Nel linguaggio comune viene definita “piaghetta”, ma il termine medico corretto è ectropion e indica un’estroflessione, ovvero un ripiegamento rivolto verso l’esterno di un organo o di un tessuto anatomico.
La piaghetta della cervice uterina, ovvero quella parte dell’utero che sporge nella vagina e collega la cavità uterina alla vagina stessa, rappresenta un’estroflessione delle cellule interne del canale cervicale, che si proiettano sulla superficie vaginale della cervice. Questa condizione è più frequentemente riscontrata in età fertile.
Quali sono le cause e i sintomi dell’ectropion cervicale? Ne parliamo con il dottor Gianluigi Bresciani, ginecologo dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.
Che cos’è l’ectropion?
L’ectropion, noto anche come piaghetta, è una lesione benigna del collo dell’utero che si manifesta a livello dell’orifizio uterino esterno, la parte più vicina alla vagina. Si verifica quando una porzione del tessuto di rivestimento del canale cervicale si espande verso l’esterno, andando a impiantarsi sull’epitelio vaginale, che riveste normalmente anche il collo dell’utero. Questa fuoriuscita dalla sua sede naturale appare come una piccola lesione arrossata e infiammata intorno all’orifizio uterino esterno. Le dimensioni possono variare, e in genere è il ginecologo, durante una visita di routine, a scoprirne la presenza.
L’ectropion è tipicamente causato da cambiamenti ormonali associati alla pubertà, alla gravidanza e all’uso di contraccettivi orali. In alcuni casi, può essere presente fin dalla nascita.
Ectropion: quali sono i sintomi?
L’ectropion cervicale è spesso una condizione asintomatica. Tuttavia, in alcuni casi possono presentarsi sintomi comuni a diverse condizioni ginecologiche, quali:
- perdite di sangue, in genere dopo un rapporto sessuale;
- spotting, ovvero piccole perdite di sangue tra una mestruazione e la successiva;
- secrezioni vaginali simili a muco (leucorrea).
In presenza di questi sintomi è consigliabile rivolgersi al ginecologo, soprattutto se sono ricorrenti.
È importante non sottovalutare questa condizione, poiché la zona interessata è delicata e soggetta a infiammazioni che, se trascurate, possono favorire lo sviluppo di lesioni cervicali, anche di natura pre-tumorale.
Per questo motivo, si raccomanda di sottoporsi a un Pap test annuale e di seguire alcune semplici precauzioni di igiene intima, come evitare di indossare salvaslip se non strettamente necessario e usare il preservativo durante i rapporti sessuali. Questi comportamenti aiutano a prevenire la proliferazione di batteri e infezioni che possono infiammare facilmente la piaghetta.
È necessario intervenire chirurgicamente?
Se la piaghetta non provoca problemi è sufficiente mantenerla sotto controllo periodico con visite programmate dal ginecologo. Se, invece, sono presenti infiammazioni o il fastidio è notevole, è possibile:
- la prescrizione di una terapia ormonale
- la vaporizzazione laser
- la rimozione chirurgica mediante diatermocoagulazione. Questa tecnica consiste nell’utilizzo di un bisturi elettrico per bruciare l’erosione in modo rapido e ambulatoriale, senza bisogno di anestesia né dolore. Dopo l’intervento, sarà necessario astenersi dai rapporti sessuali per almeno 20-30 giorni, al fine di permettere alla lesione di cicatrizzarsi correttamente. In questo periodo, si possono osservare perdite vaginali inizialmente rosse, che successivamente diventano biancastre, segno che il processo di cicatrizzazione è in corso.
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