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Isocarbossazide

L’Isocarbossazide è un inibitore della monoamino ossidasi (MAO inibitore). Agire riducendo il livello di alcune sostanze nel cervello, promuovendo così il miglioramento dell’umore.

 

Che cos’è l’Isocarbossazide?

L’Isocarbossazide viene utilizzata nel trattamento a breve termine (fino a 6 settimane) della depressione nel caso in cui le altre terapie disponibili non siano efficaci.

 

Come si assume l’Isocarbossazide?

In genere l’Isocarbossazide si assume per via orale sotto forma di compresse.

 

Effetti collaterali dell’Isocarbossazide

Fra i possibili effetti avversi dell’isocarbossazide sono inclusi:

È importante contattare subito un medico nel caso in cui l’uso dell’isocarbossazide scateni:

 

Avvertenze

L’Isocarbossazide può compromettere le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi, soprattutto se assunta insieme ad alcolici o ad altri medicinali. Inoltre può causare pericolosi capogiri quando ci si alza da posizione sdraiata o seduta, soprattutto al mattino; questo effetto può essere aggravato dal caldo, dall’esercizio, dalla febbre e dall’alcol.

Perché il trattamento faccia effetto possono essere necessarie da 3 a 6 settimane, durante le quali la terapia non deve in alcun caso essere interrotta senza aver prima consultato il medico.

L’Isocarbossazide non deve essere assunta in caso di pressione alta, problemi ai vasi sanguigni di cuore o cervello, scompenso cardiaco, problemi epatici, gravi problemi renali, mal di testa forti o frequenti, feocromocitoma o schizofrenia, se si ha in programma un intervento chirurgico o in caso di assunzione di anoressizzanti, antipertensivi, apraclonide, bupropione, buspirone, carbamazepina, ciclobenzaprina, destrometorfano, etanolo, levodopa, meperidina, metotrimeprazina, metilfenidato, nefazodone, propossifene, SSRI, SNRI, sibutramina, simpatomimetici, antidepressivi triciclici o tetraciclici o un altro Mao inibitore (anche se l’assunzione è stata interrotta nei 14 giorni precedenti).
Inoltre durante il trattamento è bene evitare cibi e bevande contenenti caffeina e quelli che abbinati a questo farmaco potrebbero portare a un pericoloso aumento della pressione, come formaggi stagionati, panna acida, vino rosso, birra, mortadella, peperoni, salame, salsicce, acciughe, fegato, fichi in scatola, uvetta, banane, avocado, salsa di soia, fave ed estratti di lievito.
Prima di iniziare il trattamento è inoltre importante informare il medico:

  • di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci o a qualsiasi alimento
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare apraclonidina, bupropione, buspirone, carbamazepina, ciclobenzaprina, destrometorfano, etanolo, levodopa, meperidina, metotrimeprazina, fenotiazine, metilfenidato, nefazodone, propossifene, SSRI, SNRI, sibutramina, simpatomimetici, antidepressivi triciclici o tetraciclici, un altro Mao inibitore , antipertensivi, anoressizzanti, inibitori delle COMT, insulina, meglitinidi, antidiabetici, sulfoniluree, sumatriptan, tramadolo, disulfiram, linezolid o medicinali contenenti blu di metilene
  • se si soffre (o si ha sofferto, o si ha una storia familiare) di asma, problemi psicologici o psichiatrici, bronchite, aritmie, diabete, epilessia, problemi alla tiroide, malattie cardiache, Parkinson, porfiria, disturbi renali, ictus o istinto suicida
  • in caso di gravidanza o di allattamento al seno
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