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Influenza


L’influenza è una malattia infettiva, causata da un virus. Si presenta con febbre, dolori muscolari e articolari, congestione nasale, cefalea. L’influenza ha un’alta contagiosità, unita alla capacità del virus di mutare da una stagione all’altra. Nelle categorie più fragili, come anziani e pazienti con patologie croniche, come BPCO, cardiopatie e diabete, l’influenza può avere complicanze gravi.

Che cos’è l’influenza?

L’influenza è una malattia respiratoria virale, infettiva acuta, contagiosa, che interessa circa un miliardo di persone al mondo all’anno. Nonostante sia una patologia comune non va sottovalutata, poiché può avere diversi gradi di severità, rischio di esito infausto e in alcuni casi è infatti necessario procedere con il ricovero ospedaliero. Generalmente, l’influenza ha un decorso di 5-7 giorni e tende a guarire spontaneamente, anche se è bene fare attenzione alle eventuali complicanze nei soggetti a rischio (anziani, pazienti con patologie croniche, bambini).
Nell’essere umano, i principali virus che provocano l’influenza sono quelli di tipo A e B.
I virus di tipo A circolano nell’uomo e in altre specie animali e vengono classificati in sottotipi in base a due proteine di superficie: l’emoagglutinina (HA) e la neuraminidasi (NA). Negli ultimi decenni sono stati riconosciuti tra i virus dell’influenza A come responsabili dell’influenza umana due sottotipi di HA (H1 e H3) e due sottotipi di NA (N1 e N2). A oggi sono stati identificati 16 sottotipi di HA e 9 di NA.
I virus dell’influenza B circolano invece soltanto nell’uomo e non hanno sottotipi distinti per quanto riguarda le proteine di superficie HA e NA.
In generale, i virus influenzali sono soggetti a mutazioni a livello delle proteine di superficie. Si tratta di cambiamenti fisiologici che consentono ai virus di eludere la barriera dell’immunità in quegli individui che hanno già sviluppato l’influenza o che si sono vaccinati contro l’influenza l’anno precedente: in questo modo è favorita una rapida e ampia propagazione dell’infezione ed è il motivo per cui ogni anno viene aggiornata la composizione dei vaccini contro l’influenza.

Quali sono le cause dell’influenza?

L’influenza è una malattia infettiva, causata da un virus che si trasmette da persona a persona. Il virus dell’influenza si può trasmettere attraverso la diffusione delle goccioline (droplets) emesse parlando, tossendo o starnutendo, soprattutto in luoghi chiusi e affollati; attraverso il contatto diretto con individui infetti, per esempio se le mani contaminate dal virus vengono portate alla bocca, al naso o agli occhi; e infine attraverso oggetti e utensili su cui il virus può resistere a lungo e da lì raggiungere l’organismo attraverso le mucose.
L’incubazione dell’influenza stagionale è di circa 1-4 giorni, il più delle volte 2 giorni. I soggetti adulti risultano infettivi dal giorno precedente la comparsa dei sintomi e continuano a esserlo fino a 5 giorni circa dall’inizio dei sintomi. I bambini e i soggetti immunodepressi possono invece risultare più contagiosi.

Quali sono i sintomi dell’influenza?

I sintomi più frequenti dell’influenza includono:

I bambini possono inoltre presentare sintomi come:

Le complicanze più frequenti dell’influenza sono le infezioni delle vie respiratorie alte e basse, come polmonite virale e polmonite batterica secondaria, ma anche il peggioramento di condizioni mediche sottostanti.

I sintomi dell’influenza durano generalmente 7-10 giorni e possono manifestarsi con diversi livelli di severità. Rischiano di sviluppare complicanze in particolare i bambini piccoli e le persone anziani.

Come si previene l’influenza?

I vaccini antinfluenzali stimolano la produzione degli anticorpi specifici riducendo significativamente il rischio di ammalarsi e, anche in caso di sviluppo di malattia, la forma influenzale risulta meno severa e generalmente senza complicanze. La vaccinazione protegge non solo chi la fa ma anche le altre persone, diminuendo il carico sul sistema sanitario. I vaccini antinfluenzali vanno ripetuti ogni anno soprattutto nelle categorie a rischio

I vaccini antinfluenzali sono disponibili annualmente per la stagione influenzale in corso e sono composti da virus inattivati o da parti di questi, per cui non possono provocare infezioni da virus influenzali. Ogni anno la composizione dei vaccini è aggiornata e il loro utilizzo in Italia è approvato dall’Agenzia del Farmaco (AIFA), l’autorità regolatoria nazionale per i farmaci. I vaccini vengono approvati a partire da un’efficacia dimostrata del 60%.
Bisogna sempre tenere presente, però, che nei mesi più freddi è possibile entrare in contatto con agenti batterici e virali che possono provocare sindromi simil-influenzali o infezioni respiratorie ma su cui, non essendo virus influenzali, il vaccino antinfluenzale non può avere efficacia.

La vaccinazione si somministra da inizio ottobre a fine dicembre e comincia a essere efficace a 2 settimane dall’iniezione, con un declino dell’immunità dopo 6-8 mesi. Essersi vaccinati l’anno prima non protegge per la stagione influenzale dell’anno successivo, proprio a causa delle mutazioni dei virus influenzali.
Il vaccino si somministra in una dose unica per via intramuscolare nel braccio. Nei bambini più piccoli l’iniezione si effettua nel muscolo antero-laterale della coscia o endonasale.
A seguito del vaccino può verificarsi una lieve sintomatologia che comprende: dolore, gonfiore, eritema nel sito di iniezione, sensazione di malessere generale, febbre, dolore muscolare.

La vaccinazione è consigliata a tutti i soggetti a partire dai 6 mesi d’età, a meno che non presentino qualche controindicazione alla vaccinazione. L’influenza è infatti un importante problema di sanità pubblica: solo in Italia influenza e polmonite rientrano tra le prime 10 cause di decessi.
In particolare si raccomanda la vaccinazione a:

  • soggetti di più di 65 anni d’età;
  • popolazione in gravidanza e nel post-partum;
  • soggetti con patologie che comportano un aumento di rischio di complicanze da influenza;
  • soggetti ricoverati in strutture per lungodegenti;
  • bambini e adolescenti che stanno seguendo terapie a lungo termine a base di acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di influenzione influenzale;
  • familiari, sia adulti sia bambini, di persone ad alto rischio di complicanze;
  • personale sanitario.

Il Ministero della Salute riferisce nelle proprie comunicazioni ufficiali tutte le categorie per le quali la vaccinazione antinfluenzale stagionale è raccomandata e offerta gratuitamente.

Nella stagione influenzale è bene inoltre:

  • Lavarsi bene e con una certa frequenza le mani. Importante utilizzare il sapone lavandole per almeno 40-60 secondi, in particolare se si è starnutito o tossito. In assenza di sapone, una valida alternativa è rappresentata dagli igienizzanti a base alcolica, in grado di ridurre la concentrazione di virus influenzale dalle mani contaminate.
  • Coprirsi bocca e naso con le mani quando si starnutisce o tossisce, in particolare in presenza di sintomi come raffreddore o tosse.
  • Evitare di toccarsi occhi, naso o bocca con le mani, poiché il virus si può diffondere toccandosi il viso dopo aver toccato oggetti o superfici contaminate.
  • Evitare, se possibile, i luoghi affollati.
  • In presenza di sintomi restare al proprio domicilio, in particolare nella fase iniziale dell’influenza.
  • Evitare il contatto stretto con individui con sintomi influenzali: può essere utile, in casi in cui non è possibile evitarlo, indossare la mascherina o mantenere una distanza di almeno un metro.

Influenza: come si fa la diagnosi?

Per la diagnosi di influenza generalmente è sufficiente la visita del medico di medicina generale.
È necessario porre particolare attenzione nei confronti dei bambini e degli anziani, soprattutto quando i sintomi tendono a durare troppo a lungo rispetto a 5-7 giorni, oppure quando la temperatura elevata non accenna a scendere neanche dopo l’uso di antipiretici.

Come trattare l’influenza?

Generalmente il trattamento dell’influenza consiste in un periodo di riposo a letto e nell’assunzione di liquidi utili a reintegrare quelli persi a causa delle alte temperature e della sudorazione.
Il ricorso ai farmaci deve essere limitato all’uso di:

  • Analgesici (per limitare i dolori muscolari e scheletrici)
  • Antipiretici (per abbassare la temperatura)
  • Antibiotici (non hanno alcun effetto nei confronti dei virus influenzali; vanno utilizzati solo su indicazione medica nel sospetto di sovra infezioni batteriche).

Ultimo aggiornamento: Settembre 2024
Data online: Settembre 2015

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