COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
02 8224 6280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Tumori maligni del cavo orale


Che cos’è il tumore maligno del cavo orale?

I tumori maligni (cancro) del cavo orale sono lesioni che originano dalla proliferazione non controllata delle cellule della mucosa orale sottoposte a danno genetico.

Buona parte dei carcinomi del cavo orale (15–40%) insorge su manifestazioni già note come lesioni e condizioni precancerose (leucoplachie, eritroplasia, lichen, fibrosi sottomucosa, anemia di Fanconi).

Il cancro del cavo orale può originare a livello di: mucosa della guancia, palato duro, parte anteriore della lingua, labbra, mucosa gengivale, trigono retromolare e ghiandole salivari minori.

Quali sono i sintomi?

Si può manifestare clinicamente con la comparsa di una lesione granuleggiante, piana, mammellonata o vegetante, biancastra o iperemica, spesso ulcerata, dolente, facilmente sanguinante, che non guarisce spontaneamente e che può causare dolore a riposo, dolore alla deglutizione e/o masticazione, in taluni casi irradiato all’orecchio, difficoltà alla deglutizione, alla masticazione e all’articolazione della parola.

I pazienti affetti da questa patologia potrebbero progressivamente alimentarsi con crescente difficoltà, perdere peso e debilitarsi.

In altri casi il tumore può manifestarsi direttamente con una tumefazione linfonodale laterocervicale, ovvero con una massa della regione cervicale laterale dura alla palpazione, poco mobile sui piani sottostanti, a cute integra, di volume crescente, espressione di metastatizzazione regionale.

Chi colpisce?

Gli uomini erano i più predisposti a sviluppare questo tumore ma a oggi l’incidenza è simile tra uomini e donne per un aumento proporzionale del consumo di alcol e tabacco nel sesso femminile. L’età media di insorgenza è intorno ai 50-60 anni.

I fattori di rischio che predispongono al tumore del cavo orale sono:

  • fumo di sigaretta, sigaro, pipa e di alcuni tipi di sigaretta “self made”; l’alta concentrazione di sostanze carcinogene contenute nel tabacco lo rendono molto nocivo e capace di danneggiare in modo irreversibile le cellule della mucosa orale;
  • abuso di alcolici: i consumatori di alcol, infatti, hanno un rischio 6 volte più alto rispetto ai non bevitori.

Ben noto è il loro effetto sinergico che moltiplica il rischio di sviluppare un carcinoma del cavo orale di ben 80 volte. Oltre all’alcolismo e al tabagismo, un altro fattore eziopatogenico importante è costituito dai microtraumi da anomalie dentarie, da dentature o protesi in cattivo stato di conservazione o alterate (frequenti in soggetti anziani).

Esiste una piccola quota (<5%) di carcinomi del cavo orale HPV correlati a infezione cronica da Papilloma Virus, un virus a elevato potere oncogenico.

È comunque corretto specificare che il 25% dei pazienti affetti da cancro orale non bevono né fumano.

Diagnosi

Per arrivare alla diagnosi è fondamentale eseguire un’accurata raccolta anamnestica e uno scrupolosissimo esame obiettivo otorinolaringoiatrico completo.

Spesso è l’odontoiatra a inviare il paziente dallo specialista per il riscontro di lesioni sospette meritevoli di approfondimenti.

La biopsia della lesione rappresenta l’elemento cruciale per la diagnosi; è spesso eseguita in regime ambulatoriale previa somministrazione di anestesia locale. La biopsia è finalizzata al prelievo di materiale macroscopicamente sospetto che verrà successivamente analizzato e studiato dall’anatomo-patologo.

L’istotipo più frequente è senza dubbio il carcinoma squamocellulare in situ o infiltrante.

Trattamenti

In base alla stadiazione clinica ovvero all’estensione loco-regionale e a distanza del tumore, il caso viene discusso collegialmente con i colleghi oncologi, radiologi, radioterapisti e anatomo-patologi al fine di proporre al paziente le migliori opzioni terapeutiche.

La chirurgia è il trattamento d’elezione soprattutto nei tumori a estensione limitata.

La chirurgia, che è eseguita dall’otorinolaringoiatra (chirurgo del distretto testa-collo) prevede l’asportazione radicale del tumore, un’eventuale ricostruzione con lembi prelevati da altre sedi e lo svuotamento linfonodale laterocervicale mono o bilaterale.

Il trattamento chirurgico, in base all’esame istologico definitivo, può essere seguito da radioterapia o da radio-chemioterapia concomitante.

Quali sono i risultati?

In base alla sede e all’estensione iniziale del tumore, il tasso di controllo globale della malattia si attesta intorno al 65% con estremi che vanno dal 95% per i piccoli tumori del labbro al 20% per i tumori estesi della lingua o del trigono retromolare.

La probabilità di controllo loco-regionale varia in funzione della presenza o meno di metastasi linfonodali e della loro estensione.

Come prevenire questa patologia?

La prevenzione di questi tumori prevede l’astensione all’abitudine tabagica e al consumo di alcolici e un programma di screening in cui l’otorinolaringoiatra e l’odontoiatra rappresentano le figure di riferimento.

Unità Operative