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Cefalea di rimbalzo


Che cos’è la cefalea di rimbalzo?

Si definisce cefalea di rimbalzo una forma di emicrania legata all’uso eccessivo di farmaci. Il mal di testa è uno dei disturbi in cui è più alto il consumo di farmaci, specialmente di antidolorifici, per alleviare i sintomi. Questo può determinare la ricomparsa dell’emicrania a pochi giorni di distanza. L’assunzione del farmaco, infatti, provoca una momentanea diminuzione dei sintomi, ma quando si esaurisce il suo effetto, il mal di testa può ripresentarsi con maggiore intensità. La frequenza con cui questo tipo di mal di testa si manifesta dipende dal tipo di farmaco, dalla dose e dalla durata dell’assunzione. L’organismo, infatti, ha un periodo di adattamento al farmaco che precede il riacutizzarsi dei sintomi. Oltre agli antidolorifici, gli stessi effetti si hanno con l’uso di oppiacei e barbiturici. La cefalea da rimbalzo è più comune nella popolazione femminile tra i 30 e i 50 anni. 

Quali sono le cause della cefalea di rimbalzo?

La cefalea di rimbalzo è in genere causata dall’abuso di antidolorifici ed è fenomeno noto per chi soffre di emicrania ricorrente. In particolare viene associato più di frequente ad acido acetilsalicilico, ibuprofene e paracetamolo.
Anche farmaci come triptani, oppiacei e barbiturici possono essere utilizzati oltre le dosi consigliate, determinando un’intossicazione che favorisce il ritorno dei sintomi dell’emicrania.

I fattori di rischio della cefalea da rimbalzo comprendono:

  • assunzione eccessiva di caffè
  • disturbi della sfera emotiva come ansia, attacchi di panico, depressione, disturbo da stress post traumatico
  • familiarità con cefalea di rimbalzo o abuso di alcolici e sostanze
  • fumo di sigaretta
  • sindrome metabolica

Quali sono i sintomi della cefalea di rimbalzo?

I sintomi sono comuni a quelli di altre forme di emicrania o cefalea tensiva e variano per intensità e durata. Possono includere:

  • dolore acuto concentrato o pulsante in uno o più punti della testa, in particolare nella parte anteriore, frontale o laterale
  • dolore e rigidità al collo
  • confusione, mancanza di concentrazione, di attenzione e di memoria
  • irritabilità
  • ansia
  • debolezza
  • difficoltà nel linguaggio
  • disturbi visivi
  • nausea
  • vomito
  • vertigini
  • sensibilità alla luce (fotofobia), ai suoni (fonofobia), agli odori
  • aumento della sudorazione
  • dolore addominale.

La sintomatologia tende a manifestarsi in particolare al risveglio o poco dopo il risveglio e a migliorare con l’assunzione di farmaci, ripresentandosi però in maniera più intensa quando l’azione del farmaco diminuisce. Questi sintomi, inoltre, possono progredire determinando disturbi del sonno e depressione.

Tra le complicanze della cefalea di rimbalzo ci sono;

  • aumento dell’intensità della sintomatologia
  • dipendenza da farmaci o sostanze
  • emicrania cronica
  • patologie dello stomaco (come ulcere)
  • tossicità. 

Come prevenire la cefalea di rimbalzo?

La prevenzione della cefalea di rimbalzo consiste in un uso attento dei farmaci. Non bisogna superare le dosi consigliate e non bisogna prolungare l’uso oltre i tempi stabiliti dal medico. L’automedicazione può essere pericolosa.
Accanto a queste precauzioni, valgono le raccomandazioni utili per chi soffre di emicrania ricorrente: evitare ambienti rumorosi, luoghi troppo luminosi, odori pungenti e persistenti come i profumi, limitare il consumo di alcol e caffeina ed evitare fumo, gestire lo stress, fare esercizio fisico regolare ma moderato in base alle proprie condizioni di salute, seguire uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata.

Cefalea di rimbalzo: come si fa la diagnosi?

La cefalea di rimbalzo viene diagnosticata dallo specialista neurologo in presenza di alcuni criteri, tra cui:

  • cefalee che si verificano per almeno 15 giorni al mese, associate a precedenti mal di testa
  • utilizzo regolare per almeno tre mesi di farmaci per trattare il mal di testa.

Come trattare la cefalea di rimbalzo?

In presenza di cefalea di rimbalzo lo specialista può ritenere necessaria l’interruzione della terapia farmacologica che provoca il disturbo oppure un cambiamento in termini di dosaggio. Lo specialista può prescrivere una terapia alternativa, oppure l’alternanza di terapie differenti.

In presenza di sintomi della sfera emotiva associati alla cefalea da rimbalzo, come ansia e depressione, possono essere indicati esercizi di rilassamento per ridurre lo stress o un percorso psicoterapico.

Visita neurologica

La visita neurologica permette di rilevare eventuali patologie o disturbi che colpiscono il sistema nervoso centrale o quello periferico, come l’emicrania.

Ultimo aggiornamento: agosto 2025
Data online: agosto 2015

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