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Carcinoma a cellule di Merkel


Che cos’è il carcinoma a cellule di Merkel?

Il carcinoma a cellule di Merkel è un tumore raro (si stima tra 0.1 e 1.5 casi ogni 100mila persone), un carcinoma della pelle particolarmente aggressivo che può avere esiti fatali. Si sviluppa a partire delle cellule neuroendocrine di Merkel, situate nell’epidermide, lo strato più esterno della cute, e deputate allo sviluppo del tatto.
Si tratta di un tumore che interessa in particolar modo pazienti di età avanzata (l’età media di insorgenza è 70 anni) e che può diffondersi ad altre zone dell’organismo e avere recidive dopo i trattamenti.

L’area maggiormente interessata è quella della regione testa-collo, ma è possibile che si sviluppi in tutte le altre zone del corpo ricoperte da cute.

Quali sono le cause del carcinoma a cellule di Merkel?

Il principale fattore di rischio del carcinoma a cellule di Merkel è l’esposizione continuata ai raggi UV.

Altri fattori di rischio sono:

  • l’età;
  • un fototipo chiaro;
  • avere sviluppato altre tipologie di tumori della pelle;
  • la fototerapia;
  • un indebolimento del sistema immunitario provocato da patologie come HIV, AIDS o leucemia linfocitica;
  • l’assunzione di immunosoppressori;
  • l’assunzione di terapie per il trapianto d’organo.

La maggior parte dei pazienti interessati da carcinoma a cellule di Merkel hanno contratto in precedenza il polyomavirus a cellule di Merkel. Tuttavia è importante ricordare che la maggior parte delle persone infettate da questo virus non sviluppa di conseguenza il carcinoma: si tratta infatti di un virus comune nell’infanzia, che resta asintomatico e pertanto non viene diagnosticato. Le cause per cui, in determinati individui, il polyomavirus porti allo sviluppo del carcinoma, sono ancora oggetto di studio, ma una possibilità potrebbe essere rappresentata da un sistema immunitario debole.

Quali sono i sintomi del carcinoma a cellule di Merkel?

Il carcinoma a cellule di Merkel si riconosce dalla presenza di macchie della pelle dai riflessi lucidi e dure, simili per forma a un rigonfiamento provocato dall’acne o da una puntura d’insetto. Possono essere di colore tendente al rosa, rosso o rosso scuro e tendono a crescere di dimensioni velocemente e senza provocare dolore.
Queste macchie si sviluppano in particolar modo nelle aree della pelle maggiormente colpite dai raggi solari, soprattutto viso, collo e braccia. Le persone con fototipo più scuro spesso sviluppano questo carcinoma sulla pelle delle gambe, mentre nelle persone più giovani potrebbe essere interessata la zona del torso.
Il carcinoma a cellule di Merkel tende a sviluppare velocemente metastasi, rendendone più complesso il trattamento.

Come prevenire il carcinoma a cellule di Merkel?

Per prevenire il carcinoma a cellule di Merkel è fondamentale proteggere la propria pelle dai raggi UV. Si consiglia quindi di utilizzare una crema con protezione solare (SPF) ogni qual volta si espone la propria pelle ai raggi solari e utilizzare sempre gli occhiali da sole. Evitare di uscire nelle ore più calde della giornata, indicativamente tra le 10.00 e le 16.00, quando i raggi solari sono più intensi, ed evitare l’utilizzo di lampade abbronzanti.
Bisogna sempre effettuare i controlli periodici dallo specialista dermatologo.

Carcinoma a cellule di Merkel: come si fa la diagnosi?

Il carcinoma a cellule di Merkel viene diagnosticato in sede di visita dermatologica. È importante effettuare dei controlli a cadenza regolare dallo specialista dermatologo poiché altri disturbi della pelle di natura benigna, come cisti o follicolite, possono risultare simili nell’aspetto al carcinoma a cellule di Merkel, dunque è facile essere tratti in inganno.

Una volta individuata la possibile presenza di carcinoma a cellule di Merkel, verrà prelevata una piccola parte di cute per sottoporla a biopsia. Potrebbero essere anche prescritti altri esami come CT, PET, e biopsia dei linfonodi sentinella.

Come trattare il carcinoma a cellule di Merkel?

Il trattamento per il carcinoma a cellule di Merkel dipende dallo stadio del tumore, dunque una diagnosi può essere cruciale per il buon esito delle terapie. Il tumore viene in ogni caso rimosso chirurgicamente e alla chirurgia della malattia primaria e talora dei linfonodi, può essere necessario associare trattamenti radioterapici che possano sterilizzare l’area interessata dalla malattia.

L’utilizzo di farmaci è indicato quando la malattia non è più trattabile con chirurgia o ha recidivato dopo il trattamento chirurgico e radioterapico.

I farmaci più utilizzati sono rappresentati dagli immunoterapici (immune-checkpoint inhibitors), che al momento trovano indicazione nella malattia recidivata o metastatica, e in seconda scelta i farmaci chemioterapici.

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