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Vaccino anti rotavirus

Che cos’è il vaccino anti rotavirus?

Il rotavirus può causare una forma di gastroenterite pediatrica, che colpisce soprattutto i neonati e i bambini entro i cinque anni, con il possibile sviluppo di severa dissenteria con disidratazione. La malattia è causata da una tossina prodotta dal virus, questa attacca le cellule dell’intestino tenue e ostacola così l’assorbimento dell’acqua. Il virus si trasmette per via oro-fecale: è dunque presente nelle feci di soggetti infetti e il contagio avviene tramite l’ingestione di acqua o alimenti contaminati. La diffusione del virus tramite contaminazione delle mani è attualmente la più comune in ambienti in cui i bambini passano lungo tempo a stretto contatto, come gli asili nido. La patologia ha circa 2 giorni di incubazione, dopo i quali si manifestano sintomi come vomito, dissenteria liquida, importante innalzamento della temperatura corporea e in alcuni casi infezione del tratto respiratorio superiore. I sintomi si risolvono generalmente in massimo una settimana e in maniera naturale, salvo casi in cui si verifica una disidratazione grave, che può risultare anche fatale nei pazienti più piccoli. Il rotavirus è molto diffuso nell’ambiente e in Italia colpisce soprattutto nella stagione invernale.
Insieme alle comuni norme igieniche, il vaccino è il modo migliore per difendersi dalle malattie da rotavirus: l’efficacia del vaccino è infatti superiore all’80% e riduce l’ospedalizzazione (dunque le forme gravi) del 100%. Chi dovesse avere contratto il virus non risulta per questo immunizzato, ma le successive infezioni tendono ad avere una sintomatologia più contenuta.

Come funziona il vaccino anti rotavirus?

Il vaccino anti rotavirus è costituito da virus vivi attenuati e viene somministrato per via orale. Ne sono disponibili due tipi: uno prevede due dosi e l’altro tre.

Quando fare il vaccino anti rotavirus?

Il vaccino anti rotavirus è raccomandato nei nuovi nati e compreso tra i vaccini gratuiti previsti dal calendario vaccinale nazionale. Per il vaccino in due dosi si consiglia di somministrare la prima tra le 6 ed entro e non oltre le 12 settimane di vita (anche nei bambini nati pretermine) e la seconda dopo almeno quattro settimane. Entro le 24 settimane di età occorre aver completato il ciclo, ma tuttavia, se possibile, è preferibile completarlo entro le 16 settimane di età.
Per il vaccino in tre dosi è bene somministrare la prima tra le 6 e le 12 settimane di vita; per le dosi successive è necessario un intervallo di quattro settimane. Entro le 32 settimane di età è bene aver completato il ciclo, ma è preferibile, quando possibile, completarlo entro le 20-22 settimane di vita.

Effetti collaterali del vaccino anti rotavirus

A seguito della somministrazione del vaccino anti rotavirus potrebbero presentarsi perdita di appetito, irritabilità, febbre, diarrea o vomito.

Come per tutti i vaccini è possibile che si verifichi l’eventualità di reazioni allergiche anche gravi. Si tratta di un’evenienza comunque rara.

In presenza di patologie moderate e severe o vomito e dissenteria gravi è opportuno rimandare la vaccinazione alla completa guarigione.

Devono evitare la vaccinazione i soggetti che hanno precedentemente sviluppato una reazione allergica severa alla prima dose di vaccino anti rotavirus o a una delle sue componenti, soggetti con storia di invaginazione intestinale e i soggetti con problemi immunologici (per esempio interessati da immunodeficienza combinata grave – SCID, neoplasie o infezione da HIV o in trattamento prolungato con farmaci cortisonici, radioterapici o chemioterapici).

Poiché non esistono dati in merito all’interscambiabilità dei tipi di vaccini contro rotavirus, si raccomanda di somministrare ai lattanti per le successive dosi, lo stesso assunto per la prima immunizzazione contro il rotavirus.

Il virus dopo la vaccinazione risulta presente nelle feci del bambino per circa 8 giorni dalla vaccinazione, dunque bisogna prestare attenzione a lavare mani e piano d’appoggio dopo ogni cambio di pannolino, aumentando l’attenzione qualora in famiglia vi siano persone immunodepresse. È importante, inoltre, prestare attenzione alle feci e qualora dovessero risultare gelatinose e/o con presenza di sangue, si consiglia di contattare prontamente il pediatra di riferimento.

 

 

 

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