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Cisti mammarie


Le cisti mammarie sono le formazioni benigne del seno più frequenti nella donna. Circa un terzo delle donne di età compresa tra 30 e 50 anni ne sono affette, con una incidenza maggiore intorno ai 40 anni, mentre diminuiscono dopo la menopausa.
Possono a volte, in base alle dimensioni, essere rilevabili al tatto, tramite l'autopalpazione: si presentano come un chicco d'uva o piccole sfere morbide, generalmente con margini ben definiti. Solitamente le cisti hanno una natura benigna e solo in piccolissima percentuale sono legate a un tumore. L'origine delle cisti non è ancora del tutto chiara. Si sviluppano negli acini ghiandolari e nei dotti, per ostruzione degli stessi, dovuta a crescita dell’epitelio che li riveste. Fattori ormonali e anomalie nella crescita dei tessuti sono concause nella formazione delle cisti. Anche se la natura delle cisti è generalmente benigna, è bene riferire al medico il cambiamento di dimensione di cisti già individuate in precedenza oppure di nuovi noduli sorti dopo il periodo mestruale.

Che cosa sono le cisti mammarie?

Le cisti alla mammella sono piccole sacche o cavità piene di liquido (ma ne possono essere anche prive) che possono formarsi generalmente prima della menopausa. Hanno bordi esterni ben definiti al tatto e sono nella maggioranza dei casi di natura benigna, ma devono essere monitorate e controllate, facendo sempre riferimento a un senologo. La loro comparsa avviene solitamente dopo i 30 anni, hanno un picco dopo i 40 anni e la probabilità della loro formazione diminuisce bruscamente dopo la menopausa. Hanno dimensioni differenti e, quando sono di volume eccessivo, è bene valutare la possibilità di esaminarne il contenuto, mediante un prelievo (agocentesi) sotto guida ecografica.

Quali sono le cause delle cisti mammarie?

L'origine delle cisti mammarie non è del tutto chiara, ma è nota l'azione degli ormoni estrogeni. Le cisti si formano in corrispondenza dei piccoli tubicini (dotti) che trasportano il latte prodotto dalle ghiandole mammarie. ll seno è formato da una componente ghiandolare (lobuli e dotti) e tessuto di sostegno costituito da tessuto connettivo fibroso e tessuto adiposo. Le cisti possono formarsi per anomalie nella crescita della componente ghiandolare mammaria e del tessuto fibroso che le circonda, che ostruendo la parte terminale dei condotti ne causano la dilatazione fino a formare le cisti.

Quali sono i sintomi delle cisti mammarie?

Le cisti al seno generalmente non causano sintomi. La manifestazione dolorosa si ha quando le cisti aumentano di volume, a volte anche nel giro di poco tempo, diventando più evidenti alla palpazione, a volte fino a raggiungere 5-6 cm o più. Si presentano come piccoli noduli discretamente mobili al tatto o possono dare, se di grandi dimensioni, deformità del normale profilo mammario. Se la parete cistica è molto tesa, e soprattutto nelle cisti di piccole dimensione, la palpazione permette di apprezzare dei piccoli nodulini, simili a piccoli acini, di consistenza aumentata.

Come prevenire le cisti mammarie?

Non esiste nessuna misura preventiva specifica per ridurre il rischio di formazione di cisti alla mammella. In caso di dolore o fastidio potrebbe essere utile l'uso di reggiseni in grado di assicurare un sostegno idoneo al seno, alleviando le sensazioni dolorose. Farmaci antidolorifici, come il paracetamolo, o farmaci antinfiammatori possono essere prescritti per ridurre la sintomatologia.

Diagnosi

Il primo esame utile a stabilire la presenza di cisti è l'autopalpazione, attraverso cui la donna può verificare la comparsa di nuove cisti o la loro modificazione e segnalarlo al medico. A seconda dell'esigenza, gli esami per la valutazione delle cisti mammarie sono:

  • Ecografia, che permette di valutare la natura del nodulo e la presenza di liquido, escludendo così la presenza di gettoni solidi o setti.
  • Mammografia, esame che mediante l'emissione di una modesta dose di raggi X evidenzia la presenza di noduli sospetti o calcificazioni. In caso di cisti complesse, con formazioni articolate o pareti ispessite, il rischio di patologia neoplastica aumenta ed è consigliato eseguire ulteriori accertamenti più invasivi:
  • Agoaspirato o agocentesi delle cisti: si tratta di tecniche che consentono di prelevare campioni di tessuto, cellule o liquido eventualmente presente nelle cisti per esaminarne la natura. L'agocentesi permette inoltre, nello stesso tempo, di svuotare le cisti più voluminose. Il siero aspirato dall'interno delle cisti viene valutato dal medico: quando appare trasparente, di colore giallo o verdognolo non è necessario sottoporlo ad indagine citologica. Il siero con tracce di sangue o impurità solide è, invece, sottoposto a esame citologico per individuare eventuali cellule anomale.
  • Agobiopsia mammaria: in presenza di formazioni solide di più grosse dimensioni con eventuale vascolarizzazione intralesionale accentuata.

Trattamento

Le cisti mammarie sono generalmente benigne e di norma non è necessario nessun trattamento, né farmacologico né chirurgico. Eventuali trattamenti si rendono necessari quando le cisti assumono un volume tale da causare una pressione dolorosa o fastidiosa sui tessuti del seno oppure tale da nascondere altre formazioni che possono determinare rischi per la salute. In questi caso l'agocentesi permette con un'unica procedura, sotto guida ecografica, di esaminare il contenuto delle cisti e di svuotarle, riducendone il volume. La rimozione chirurgica delle cisti non è quasi mai necessaria, salvo casi eccezionali. Quando si è proceduto in precedenza all'aspirazione di cisti complesse, con esame citologico negativo per tumore, è consigliabile eseguire un monitoraggio ecografico seriato nel tempo.

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