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Orbitopatia tiroidea


L’orbitopatia tiroidea è una malattia caratterizzata da una serie di segni e sintomi associati a un disturbo della funzionalità della tiroide, in particolare all’ipertiroidismo del morbo di Graves-Basedow.

Che cos’è l’orbitopatia tiroidea?

Ad essere più colpite dall’orbitopatia tiroidea sono le donne, che sviluppano più frequentemente rispetto agli uomini un processo infiammatorio autoimmune che determina il rigonfiamento e la fibrosi dei tessuti molli dell’orbita. La gravità della malattia è variabile e viene classificata secondo le linee guida dell’EUGOGO (European Group on Graves Orbitopathy), mentre con il CAS (Clinacal Activity Score) si stabiliscono il grado di attività della patologia e la strategia terapeutica.

Quali sono le cause dell’orbitopatia tiroidea?

A scatenare la malattia è un processo autoimmune non ancora completamente noto, ma che si sa originare nella tiroide.

Quali sono i sintomi dell’orbitopatia tiroidea?

L’orbitopatia tiroidea si manifesta con eritema, rigonfiamento e retrazione palpebrale, occhio sporgente, rossore e bruciore oculare, sensazione di corpo estraneo, rarità dell’ammiccamento. A volte è associata a difficoltà e dolore nei movimenti oculari, soprattutto guardando in alto. Altri sintomi sono visione doppia, alterazione nella visione dei colori e calo dell’acuità visiva nei casi di neuropatia ottica da compressione.

Diagnosi

La diagnosi è clinica, di laboratorio e radiologica e prevede:

  • Cv in caso di sospetta compressione del nervo ottico
  • Visita ortottica per lo studio delle alterazioni della motilità oculare
  • Imaginig radiologico: TAC cranio/orbite e RMN (valutazione rapporto plesso/muscolo)
  • Consulto multidisciplinare con specialisti endocrinologi e otorinolaringoiatri

Trattamenti

La terapia iniziale imprescindibile prevede il trattamento della patologia alla tiroidea.
In fase attiva della malattia vengono usati:

  • Steroidi, anche in associazione alla radioterapia, per il loro effetto antinfiammatorio e immunosoppressivo;
  • Farmaci immunosoppressivi.

In fase non attiva è indicata una terapia chirurgica con:

  • Decompressione orbitaria, indicata nelle forme più severe che potrebbero compromettere irreversibilmente la vista e se c’è compressione del nervo ottico per permettere di ampliare lo spazio della cavità orbitaria.
  • Chirurgia muscolare per correggere l’eventuale strabismo che sdoppia le immagini.
  • Chirurgia palpebrale per ridurre la retrazione della palpebra.

Prevenzione

  • Terapia della patologia tiroidea
  • Abolizione del fumo
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