitati da più specialisti, che completano il quadro clinico e diagnosticano poi la terapia è molto importante” e soprattutto bisogna “evitare cure fai-da-te con cortisonici o farmaci vaso costrittori: sono farmaci drammaticamente utilizzati in Italia, che vengono venduti senza prescrizione medica, ma che hanno effetti collaterali importanti e ma possono essere nocivi su lungo periodo”, ha spiegato il dott. Malvezzi.

Per molto tempo si è preferito intervenire in modo chirurgico per risolvere il problema della poliposi nasale. Ancora oggi, certamente, la chirurgia in alcuni casi risulta essere necessaria. Tuttavia, “oggi è molto importante lo studio approfondito del paziente” perché “ognuno di loro ha caratteristiche immunologiche diverse: deve essere studiato a livello nasale e polmonare, bisogna capire qual è il suo assetto immunologico e quali sono, in caso, le allergie che manifesta”. “Parliamo di medicina di precisione, per poter garantire al paziente un intervento personalizzato e terapia targhettizata”, ha concluso Malvezzi.

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